Celebrati a Bolzano i 100 anni dalla nascita di Magnago

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PAB Arno Kompatscher celebrazioni magnago 2014 1Cerimonia per il padre dell’autonomia altoatesina nella sede della provincia

Mercoledì 5 febbraio 2014 l’ex presidente della provincia di Bolzano Silvius Magnago avrebbe compiuto 100 anni. «Il padre della nostra autonomia e il faro di un’intera regione», come lo ha definito l’attuale presidente Arno Kompatscher, nella piazza a lui intitolata a Bolzano. Alla cerimonia hanno partecipato autorità e istituzioni altoatesine e non, oltre ad alcuni suoi compagni di viaggio nei lunghi anni di attività politica.

Le massime cariche istituzionali altoatesine erano rappresentate dal presidente della Giunta, Arno Kompatscher, e dal presidente del Consiglio, Thomas Widmann, affiancati dal presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi. La cerimonia si è aperta con un contributo audio dell’archivio-Baumgartner, nel quale Magnago si dichiarava «soddisfatto dei risultati raggiunti», ma si chiedeva anche se un’altra persona, al suo posto, sarebbe riuscito a fare di più.

Una dimostrazione di modestia, che Kompatscher, nel corso del suo intervento, rispedisce al mittente, paragonando l’ex presidente altoatesino ad un «faro in grado di illuminare il percorso verso un Alto Adige migliore, dove la speranza è più forte della sfiducia e della diffidenza, difendendo sempre il suo approccio di ripudio ad ogni tipo di violenza. Silvius Magnago ha utilizzato l’accendersi del conflitto a livello locale per avviare con Roma trattative vere, concrete, degne di questo nome. Il risultato, ovvero il “Pacchetto”, è stato un autentico capolavoro».

Silvius Magnago 1Ricordando la figura dell’ex Landeshauptmann scomparso il 25 maggio del 2010, Kompatscher ha indugiato sul valore “storico” della sua personalità: «che non deve essere sinonimo di antico o superato dato che dalla vita e dalle opere di Magnago si possono trarre anche oggi insegnamenti importanti: la tenacia, la perseveranza, ma anche la capacità di dare vita a compromessi positivi, nella convinzione che nessuna società può fondarsi sull’odio e sulla violenza».

Nel suo intervento, Thomas Widmann ha sottolineato che «Magnago ha creato le basi dell’autonomia, a noi spetta il compito di aggiornarle giorno dopo giorno. Se l’Alto Adige di oggi è diventato una regione invidiata da tutti, lo si deve a due persone: Dio, che ha creato questo magnifico paesaggio, e Silvius Magnago, il quale ha fatto in modo che gli abitanti di questa terra trovassero la strada per vivere assieme pacificamente, nonostante le diversità».

Il presidente emerito della Provincia, Luis Durnwalder che ha sostituito Magnago alla guida dell’Alto Adige, ha invece aggiunto che «l’eredità lasciata da Magnago è e sarà sempre attuale. La sua figura è un patrimonio per tutti e tre i gruppi linguistici di questa terra, che possono oggi beneficiare dei vantaggi resi possibili dalle dure trattative portate avanti negli anni ’60 e ’70. Silvius Magnago sapeva che il secondo Statuto non poteva essere solo un punto di arrivo, ma un punto di partenza sul quale costruire un’autonomia sempre più moderna».

L’ex assessore provinciale, ed ex sindaco di Bolzano, Giancarlo Bolognini, ha spiegato che «nel secondo dopoguerra vi furono persone che si impegnarono con passione e responsabilità in un percorso difficile e impopolare verso l’autonomia. Tra loro soprattutto Silvius Magnago, ma anche Joseph Gargitter e Alcide Berloffa: furono in grado di ricostruire civilmente la comunità locale, rendendo possibili nuove relazioni a livello locale e nazionale verso un orizzonte europeo che andasse al di là dei vecchi confini». Il ladino Hugo Valentin, anch’egli ex membro della Giunta provinciale, ha infine voluto ricordare Magnago come «un politico di statura europea, riconosciuto da tutti come il padre dell’autonomia altoatesina».