“Barocco Remix: Casanova”: la grande danza torna al Teatro Filarmonico

0
355
Fondazione arena VR Prove Barocco Remix Casanova FotoEnnevi MG 7336 1
Fondazione arena VR Prove Barocco Remix Casanova FotoEnnevi  MG 7336 1La Stagione di balletto della Fondazione Arena di Verona ospita un titolo originale

Sabato 15 marzo 2014 alle ore 15.30 (repliche: domenica 16 marzo, ore 15.30; martedì 18 marzo, ore 20.00; mercoledì 19 marzo, ore 20.00) con “Barocco Remix: Casanova” torna la grande danza al Teatro Filarmonico per la Stagione di balletto 2013-2014 della Fondazione Arena di Verona.

Lo spettacolo su musiche secentesche vede coreografia, scene, costumi e luci firmati dal giovane e affermato artista Mauro de Candia, al suo debutto nel teatro scaligero. Dirige l’Orchestra areniana il M° Stefano Montanari, specialista del repertorio barocco. Come étoile ospite brillerà Alessio Carbone, Primo ballerino dell’Opéra di Parigi, che per la prima volta danza con i Primi ballerini ed il Corpo di ballo dell’Arena di Verona.

“Barocco Remix: Casanova” vuole essere un racconto sull’amore e sugli incontri, visto attraverso un fluire di situazioni, senza soluzione di continuità, che si svolgono all’interno di uno spazio atemporale. Tutta la vicenda si dipana attorno alla celeberrima figura di Giacomo Casanova, interpretata dal danzatore Alessio Carbone. Lo spettacolo porta la sua attenzione su tre momenti distinti della vita del seduttore veneziano: la voglia di vivere e di affermare la propria libertà durante balli e ricevimenti tra corti e salotti, il complesso rapporto con l’altro sesso ed infine la solitudine che si ritrova a fronteggiare soprattutto negli ultimi anni di vita.

E proprio da una frase di questo grande letterato ed amatore italiano prende spunto il lavoro coreografico di Mauro de Candia, andato in scena per la prima volta il 30 gennaio 2003 al Teatro Comunale “G. Curci” di Barletta e riproposto rivisitato ad 11 anni di distanza per la Fondazione Arena di Verona: Fare all’amore è una attività che deve coinvolgere innanzi tutto la testa. Oggetto della ricerca coreografica di de Candia è quindi il corpo, con tutte le sue pulsioni e i suoi istinti, «un corpo ammirato nella sua misteriosa bellezza e spiato nell’accendersi del desiderio: fotografato nei suoi dettagli sessuali e sperimentato nelle sue improvvise dinamiche», come afferma lo stesso coreografo. Per lui la storia di Casanova è in fin dei conti tutta legata allo sguardo: «Casanova si rende oggetto erotico. E nel teatro sono proprio in gioco tutti i fantasmi che da sempre l’essere umano e sociale proietta sulla sessualità e sul corpo; e la danza è sicuramente la pratica che, come nessun altra, ne smaschera la portata, la mobilità, il potere».

In questo balletto, un atto unico di circa 70 minuti, nulla vuole essere provocatorio: la creazione coreografica parla infatti del lato erotico-sensuale, ma anche dei contatti umani e dei rapporti sociali, di amicizia e di amore. E tutto in un linguaggio metaforico e simbolista, a partire dalla scenografia, essenziale, che presenta un fondale bianco, qualche sedia in stile barocco – genere a cui alludono anche i costumi disegnati ad hoc – ed un’enorme gabbia per uccelli, una grande voliera che si staglia sullo sfondo del palcoscenico e «allude ad un luogo proibito, un luogo dove tutto è concesso, ma anche alla prigione, poiché Casanova vi era stato più volte», spiega il coreografo.

Ma Barocco Remix: Casanova è anche musica immortale: un lavoro dove l’architettura coreografica, dalla forte matrice postclassica, sposa celebri partiture barocche. Con le musiche di Bach, Biber, Cordier, Corelli, Händel, Marcello, Pergolesi, Purcell, Scarlatti, Vivaldi, e con una parentesi contemporanea che propone Psalom di Arvo Pärt, la danza intesse un dialogo di rimandi, la cui dinamica e intensità corporea si modella sui corpi dei danzatori.

La produzione impegna Orchestra, Corpo di ballo e Tecnici dell’Arena di Verona.