Lanciato l’hastag “#matteostaipreoccupato”. Artigiani, commercianti e operatori del terziario avvertono il futuro Premier: «valuteremo i fatti e ci aspettiamo molto»
Una piazza stracolma – oltre 60.000 artigiani, commercianti e operatori del terziario presenti -, provenienti da tutta Italia (8.000 solo dal Veneto e qualche centinaio dal Trentino Alto Adige), parafrasando lo #staisereno del futuro Premier Matteo Renzi lancia l’hastag #matteostaipreoccupato.
«I milioni di piccole imprese sono allo stremo ed “incazzate”, e le migliaia di persone stipate tra Piazza del Popolo, le vie limitrofe ed il terrazzo del Pincio, hanno lanciato un messaggio molto chiaro al futuro Premier Matteo Renzi: basta buoni propositi, subito azioni concrete su fisco, burocrazia, giustizia. Da troppi anni riceviamo promesse e impegni, vogliamo passare all’incasso altrimenti la piazza diverrà la nostra seconda casa, #matteostaipreoccupato» dice Giuseppe Sbalchiero, presidente di Confartigianato Imprese Veneto che ha guidato la nutrita delegazione argigiana del Veneto. «Siamo venuti qui a Roma – sottolinea Sbalchiero – convinti che sarebbe stata un’altra giornata storica per l’artigianato come lo furono le nostre manifestazione contro Irap e Studi di Settore. Ci aspettiamo che la politica anche in questa occasione sappia cogliere il messaggio, pacato ma determinato, di coloro che con il lavoro onorano ogni giorno il loro essere italiani».
In piazza del Popolo a Roma, per chiedere una svolta ad un Paese che soffoca le imprese, opprime le famiglie, blocca lo sviluppo e tiene imbrigliati i consumi, con una burocrazia eccessiva ed un carico fiscale incontrollato anche una delegazione dal Trentino con circa 250 imprenditori dell’associazione Artigiani, Confesercenti e Confcommercio guidati dai rispettivi presidenti Roberto De Laurentis, Loris Lombardini e Giovanni Bort con i direttori Nicola Berardi, Gloria Bertagna e Giovanni Profumo. «Stiamo vedendo in piazza anche le famiglie – commenta da Roma Roberto De Laurentis – arrivate da tutta Italia, un messaggio chiaro per la politica che fa di tutto per non vedere i problemi. Qui oggi non parliamo solo di soldi, ma della gente comune e non c’è un mondo parallelo». Per Loris Lombardini, presidente di Confesercenti, “quello di oggi è un evento che pone le basi per ulteriori manifestazioni, un allargamento del consenso sulle problematiche sollevate da Rete Imprese Italia. Questa manifestazione ha anche un obiettivo non dichiarato ma fondamentale: unire la realtà delle micro, piccole e medie imprese con le realtà di coloro che operano in queste imprese. E’ ipotesi auspicabile che insieme ci siano datori di lavoro e loro dipendenti». Massimiliano Peterlana, vicepresidente di Confesercenti: “oggi Roma si è riempita di migliaia di persone, lavoratori, imprenditori. Siamo in 60.000, un numero che smentisce i delatori che volevano una manifestazione poco partecipata. Questa è la dimostrazione che le cose vanno fatte e portate avanti».
«Una manifestazione che dà il senso – spiega Giovanni Bort, presidente di Confcommercio Trentino – dello stato di profonda preoccupazione, disagio e difficoltà che stanno vivendo le imprese italiane, comprese quelle della nostra provincia. Oggi a Roma testimoniamo da un lato la consapevolezza che l’Italia é ad un passo da un punto di non ritorno e che la sterzata, forte e decisa, deve avvenire quanto prima. Dall’altro lato, è la prova che, nonostante le grandissime difficoltà e la fatica di lavorare in un paese che non tutela le aziende, gli imprenditori sono consapevoli dell’importanza del loro ruolo e della grande responsabilità nei confronti di tutti il Paese». «Oggi in piazza del Popolo a Roma – ha detto Massimo Piffer, vicepresidente vicario di Confcommercio Trentino – il messaggio all’Italia ed agli amministratori pubblici è stato molto chiaro: senza imprese non c’é Italia, e la moltitudine dei partecipanti é la dimostrazione che malumori e disagi sono più diffusi di quanto si creda. É stato detto che se non ci saranno riforme ed un cambio radicale nelle politiche economiche saremo ancora di più a scendere in piazza la prossima volta. Il Trentino, con la sua massiccia partecipazione di imprenditori di tutte le associazioni, ha dato un segnale forte. Anche da noi la crisi sta avvitandosi in una spirale pericolosissima dalla quale dobbiamo uscire senza se e senza ma».
«Un’esperienza indimenticabile» ha detto Andrea Bissoli, presidente di Confartigianato Verona, secondo il quale “come ha detto il presidente nazionale di Confartigianato, Giorgio Merletti, nel suo coinvolgente intervento di chiusura questa manifestazione rimarrà nella storia, perché per la prima volta sono scese in piazza categorie imprenditoriali diverse ma unite nel gridare la loro rabbia contro crisi e tasse, politica inconcludente e disinteresse verso le PMI. Devo essere sincero: credo che il prossimo presidente del Consiglio, Matteo Renzi, avrebbe fatto bene ad essere presente, senza dire nulla, ma solo per ascoltare. Il futuro governo ci ascolti, studi le nostre proposte e ci chiami a discuterle».