Alto Adige, al via la legislatura Kompatscher, eletto dal Consiglio provinciale con 20 voti

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pab elezione a governatore di arno kompatscher 1Commiato di Durnwalder dopo 25 anni di presidenza e altri 10 da assessore

Arno Kompatscher ottiene 20 voti dall’elezione in Consiglio provinciale di Bolzano e diventa così nuovo governatore dell’Alto Adige.

Ai 17 voti della Svp e ai due del Pd che hanno siglato il patto di governo si è aggiunto il voto di Elena Artioli, che si era presentata alle elezioni con la sigla ombrello del Team Autonomie, alleata con il partito di Michaela Biancofiore (la quale ha subito scaricato la consigliera definendo vergognoso il suo voto, seguita a ruota da tutti gli esponenti di spicco del partito azzurro in Alto Adige). Nessun voto contrario con 14 astensioni che rappresentano dunque una sorta di “apertura di credito” da parte delle opposizioni, come per il resto lo stesso Kompatscher aveva più volte auspicato durante il suo discorso programmatico.

L’Alto Adige dovrà consolidare e sviluppare la propria autonomia, senza tentazioni separatiste, ancorandosi nel quadro europeo. Lo ha detto Arno Kompatscher durante il suo intervento davanti al Consiglio provinciale, tracciando le linee del suo programma, incentrato sui principi della sussidiarietà e della più larga partecipazioni dei cittadini. Arno Kompatscher prende il posto – alla testa di una coalizione Svp-Pd – del 72enne Luis Durnwalder, che dopo 25 anni (cui s’aggiungono altri dieci anni da assessore sotto la guida del padre della patria sudtirolese, Silvius Magnago) ha lasciato la guida della giunta provinciale. Di 30 anni più giovane di Durnwalder, Kompatscher, padre di sei figli, è uscito vincitore dalle primarie organizzate all’interno della Svp. Amico del segretario del Pd Matteo Renzi, Kompatscher è considerato una sorta di “rottamatore” altoatesino, ma nel suo programma di governo ha anche mostrato segni di continuità, specialmente per quanto riguarda il campo dell’istruzione sottolineando in particolare la rilevanza dell’insegnamento nella madrelingua delle minoranze. Il nuovo presidente altoatesino ha annunciato che i provvedimenti presi dall’amministrazione saranno sottoposti a vaglio preventivo non solo di compatibilità finanziaria, ma anche di compatibilità con le politiche della famiglia e con l’obiettivo di una forte sburocratizzazione.

PAB discorso programmatico arno kmpatscher«Accetto questo incarico con umiltà, con rispetto e la consapevolezza che non sarà facile, ma mi impegnerò al massimo per essere al servizio dei cittadini» ha detto appena eletto nuovo il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, che ora inizia la sua esperienza di governatore. Nei prossimi giorni i primi impegni istituzionali a Trento e Innsbruck. Poi la riforma fiscale e il bilancio 2014. «E adesso al lavoro»: così il neopresidente della Provincia ha concluso in Consiglio provinciale la sua prima dichiarazione da nuovo governatore dell’Alto Adige. Kompatscher ha detto di accettare con umiltà l’impegnativo compito, consapevole che non sarà facile: «ma farò del mio meglio, e questo è il minimo, e spero di contare sull’aiuto di molti per affrontare le sfide che ci attendono. E per far sentire che la politica è al servizio dei cittadini, non di interessi particolari». Kompatscher ha anticipato alcuni dei passi concreti che intende compiere da subito, sulla scorta del programma di coalizione, dal bilancio e dalla legge finanziaria provinciali alla riforma fiscale con il ddl sull’imposta comunale sugli immobili. «Presto ci saranno anche i relativi incontri con Comuni e parti sociali”, ha aggiunto. La prossima settimana è in calendario l’elezione della nuova giunta e il primo atto, ha confermato il presidente, sarà una seduta a porte chiuse per delineare le priorità e le azioni dei prossimi mesi nonché il metodo di lavoro dell’esecutivo. Venerdì ci sarà il passaggio delle consegne con il predecessore Durnwalder e da lunedì 12 gennaio il presidente Kompatscher sarà al lavoro a Palazzo Widmann. Tra i primi appuntamenti istituzionali figurano quelli dai colleghi governatori di Innsbruck e Trento.

Per un governatore che entra in carica, uno che lascia. Durnwalder dopo l’elezione di Kompatscher si è accomiatato affermando di «aver esercitato questa funzione istituzionale mettendoci la mia energia e il mio entusiasmo, anche – o meglio: soprattutto – perché in tutti questi anni moltissime persone mi hanno sostenuto e hanno contribuito a far crescere l’Alto Adige». Dopo oltre 9.000 giorni vissuti da presidente della Provincia, che ne fanno uno dei capi di Governo più longevi (oltre che più pagati) in Europa, Luis Durnwalder lascia la politica attiva. Guardando ai decenni passati, Durnwalder cita quattro obiettivi che ha perseguito nella sua carriera politica: l’ampliamento dell’autonomia, la pacificazione etnica, lo sviluppo (anche economico) dell’Alto Adige e l’apertura all’Europa. «In tutti questi ambiti siamo riusciti a compiere passi importanti», ricorda Durnwalder. Ma allo stesso tempo il presidente uscente precisa di essere stato solo il volto di questo sviluppo, perché senza un ampio sostegno non sarebbe stato possibile raggiungere i risultati ottenuti. «Tantissime persone hanno lavorato dietro le quinte, a cominciare dai miei collaboratori cui sono molto debitore». Ad essi Durnwalder aggiunge gli interlocutori politici, gli amministratori di provincia, comuni e comprensori, i rappresentanti dell’associazionismo, delle organizzazioni e dei gruppi di interesse. «Senza di loro gli intenti politici sarebbero rimasti tali», spiega Durnwalder.

Lo sguardo varca anche i confini provinciali: «in questi anni ho avuto la fortuna di poter discutere e trattare a Roma, a Vienna e a Bruxelles con politici saggi e lungimiranti, con amministratori preparati, con rappresentanti delle istituzioni che hanno capito che l’autonomia è un valore aggiunto per tutti». Nel ringraziamento Durnwalder unisce anche i suoi colleghi di Trento e Innsbruck, «perché quello che siamo riusciti a realizzare in questi anni con la cooperazione transfrontaliera tra le tre Province si merita un posto nella storia».

Non da ultimo il pensiero di Durnwalder, al momento del commiato, va ai cittadini, su cui ha sempre potuto contare. «Posso solo dire grazie. Ho avuto il privilegio di godere di sostegno e molta simpatia, i cittadini hanno appoggiato le mie decisioni e hanno perdonato gli sbagli. Anche questo per un politico non è scontato». L’incontro e il dialogo costante con la popolazione è stato infatti uno dei cardini della presidenza Durnwalder: «solo ricercando questo contatto ho potuto avere il polso della situazione e confrontarmi direttamente con la realtà delle persone. E questa conoscenza è stata fondamentale per tutte le decisioni prese». Anche nell’ultimo giorno di governo dell’Alto Adige, alle sei di mattina l’anticamera di Durnwalder era piena di persone comuni che volevano incontrarlo, molte per un saluto diretto e personale.