Una fondazione per sostenere le spese di ricostruzione dell’imbarcazione originale distrutta da Napoleone. Zaia: «aiutiamo tutti a finanziare quest’impresa»
E’ il sogno di tutti i Veneti: vedere nuovamente solcare le acque della Laguna lo storico Bucintoro, l’imbarcazione di rappresentanza del Doge, simbolo di grandezza della Serenissima, che fu incendiato e distrutto da Napoleone Bonaparte prima di consegnare il Veneziano agli austriaci nel 1798.
Un progetto che potrebbe presto diventare una realtà, visto che per concretizzare questo sogno è nata un’apposita fondazione ora presieduta dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, mentre la realizzazione specifica dell’imbarcazione è stata affidata al cantiere navale di Pellestrina. Un progetto che è stato sposato anche dalla francese regioni di Dordogna e dell’Aquitania e dalla città di Bordeaux che hanno donato 600 querce, ciascuna con un’età variabile tra i 150 e i 200 anni, per la realizzazione della chiglia del Bucintoro, quasi a titolo di riparazione della distruzione perpetrata da Napoleone. I tronchi costituiranno le ordinate di uno scafo lungo 35 metri, largo 7 e alto 8 metri, rifacendosi ai progetti dell’ultimo vascello di questo genere varato nel 1727. Il legno proveniente dalle foreste francesi arriverà in laguna trasportato per chiatta entro il prossimo 2 giugno.
Per finanziare l’iniziativa è necessario raccogliere 15 milioni di euro, già in parte coperti da numerosi sponsor, tra cui il cantiere Arzanà Navi di Marghera dell’imprenditore Alberto Peruzzo. Chiunque può versare il proprio contributo, anche piccolo, attraverso gli sportelli BNL-BNP Paribas. Il nome dei sottoscrittori resterà per sempre nell’Albo d’oro che sarà installato nella cabina di poppa del Bucintoro, che sarà destinato ad essere l’emblema viaggiante di Venezia. Per la sua realizzazione sono mobilitati i migliori artigiani veneti: dai carpentieri ai calafati, maestri d’ascia e doratori, in tutto una sessantina di persone.
Entusiasta del progetto il governatore del Veneto, Luca Zaia, che un tweet rilancia la raccolta dei fondi: «Presto il Bucintoro solcherà le acque di Venezia, rinasce la nostra amata Serenissima. Aiutiamo la Fondazione a finanziare questa impresa». Per Zaia questo «è un progetto davvero importante perché oltre a onorare una tradizione storica veneziana porterebbe lavoro agli artigiani. Inoltre, sarebbe un fiore all’occhiello rievocativo del lustro della Serenissima e oltre ad attirare ulteriori i turisti, porterebbe sicuramente finanziamenti internazionali. Il progetto, infatti, ha avuto parere favorevole da parte dell’Unesco in quanto si colloca appieno all’interno del programma di salvaguardia del patrimonio immateriale che racchiude artigianato e mestieri».