Presentato a Trieste il progetto “MVDC Large Ship”

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nave-costa-concordia-prima-naufragio-ilnordestLa corrente continua al servizio di una nuova progettazione per le grandi navi di domani

L’Università degli Studi di Trieste ha ospitato la presentazione del progetto “MVDC Large Ship”, una ricerca industriale finanziata dalla regione Friuli Venezia Giulia.

L’iniziativa, che ha preso il via nell’ottobre del 2010, ha valutato da un punto di vista tecnico-scientifico, l’implementazione di un sistema elettrico integrato con distribuzione in media tensione a corrente continua in grandi navi a propulsione elettrica e, quindi, la possibile sostituzione degli attuali sistemi a corrente alternata, che oggi sono i più diffusi.

Il bando regionale nell’ambito del quale “MVDC Large Ship” si è classificato al primo posto in una rosa di 13 concorrenti, ha coinvolto partner del mondo dell’impresa e della ricerca, affiancando a Fincantieri, capofila del progetto, 3 atenei di cui 2 della regione: quelli di Trieste, di Udine, e il Politecnico di Milano. Il progetto è stato presentato in collaborazione con “Ditenave” e con il supporto di altre 3 importanti realtà regionali quali Area Science Park, Rinave e Blu Electra.

Lo studio ha analizzato 3 sottosistemi fondamentali legati all’introduzione della corrente continua: generazione, distribuzione e utilizzazione, individuando punti di forza e limiti delle nuove soluzioni. Con l’introduzione della corrente continua sono emerse delle nuove opportunità, in termini di riduzione di peso, di spazi tecnici, e dei fattori inquinanti e un grado maggiore di flessibilità, modularità, affidabilità e controllo della rete elettrica.

Secondo Marco Tabai di Fincantieri, responsabile del progetto, «il progetto MVDC rappresenta una nuova frontiera nell’applicazione della corrente continua. Questo progetto di ricerca pone le basi per la definizione e la progettazione di un sistema fortemente innovativo, di potenziale interesse per armatori, cantieri navali, imprese fornitrici di sistemi elettrici, università ed enti di ricerca. In un ambito particolarmente rilevante per il territorio, quello dei trasporti via mare, si aprono quindi scenari di grandi opportunità di sviluppo e collaborazioni, che la regione Friuli Venezia Giulia ha contribuito attivamente a creare».

Per il professor Giorgio Sulligoi, collaboratore del Rettore dell’Università di Trieste per le politiche territoriali e i rapporti con le attività produttive, «le università coinvolte nel progetto hanno provato a definire un percorso progettuale che portasse, in una prima fase di ricerca industriale, all’individuazione di soluzioni tecnologiche il più possibile modulari, innovative per struttura o per settore di applicazione. Una seconda fase di sviluppo sperimentale ha portato a definire le linee guida per il progetto e l’integrazione funzionale di tali soluzioni a bordo, applicabili a diverse tipologie di navi: passeggeri, militari, offshore. Va sottolineato il ruolo essenziale svolto del capofila Fincantieri, che nell’accettare la sfida ha conferito al progetto visione e concretezza tali da qualificare l’intera attività, al punto che stiamo già avendo richieste di informazioni da parte di università e consorzi di ricerca statunitensi».