Riforma della RC Auto, nessuna soluzione di equità per compagnie ed assicurati in vista

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tagliando assicurazione auto 1Odepemko: «prima degli sconti, si dovrebbero premiare gli assicurati onesti”. Governo ed assicurazioni dispongono dei dati per individuare gli onesti dai truffatori

In questi ultimi giorni la riforma RC Auto contenuta nel decreto “Destinazione Italia” ha sollevato un polverone, complice la sollevazione del comparto artigianale e delle associazioni dei consumatori.

L’articolo 8 che contiene la norma contestata in un primo momento è stato incluso, poi stralciato, infine, trasferito in un disegno di legge a parte di cui ne è stato ripreso il testo, del cui futuro è lecito attendersi un nulla di fatto. L’indecisione regna sovrana e il Governo Letta conferma la sua linea di cammino, procedendo a passi lenti e alterni sulla riforma del sistema assicurativo.

Cosa ne pensa un esperto del settore come Mirko Odepemko, esperto intermediario assicurativo che vanta una lunga carriera di successo nel settore? Intervistato da “Assicurazioneauto.it” Odepemko dichiara «credo che le assicurazioni, decisamente vessate economicamente da manovre economiche discutibili del Governo, non possano inserire, a loro spese, la scatola nera e dover fare anche uno sconto significativo al cliente. Credo però che da qualche parte bisogna pur iniziare. E’ assolutamente chiaro ed assodato che, a mio avviso, non ci saranno in questa fase economica delle rivoluzioni di pagamento dei sinistri» . Anche le compagnie d’assicurazione siano state messe in ginocchio dalla crisi: difficile essere nella condizione di poter andare incontro ai clienti con delle riduzioni di prezzo di qualsiasi genere, sul premio e sul rimborso.

Secondo Odepemko “il momento economico non permette di fare politiche di questa natura. Credo che bisognerebbe iniziare con piccole modifiche a favore del cliente meritevole (quindi non costoso per le Compagnie medesime) disposto ad essere oggetto di modifiche contrattuali» .

Odepemko auspica una riforma del sistema assicurativo più realista ed equa che prenda coscienza della congiuntura economica sfavorevole e che, dal momento che non consente di offrire un risparmio ai clienti, perlomeno porti le compagnie a sforzarsi per agevolare i più prudenti essendo clienti meno costosi, visto che le assicurazioni conoscono benissimo vizi e virtù dei loro clienti.

Il giudizio definitivo sul disegno di legge, che riprende il testo dell’art.8 tanto discusso, è negativo: «il Governo sta temporeggiando – continua Odepemko – un Governo si chiama tale quando ha la capacità di trovare un equilibrio tra gli interessi in gioco perché ha la capacità di essere sopra le parti e di prendersi anche dei rischi di manovre impopolari. il Governo non ha il potere nè di emettere provvedimenti a favore delle Compagnie nè degli assicurati. Sono anni ed anni che si parla di modifiche sostanziali, ma non mi sembra, oltre gli annunci, di aver visto modifiche degne di nota». Le parole dell’esperto rispecchiano le opinioni dei cittadini e delle imprese: troppe chiacchiere e pochi fatti da parte del Governo Letta.

I problemi da gestire sono seri e le soluzioni improrogabili, il male da debellare è la scarsa trasparenza che nel tempo si è sedimentata nel settore dell’assicurazione obbligatoria degli autoveicoli. Si tratta di sotterfugi di cui sono colpevoli sia assicurati che assicuratori. Secondo Odepemko «gran parte di coloro che operano in tale settore non si rende conto che il periodo delle “vacche grasse” è finito da un pezzo. Le assicurazioni non possono essere considerate come dei “bancomat” per rivedere, in alcuni casi, il proprio reddito familiare in caso di sinistro. Non si può neppure pensare che le stesse compagnie possano continuare a non valutare espressamente i clienti meritevoli da quelli, per così dire, truffatori». Lo strumento del “bonus-malus” potrebbe essere meglio impiegato, assicurando sconti effettivi e tangibili per coloro che dimostrano un comportamento corretto e privo di rischi per un congruo periodo di tempo, visto che oggi vige il contrario, visto che basta anche la denuncia di un piccolo sinistro per vedersi precipitare di due-tre classi di merito.

Qualcosa si sta muovendo e la recente decisione di stanare i circa 4 milioni di veicoli che sono privi di copertura assicurativa incrociando i dati della Motorizzazione con quelli dell’Ania e dell’Isvap potrebbe iniziare a portare i frutti attesi, portando le compagnie a tenere in maggiore considerazione i comportamenti virtuosi dei loro assicurati, penalizzando giustamente e con severità chi truffa, al limite impedendogli di sottoscrivere una polizza: chi scientemente mette in atto comportamenti criminosi è giusto che ne paghi fino in fondo le conseguenze.