Sequestrati 202 uccelli vivi e 800 metri quadri di reti
È stata molto intensa nell’ultimo mese e mezzo l’attività della struttura stabile per la materia venatoria del Corpo Forestale Regionale con sede a Pagnacco, nel contrasto ai reati inerenti la tutela della fauna e del suo commercio illegale.
Nei vari interventi svolti dal nucleo specializzato per la repressione dei reati nei confronti del patrimonio faunistico regionale, sono state denunciate alla Procura della Repubblica competente per territorio, sette persone colte in flagranza. I reati individuati riguardano molteplici violazioni, anche significativamente gravi: furto ai danni del patrimonio indisponibile dello stato (tale è infatti considerata la fauna selvatica), maltrattamento di animali, uccisione illecita di animali, porto abusivo di armi da sparo, omessa custodia di armi comuni da sparo, illecita detenzione di munizioni, uccellagione, detenzione illegale di fauna particolarmente protetta, utilizzo di richiami acustici per attirare e catturare uccelli, utilizzo di trappole e tagliole per cattura di fauna selvatica.
In totale sono stati sottoposti a sequestro 202 uccelli vivi di varie specie, sia protetti che cacciabili, detenuti illegalmente e/o di recente cattura (dei quali 61 liberati immediatamente in quanto idonei alla vita in libertà). Inoltre sono stati sequestrati circa 800 metri quadrati di reti per la cattura di uccelli, 220 panie invischiate, 184 trappole Sep (piccole tagliole per l’uccisione di uccelli), 19 trappole con telaio metallico e rete di nylon per la cattura di uccelli vivi, 3 gabbie trappola sempre per la cattura di uccelli, 79 uccelli impagliati detenuti illecitamente, 2 fucili e una carabina ad aria compressa e svariate munizioni per le stesse armi, 4 richiami acustici funzionanti a batteria, 97 uccelli morti di specie anche particolarmente protette (pettirossi, cinciallegre, codirossi, passere scopaiole, fringuelli, passeri, storni, tortore dal collare) oggetto di cattura e caccia illecita.
Tra i casi individuati dalla Forestale: un bracconiere sorpreso mentre uccideva con le mani una cinciallegra appena catturata in un impianto di uccellagione; una persona a cui era stata revocata la licenza di caccia, sorpresa mentre in tutta tranquillità stava effettuando una battuta e aveva abbattuto 3 fagiani; individuata una persona che deteneva in pessime condizioni una settantina di uccelli di recente cattura (merli, tordi bottacci e sasselli), presumibilmente destinati al mercato clandestino.
Il caso più recente, individuato in seguito ad attività delegata dalla Procura di Udine e portato a termine con la collaborazione del personale della Stazione Forestale di Gemona del Friuli, ha portato alla segnalazione alla magistratura di un titolare di licenza di caccia che catturava uccelli con trappole di varie tipologie a cui sono stati sequestrati ben 85 uccelli morti, anche di specie particolarmente protette, stipati in un congelatore, e 70 uccelli vivi in condizioni di maltrattamento, che sono stati affidati alle cure del Centro di recupero fauna selvatica di San Canzian d’Isonzo.
Nel corso del 2013 la Struttura stabile per la materia venatoria del corpo forestale regionale, anche in collaborazione e con il supporto delle Stazioni Forestali operanti sul territorio, ha redatto 24 processi verbali di accertamento amministrativo elevando sanzioni per un importo di 5.9126,00 euro e segnalato all’autorità giudiziaria 18 persone per reati vari in materia ambientale quali, oltre agli altri già citati, la caccia in periodo di chiusura generale e la realizzazione di una discarica abusiva.
Gli interventi sono stati portati a termine in varie località dei comuni di Codroipo, Romans d’Isonzo, Attimis, Colloredo di Monte Albano, Remanzacco, Marano Lagunare, Gorizia, San Lorenzo Isontino, Tarcento e Pradamano.