Sottoscritto l’accordo di collaborazione fra Elettra Sincrotrone Trieste e Fondazione Bruno Kessler di Trento

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Elettra-Trieste-ilnordest
Elettra-Trieste-ilnordestNuove opportunità di ricerca per entrambi i centri dalla messa in comune delle proprie competenze per una migliore competitività nazionale ed internazionale

Sottoscritto l’accordo di collaborazione scientifica per promuovere opportunità congiunte di ricerca e sviluppo, trasferimento tecnologico e innovazione tra Elettra Sincrotrone Trieste e la Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento che, per i prossimi due anni, uniranno le proprie competenze nelle scienze dei materiali e nelle micro e nanotecnologie, per partecipare a progetti comuni in ambito nazionale e internazionale. A rappresentare i due enti, l’amministratore delegato di Elettra, Alfonso Franciosi e il direttore del Centro materiali e microsistemi della FBK, Massimo Gentili.

La Fondazione Bruno Kessler è un organismo di ricerca no profit che opera sia in ambito scientifico-tecnologico che umanistico. Comprende un settore di materiali innovativi e microsistemi e collabora con il tessuto industriale e imprenditoriale locale, nazionale e internazionale al fine di incentivare la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico. Elettra Sincrotrone Trieste è un centro di ricerca internazionale insediato nel parco scientifico tecnologico AREA Science Park e specializzato nello studio dei materiali attraverso la luce di sincrotrone. Le sue tecnologie e i suoi strumenti di ricerca allo stato dell’arte sono in grado di rivelare la struttura e il comportamento di atomi e molecole. Elettra collabora con la comunità scientifica e con l’industria per offrire risposte e soluzioni in diversi ambiti: chimica, biologia, farmacologia, nanotecnologie, tutela dell’ambiente o dei beni culturali e molto altro.

«L’accordo che abbiamo firmato – commenta Massimo Gentili – permetterà di rafforzare, attraverso la condivisione di laboratori e lo scambio di ricercatori, alcune delle linee di ricerca maggiormente strategiche per il Centro materiali e microsistemi; i temi di ricerca congiunta comprendono sia lo studio di materiali innovativi come ad esempio il Grafene, così come lo sviluppo e la caratterizzazione di micro e nano dispositivi per la rivelazione di radiazione e lo sviluppo di sensori biologici, con l’obiettivo di accrescere la capacità di penetrazione delle stesse sul mercato nazionale ed internazionale della ricerca e delle imprese».

«La nostra collaborazione con FBK – aggiunge Alfonso Franciosi – nasce da una comunanza di visioni e obiettivi fra i nostri centri di ricerca: ci muoviamo in una prospettiva fortemente internazionale, puntando a una contaminazione sempre più efficace fra la ricerca di qualità, le sfide della società e il comparto produttivo, attraverso lo scambio e la circolazione dei ricercatori e delle conoscenze scientifiche e tecnologiche. E tutto questo in linea con le iniziative di “Horizon 2020”. Su queste basi, l’unione delle nostre competenze e dei nostri strumenti per lo studio e la caratterizzazione dei materiali, come le tecnologie basate sulla luce di sincrotrone se parliamo di Elettra, nasce con le migliori premesse di sviluppo e di concretezza».