Cassa Rurale di Trento: clienti in crescita, gestione prudente

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Cassa-Rurale-di-Trento pres giorgio fracalossi dir gen michele sartori 1Fracalossi: «anche se la crisi non è finita e l’utile si è dimezzato, le basi dell’istituto sono solide»

La Cassa rurale di Trento (una delle più grandi realtà di credito cooperativo di tutto il NordEst) ha presentato ai soci i principali dati di bilancio. Per il presidente Giorgio Fracalossi «la crisi non è finita, stiamo prudenti”, frase ripetura più di una volta.

Con un occhio al territorio ed uno ai conti, la Cassa Rurale di Trento è riuscita a garantire risorse e sostegno alle tante associazioni che animano la comunità cittadina: 520 interventi per 1,2 milioni di euro anche nel 2013, la metà dei quali ai settori educativo e ricreativo, gli altri divisi tra sport e interventi di solidarietà. L’attenzione ai soci (12.117, di cui 450 nuovi solo nel 2013) è sempre alta. A loro è andato poco più di un milione di euro in iniziative riservate.

Dal punto di vista strettamente bancario, l’attività della Cassa Rurale è stata piuttosto vivace: quasi tremila nuovi conti correnti, 2.167 nuovi clienti, 1.111 nuove polizze assicurative stipulate, il 21% in più dell’anno precedente.

«La forza della Cassa rurale è la liquidità», ha affermato il direttore Michele Sartori. La raccolta complessiva è cresciuta di poco (1.793 milioni di euro contro 1.752 milioni del 2013) mentre i crediti lordi sono leggermente diminuiti per effetto del calo della domanda (1.017 milioni contro un 1.035 milioni). La buona notizia è che sono aumentati i mutui casa: 330 quelli stipulati nel 2013 per un importo di 43,6 milioni di euro. Rappresentano il 37% di tutti i mutui ipotecari stipulati nel comune di Trento. Erano 278 i mutui stipulati l’anno precedente.

Sartori ha parlato di una gestione accorta sotto il profilo dei costi operativi e dell’organizzazione degli sportelli, che ha portato a qualche razionalizzazione, ed altre sono previste nell’immediato futuro. Iniziative che hanno elevato il cosiddetto margine di intermediazione (la misura di redditività di una banca) ad oltre 44 milioni di euro, in aumento rispetto ai 43,3 del 2012. Un segno positivo che dipende soprattutto dalle commissioni su servizi e dalla negoziazione delle attività finanziarie.

La crisi continua a colpire duro le aziende e – in misura minore – i privati. I crediti in “sofferenza” nel 2013 (al netto delle svalutazioni) hanno raggiunto la cifra di 43,9 milioni di euro. Nel 2012 erano 23,9, l’anno prima 17,5. I crediti “incagliati” ammontano a 77,2 milioni di euro. Il rapporto tra le sofferenze e i crediti nel 2013 è del 4,5%. All’inizio della crisi, nel 2009, era dell’1,26%. Prudenzialmente, anche quest’anno la Cassa ha effettuato accantonamenti per la svalutazione di crediti in sofferenza. La cifra ammonta per il 2013 a circa 15 milioni di euro.

«La Cassa rurale è molto solida – ha affermato Fracalossi – merito degli accantonamenti fatti e della prudente gestione. Il patrimonio di vigilanza ammonta oggi a 145 milioni di euro, 14 in più dall’inizio della crisi». L’utile presunto del 2013 dovrebbe attestarsi a circa 2,1 milioni di euro. L’anno precedente era di 4,1 milioni.