Collettore fognario della sponda veronese del lago di Garda: via ai lavori di riqualificazione

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miozzi-giorgetti-ilnordest-quotidianoRiunione a Verona tra il presidente della provincia Miozzi, l’assessore regionale ai lavori pubblici Massimo Giorgetti e al sottosegretario al ministero dell’Economia Alberto Giorgetti

Riunione operativa nella sede della provincia di Verona tra il presidente Giovanni Miozzi, Alberto Giorgetti, sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia e delle Finanze con delega ai Finanziamenti comunitari, Massimo Giorgetti, assessore ai Lavori Pubblici della Regione del Veneto e Alberto Tomei, presidente AGS, per discutere sui progetti di riqualificazione e potenziamento del collettore fognario della sponda veronese del lago di Garda.

Attualmente i 12 comuni della sponda veronese del lago di Garda sono serviti da un unico collettore lungo circa 60 chilometri. Il depuratore finale è situato a Peschiera del Garda. Il collettore è stato realizzato tra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso e raccoglie sia le acque nere sia le acque bianche, non rispondendo più alle più recenti normative che impongono la separazione degli scarichi. Nel 2012 AGS ha commissionato un progetto preliminare di riqualificazione del sistema di collettamento. Le soluzioni tecniche proposte sono diverse e garantiscono effetti positivi sulle opere esistenti sulla sponda veronese e bresciana.

I lavori di riqualificazione prevedono la dismissione del tratto di doppia condotta sub-lacuale da Toscolano a Brancolino; la dismissione di altre condotte sublacuali nei tratti Brancolino-Villa Marzan, Pergolana-Pioppi, San Benedetto-Pioppi; il recupero di potenzialità per il collettore esistente Desenzano-Sirmione; il recupero di potenzialità per il depuratore di Peschiera e la riduzione di acque parassite e di infiltrazioni all’intero della condotta.

I lavori sono necessari, come ha evidenziato nel 2012 l’allora ministro Clini che sollecitò rapidi interventi di ammodernamento di un impianto strategico per la qualità dell’ambiente e del turismo lacustre. «Dal punto di vista dello sviluppo, la zona del Garda – ha ribadito il presidente Miozzi – è una porzione estremamente importante della nostra provincia, per la quale bisogna avere un occhio di riguardo. Il turismo, infatti, è uno dei primi comparti dell’economia veronese, è un settore trainante che ha nel lago uno dei maggiori attrattori di flussi turistici. Dobbiamo pertanto garantirgli un futuro certo e tutelarlo sotto tutti i punti di vista».

Un intervento di rilevante importo finanziario, stimabile in ottanta milioni di euro per la sponda veronese (e 120 per il ramo della sponda bresciana del lago, anch’esso bisognoso di manutenzione straordinaria) che vedrà coinvolto sia lo Stato che l’Europa: «a livello governativo – ha detto Alberto Giorgetti – lavoreremo su due fronti: sia per la compartecipazione ai fondi da parte del Governo italiano, sia per garantire l’accesso alle risorse europee. Visto il grande valore dell’intervento di riqualificazione del lago di Garda, faremo di tutto per assicurare al progetto una finanziabilità più alta e più forte possibile da parte dell’Europa. Per quanto riguarda i fondi strutturali 2014-2020, sono già state scelte le priorità d’intervento e noi possiamo lavorare in vista del semestre di governo italiano in Europa, tra giugno e dicembre 2014. Doveroso da parte mia un plauso a quest’iniziativa, che sarà tra le priorità dell’agenda di governo dei prossimi mesi perché è di importanza fondamentale per l’ambiente e per tutto il nostro territorio. Coinvolgerò anche il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, mentre sul territorio proseguirà il lavoro di condivisione con gli enti locali».

Massima attenzione anche da parte della regione Veneto, come ha sottolineato l’assessore ai lavori pubblici Massimo Giorgetti: «la regione ha già incontrato i rappresentanti della Lombardia nelle scorse settimane ed è stato messo in atto un tavolo tecnico-politico per trovare il maggior numero di risorse necessarie al collettore, nel più breve tempo possibile. Adesso, il nostro obiettivo è quello di coinvolgere tutti i soggetti interessati per garantire al progetto una forte condivisione politica, oltre che tecnica. Trovare fondi è un obiettivo condiviso per garantire lo sviluppo di un’infrastruttura di importanza fondamentale, e dare realizzazione a un progetto già tecnicamente pronto, che va concretizzato grazie anche ai fondi strutturali europei».

Il presidente di Ags Alberto Tomei che gestisce l’impianto non si nasconde le difficoltà dell’intervento: «il collettore del lago di Garda è un importante collegamento che trasporta le acque nere da Malcesine fino a Peschiera del Garda e interessa tutti i comuni ubicati sul suo percorso. Si tratta però di una tubatura vetusta, la cui realizzazione risale a ben 30 anni fa. Per questo motivo si rende necessario un intervento urgente, al fine di garantire la salubrità delle acque del lago anche in futuro. Servirebbe un nuovo collegamento, strutture moderne e in particolare la divisione tra acque bianche e nere. I costi complessivi del progetto ammontano a 82 milioni di euro per la sponda veronese e altri 120 per quella lombarda: una spesa ingente ma inevitabile se si ragiona – come stiamo facendo – in un’ottica di rispetto e riqualificazione ambientale”.