Turismo sulla neve, calano le giornate di vacanza, ma scresce la voglia di sciare

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apt trento foto Angelani San Martino - Primiero - Vanoi - Sciatore sulle piste  1Bocca: “i fine settimana sulla neve (68%) surclassano nettamente le settimane bianche (32%)

«Considerando l’innevamento naturale che caratterizza ancora molte località montane italiane, al punto da poter sciare fino a Pasqua, confidiamo che i risultati realizzati dal turismo bianco nei primi tre mesi dell’anno possano consolidare un dato che in un momento di estrema crisi come l’attuale rappresenta, forse, un primo timido segnale di inversione».

È questo il commento di Bernabò Bocca, presidente Federalberghi, alla lettura dei risultati relativi al consuntivo delle settimane bianche e week end sulla neve. «Il calo percentuale dei vacanzieri italiani – prosegue Bocca – di coloro cioè che si sono mossi per un periodo di soggiorno in una delle molteplici località sciistiche del Bel Paese, è stato superato dal numero complessivo degli sciatori che, peraltro, ha sostenuto il giro d’affari dell’intera filiera. Il tutto accompagnato da un’attentissima politica dei prezzi degli albergatori italiani che da soli, senza alcun incentivo pubblico, hanno attuato iniziative promozionali ed offerte in grado, alla luce dei risultati, di invertire la tendenza».

Secondo il presidente di Federalberghi, “sono stati i finesettimana sulla neve i veri protagonisti di questa lunga stagione sciistica, scelti dal 68% della domanda nazionale, rispetto al 32% degli italiani che hanno ancora preferito la più tradizionale settimana bianca. Alla luce di questo risultato, maturato dal prodotto Italia, la richiesta che rivolgiamo a Governo e Parlamento è per un alleggerimento dei costi del sistema ricettivo ed una rapida modifica del Titolo V della Costituzione che ridia centralità alla promozione di questo settore che dimostra di essere quello maggiormente capace di produrre ricchezza ed occupazione».

Entrando nel dettaglio dell’indagine è stata effettuata dall’Istituto ACS Marketing Solutions dal 19 al 25 marzo intervistando con il sistema C.A.T.I. un campione di 3.500 italiani maggiorenni rappresentativo di circa 50 milioni di connazionali maggiorenni emerge che quasi 7,53 milioni di italiani (di cui il 65% maggiorenni ed il 35% minorenni), rispetto agli 7,86 milioni del 2013, sono stati da gennaio a marzo in località sciistiche dell’Italia e dell’estero, per un calo del 4,2%. Calcolando però la frequenza sciistica complessiva, il numero di italiani che hanno frequentato le piste da sci arriva a 11,44 milioni nel 2014, rispetto ai 10,75 milioni del 2013 per un incremento del 6,4%. Segno evidente di come gli appassionati della neve per il 68% prediligano i finesettimana e solo il 32% scelga ancora la formula della settimana bianca.

Nel dettaglio, 3,64 milioni di italiani (rispetto ai 3,78 milioni del 2013) hanno trascorso una settimana bianca, segnando un calo del 3,7%. Coloro che invece hanno effettuato solo dei finesettimana sulla neve assommati a quanti oltre alla settimana bianca hanno effettuato anche almeno 1 finesettimana bianco sono stati circa 4,85 milioni (rispetto ai 4,49 milioni del 2013) per un incremento dell’8,2%.

Il giro d’affari delle settimane bianche è stato di 2,31 miliardi di Euro (rispetto ai 2,37 miliardi di Euro del 2013). Il giro d’affari generato dai finesettimana sulla neve è stato di 2,64 miliardi di Euro (rispetto ai 2,29 miliardi di Euro del 2014). Il giro d’affari complessivo del turismo bianco nel 2014, considerando tutte le voci di spesa, è stato pari a 4,96 miliardi di Euro (rispetto ai 4,66 miliardi di Euro del 2013).

Le regioni più gettonate sono state il Trentino-Alto Adige che resta la regione leader con il 23,3% della domanda (rispetto al 24,6% del 2013), seguito dal Piemonte con il 10,6% (14,1% del 2013), dalla Lombardia con il 9,7% della domanda (8,5% del 2013), dalla Valle d’Aosta con l’8,7% (9,2% del 2013), dal Friuli Venezia Giulia con il 7,8% della domanda (7,7% nel 2013), dall’Abruzzo col 5,9% (4,9% nel 2013) e dal Veneto con il 5,8% della domanda (7,1% nel 2013). L’88,2% è rimasto in Italia mentre l’11,8% è andato all’estero.

Sono stati 3,64 milioni gli italiani (tra maggiorenni e minorenni) che si sono potuti permettere una settimana bianca rispetto ai 3,78 milioni del 2013. Relativamente alla struttura prescelta il 38,6% dei rispondenti afferma di aver optato per un soggiorno in albergo (rispetto al 40,1% del 2013), seguono, nella graduatoria, la casa di parenti o amici (19,5% rispetto al 18,3% del 2013), la casa di proprietà (10,7% rispetto all’10,6% del 2013), l’appartamento in affitto (9,7% rispetto al 10,6% del 2013), il residence (5,9% rispetto al 5,6% del 2013) ed i rifugi alpini (5,8% rispetto al 4,2% del 2013). In lievissima crescita la spesa media pro-capite ottenuta considerando tutte le voci di spesa (viaggio, vitto, alloggio, impianti e corsi di sci, divertimenti): 636 Euro, rispetto ai 628 Euro registrati nel 2013 (+1,3% in lievissima crescita rispetto all’inflazione).

Sono stati circa 965.000 gli italiani (tra maggiorenni e minorenni) che si sono potuti permettere almeno un week end oltre la settimana bianca, dando vita ad una frequenza complessiva sulle piste di 2,24 milioni di sciatori. Relativamente alla struttura prescelta il 30,6% dei rispondenti afferma di aver optato per un soggiorno in albergo (rispetto al 35,3% del 2013), seguono, nella graduatoria, la casa di parenti o amici (21,1% rispetto al 17,5% del 2013), la casa di proprietà (20,5% rispetto al 23,8% del 2013), il residence (7,2% rispetto al 6% del 2013) ed i rifugi alpini (6,9% rispetto al 5,8% del 2013). Invariata, rispetto alla rilevazione dello scorso anno, la spesa media pro-capite ottenuta considerando tutte le voci (viaggio, vitto, alloggio, impianti e corsi di sci, divertimenti): pari a 375 Euro.

ono stati circa 3,89 milioni gli italiani (tra maggiorenni e minorenni) che hanno effettuato solo almeno un week end sulla neve, dando vita ad una frequenza complessiva sulle piste di 5,56 milioni di sciatori. Relativamente alla struttura prescelta il 37,7% dei rispondenti afferma di aver optato per un soggiorno in albergo (rispetto al 38,6% del 2013), seguono, nella graduatoria, la casa di parenti o amici (16,4% rispetto al 13,3% del 2013), la casa di proprietà (15,2% rispetto al 16,2% del 2013), i rifugi alpini (8,4% rispetto al 6,7% del 2013), i Bed & Breakfast (7% rispetto al 6,6% del 2013) ed il residence (4,2% rispetto al 4,8 del 2013).

In leggero aumento la spesa media pro-capite: ottenuta considerando tutte le voci (viaggio, vitto, alloggio, impianti e corsi di sci, divertimenti): 324 Euro per persona rispetto ai 320 Euro del 2013 (+1,3% in lievissima crescita rispetto all’inflazione).