Gennaio, falsa ripresa del mercato auto

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automobili autoparco porto genova fiat citroen 1Il leggero incremento registrato dalle immatricolazioni non risolleva il mercato che rimane stagnante. Pavan Bernacchi: «il comparto attende provvedimenti seri da parte del Govern»

A gennaio la Motorizzazione ha immatricolato 117.802 autovetture, con una variazione di +3,24% rispetto a gennaio 2013, durante il quale ne furono immatricolate 114.102 (nel mese di dicembre 2013 sono state invece immatricolate 89.181 autovetture, con una variazione di +1,95% rispetto a dicembre 2012, durante il quale ne furono immatricolate 87.478).

Se il mercato in generale mostra una crescita stentata che non è destinata a risollevare il settore nel suo complesso, viceversa le vendite della FCA (Fiat Chrysler Automobiles) hanno registrato a gennaio in Italia un calo del 2,6% nel confronto con lo stesso mese del 2013, ottenendo una quota del 28,3%, in calo di 1,7 punti percentuali.

«Per le immatricolazioni di autovetture in gennaio ci si attendeva una conferma del primo segnale positivo arrivato in dicembre. La conferma vi è stata» commenta il Centro Studi Promotor (Csp) il dato sulle immatricolazioni: «il risultato di gennaio – aggiunge però il Csp – non deve comunque indurre a facili entusiasmi: in termini assoluti le vendite di autovetture restano sui livelli di fine anni ’70». Per il CSP occorre un intervento del Governo per far innescare la ripresa perché «si deve ritenere che l’inversione di tendenza per l’auto sia essenzialmente un rimbalzo tecnico dovuto al fatto che sono stati raggiunti livelli di vendite incomprimibili e quindi una parte della domanda di sostituzione, forzatamente rinviata negli ultimi anni, incomincia a scaricarsi sul mercato». Secondo il CSP «è evidente, per il mercato dell’auto come per l’economia, che per fare dell’attuale tregua della crisi l’anticamera della ripresa occorre una politica che rilanci i consumi dando nuove risorse alle fasce di popolazione con redditi bassi e medio-bassi e, per quanto riguarda l’auto, riduca in maniera sensibile l’impatto dei principali fattori di freno della domanda che sono, oltre al quadro economico, il caro-assicurazioni, il caro-carburanti, le difficoltà del credito e soprattutto l’eccesso di tassazione».

Il 2014 dell’auto inizia con un segno positivo (+3,2%), caratterizzato dal confronto con il -17,2% di gennaio 2013 e con un giorno lavorativo in meno, tuttavia si contano ancora 20.000 unità perse rispetto al 2012. E’ la lettura dei dati sulle immatricolazioni offerta dall’Unrae, l’associazione delle Case automobilistiche estere. «La politica è tornata assente sui temi del nostro settore – afferma Massimo Nordio, presidente dell’Unrae – la Consulta Automotive, dopo successivi rinvii, ha di fatto interrotto i lavori previsti per la filiera distributiva e commerciale davanti alle priorità politiche della riforma della Legge elettorale ed una revisione della spesa da rendere più incisiva». Secondo il Nordio «rimangono ancora inascoltate da un anno le proposte Unrae di deducibilità per le famiglie dei costi di acquisto e/o manutenzione delle vetture, esattamente come avviene per le abitazioni».

Critico anche il commento di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto: «prima che qualcuno ci voglia “vendere” questo dato in termini positivi, della serie “è iniziata la ripresa”, è meglio spiegare subito che così non è. Mettiamoci il cuore in pace. Il nostro ecosistema automotive, cartina di tornasole dell’intera economia, composto da migliaia di aziende e milioni di lavoratori, sta in piedi solo con un mercato intorno ai 2.000.000 di pezzi. Volume congruo con il parco circolante di 35.000.000 circa, e con l’esigenza di un rinnovo volto a una maggior sicurezza e a una diminuzione dell’inquinamento, oltreché all’abbattimento dei costi di esercizio. Per traguardare questa soglia di sopravvivenza, appunto di 2 milioni di unità, gennaio avrebbe dovuto consuntivare circa 207.000 pezzi, mentre con il dato di oggi di 117.802 unità abbiamo segnato un -43% circa».