Vitalizi dei consiglieri, bagarre in Consiglio provinciale di Trento

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Vitalizi pat protesta sidacati di base consiglio regionale 1Aula occupata da un manipolo di manifestanti dei sindacati di base. Riunione sospesa. Manifestazione per le vie della città tra le forze dell’ordine

Lo scandalo delle maxiliquidazioni milionarie ai politici delle province di Trento e di Bolzano continua a suscitare proteste, tanto che i politici più o meno spontaneamente restituiscono il “maltolto”.

L’esasperazione degli animi ha avuto un epilogo clamoroso con la protesta e la successiva irruzione e occupazione dell’aula del Consiglio provinciale di Trento a discussione in corso da parte di un manipolo di manifestanti che hanno proferito urla, insulti ai politici destinatari di vitalizi, striscioni con slogan come “ridateci i soldi”. Una folata di fumo, proveniente da petardi esplosi all’esterno, ha guastato anche l’aria all’interno dell’emiciclo, mentre le poche decine di protagonisti della sortita prendevano di fatto il possesso degli spazi riservati all’istituzione.

Al presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, è toccato sospendere i lavori dando il via ad una fase molto tesa negli spazi esterni alla buvette, per cercare di convincere i manifestanti a lasciare Palazzo della Regione. Due le sigle riconoscibili: quella dell’Usb (Unione sindacale di base) e quella dell’Sbm (Sindacato di base multi categoriale), organizzazioni che si stanno strutturando a Trento. Portavoce dei manifestanti è stato Ezio Casagranda, che si è confrontato anche con il presidente della Provincia, Ugo Rossi, e ha distribuito un foglio con una proposta di radicale revisione degli emolumenti e della previdenza per i consiglieri provinciali. Dal canto suo, Dorigatti ha escluso l’opzione di sedersi al tavolo con la protesta: «non si discute sotto ricatto – ha detto – e quanto è accaduto stamattina ha dell’inaudito, si tratta di un’offesa gravissima all’istituzione, alla democrazia, ai cittadini trentini».

Le forze dell’ordine intervenute a sedare gli animi dei manifestanti e a liberare l’aula consiliare, facendo defluire gli occupanti che hanno inscenato un corteo per le vie della città, mentre in aula riprendevano i lavori con una fitta serie di interventi dei consiglieri a commento della mattinata. Decisamente corale la condanna della “piazzata”, che potrebbe integrare un vero e proprio reato, non doveva accadere e dovrà essere perseguita a tutela delle regole del gioco democratico.

Tornando al tema della previdenza dei politici, la Svp ha deliberato il blocco delle liquidazioni scattate con il cambio della legislatura, mentre il partito altoatesino si è detto favorevole anche ad una rideterminazione dei trattamenti pensionistici già i essere, riducendo le pensioni eccessivamente elevate.