Continental, bene il bilancio 2013

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Continental-da-Sx-AD-Elmar-Degenhart-e-Wolfgang-Schäfer-ilnordestProfitti pari a oltre 1,9 miliardi di Euro, proposta di dividendo di 2,50 Euro per azione. 2014: crescita del fatturato del 5%

Il Gruppo Continental archivia una nuova significativa crescita nel 2013: un risultato ottenuto nonostante il debole mercato europeo e gli effetti negativi del tasso di cambio di forte intensità. Nel 2014 Continental, produttore di pneumatici e partner industriale dell’automotive, ha aspettative di crescita di mercato in Nord America e Asia, come nell’anno precedente.

«Nel 2013 abbiamo ottenuto grandi risultati e continuato ad inseguire i nostri risultati in maniera affidabile ed efficiente. Ripensandoci, abbiamo ottenuto più di quanto previsto complessivamente. Ancora una volta abbiamo ottenuto un alto livello di profitto pari a più di 1,9 miliardi di Euro, o 6,92 Euro ad azione. Il flusso di cassa disponibile ammonta a oltre 1,8 miliardi di Euro, consentendoci di ridurre l’indebitamento netto di più di 1 miliardo di Euro. Alla fine del 2013, il rapporto di indebitamento si è posizionato al 46%, il suo livello più basso dal 2006», ha commentato l’amministratore delegato di Continental Elmar Degenhart che ha sottolineato anche l’ottimo andamento delle azioni Continental che sono state ai vertici del DAX per la seconda volta di fila, con un prezzo aumentato dell’82%. «I nostri azionisti inoltre parteciperanno direttamente, come l’anno scorso, al successo dell’azienda. Intendiamo distribuire un dividendo di 2,50 Euro per azione e sottoporremo la relativa proposta. Considerando una base di guadagni di 9,62 Euro per azione, ciò comporta un rapporto di distribuzione di circa il 26% e quindi un significativo incremento rispetto al livello dello scorso anno» ha spiegato Degenhart.

Degenhart vede il gruppo godere di un solido avvio nel primo trimestre del 2014: «stiamo calcolando una crescita di fatturato tra il 3 e il 4%. Il perdurare dello sfavorevole andamento dei tassi di cambio incide sulla nostra performance. E’ come avere un impatto negativo sino a quattro punti percentuali sulla crescita di fatturato in questo primo trimestre del 2014. L’EBIT rettificato in questo trimestre sarà più alto rispetto al dato corrispondente dello scorso anno”.

Nel 2013 il Gruppo Continental ha aumentato il suo fatturato dell’1,8 percento pari a 33,3 miliardi di Euro. Rettificato per gli effetti negativi del tasso di cambio nell’ordine di 800 milioni di Euro e i cambiamenti per il consolidamento, ciò ha portato ad un incremento del 4 percento. L’EBIT è salito del 2,4 percento pari a circa 3.3 miliardi.

Dalla fine del 2012, l’indebitamento netto della società si è ridotto di circa 1 miliardo ed è ora pari a 4,3 miliardi di Euro. Il rapporto di indebitamento è aumentato significativamente di anno in anno fino scendere al 46% dopo il picco del 65% della fine del 2012. «Tuttavia il nostro indebitamento netto supera ancora quello dei nostri principali competitor, stiamo continuando a perseguire l’obiettivo di un prudente rafforzamento del nostro business al di fuori del settore automotive industry, possibilmente attraverso acquisizioni in settori industriali non-automotive, ma anche attraverso una continua espansione del nostro business del rimpiazzo degli pneumatici» ha detto Degenhart.

Nel 2013, Continental ha fatto considerevoli investimenti nei settori Ricerca e Sviluppo, con uscite di poco inferiori a 1,9 miliardi di Euro. Questo dato equivale al 5,6% del fatturato, rispetto a quello dello scorso anno pari al 5,3%. «La spesa di 1,9 miliardi di Euro è la più alta di sempre nella storia dell’azienda. Siamo tra le aziende più innovative del DAX, il listino blue-chip tedesco. Lo scorso anno, abbiamo investito circa 2 miliardi di Euro anche in proprietà immobiliare, stabilimenti, macchinari e software», ha dichiarato Degenhart.

La positiva performance finanziaria si riflette anche nell’aumento del numero di dipendenti. Alla fine del 2013, il Gruppo Continental aveva circa 178.000 di dipendenti, circa 8.000 in più dell’anno precedente. I posti di lavoro sono stati creati soprattutto nei mercati emergenti.