Alto Adige, la Cassazione apre a 65 nuove assunzioni di medici di famiglia

0
393
Urzì-sitin-in-medici-famiglia-ilnordest
Urzì-sitin-in-medici-famiglia-ilnordestUrzì: «la magistratura obbliga la Provincia a migliorare il servizio assistenziale di base»

Una sentenza della Cassazione «che riconosce il valore del contratto nazionale dei medici di base e limita le competenze della Provincia ad ambiti accessori impone una immediata esigenza: il reclutamento di nuovi medici e la riduzione immediata del rapporto medico-paziente che oggi supera abbondantemente la media dell’1 a 1.600 (con punte sino a 2.000 in alcune porzioni del territorio altoatesino) contro il limite nazionale di 1 a 1.300 pazienti».

Lo dice Alessandro Urzì, consigliere provinciale di Alto Adige nel Cuore,secondo il quale «si tratta di aprire opportunità professionali per molti medici (anche già in servizio come supplenti) ma soprattutto di ampliare e migliorare il servizio ai pazienti, oggi sacrificato da regole severe imposte dalla Provincia». Una tra tutte: l’ostacolo del patentino: «non vengono concesse deroghe – afferma Urzì – nemmeno per quel personale medico supplente (di medici in aspettativa o malattia) che in possesso di tutti i requisiti sia carente solo del certificato di conoscenza della seconda lingua. Esso viene messo per paradosso nella condizione di operare come supplente ma non gli si concede l’opportunità di vedere tramutata la convenzione in definitiva, nemmeno in caso di bisogno palese, come quello manifestatosi in Alto Adige».

Ora, a seguito della sentenza della Cassazione, la provincia di Bolzano dovrà, secondo Urzì, «provvedere al più presto per attivare anche in Alto Adige la proporzione medico-paziente di 1-1300, saranno necessari complessivamente 332 medici di base complessivamente in tutta la provincia, per cui ci sono ancora 65 posti vacanti».