Trentino, no ai tagli per l’assistenza per gli anziani ospiti nelle RSA

0
498
Anziana-con-medico-foto-ilnordest
Anziana-con-medico-foto-ilnordestBudini: «rischiamo una decisa perdita di qualità nell’erogazione dei servizi»

L’AROF, l’Associazione dei Rappresentanti degli Ospiti e Famigliari delle RSA della provincia di Trento, lancia un grido di allarme sul rischio della perdita di qualità nei servizi erogati nei confronti degli anziani non autosufficienti a seguito dell’approvazione della delibera della Giunta provinciale, che prevede un ulteriore taglio dei finanziamenti per le RSA ed i centri diurni, ai quali si aggiungono la riduzione dei servizi domiciliari ed il taglio dei finanziamenti per l’acquisto da parte delle RSA stesse delle attrezzature e degli ausili sanitari, la situazione appare effettivamente molto difficile.

Secondo Luigi Budini, presidente dell’Arof, «la riduzione dei finanziamenti pubblici compromette la qualità dell’assistenza erogata come avevamo peraltro avuto modo di verificare nel corso del 2013 con il sempre più frequente ricorso a personale meno qualificato rispetto agli standard adottati in precedenza, oltre al ricorso da parte dei familiari all’assistenza privata in casa di riposo con un ulteriore innalzamento delle spese che si aggiungono a quelle della retta. Sempre a carico della famiglia si sono poi aggiunte ulteriori spese per l’acquisto di farmaci specialisti».

Di fronte a questa situazione «riteniamo doveroso ricordare all’opinione pubblica – prosegue Budini – che gli anziani non autosufficienti non sono una lobby, né tantomeno un gruppo di pressione. Le loro difficoltà di oggi saranno quelle delle generazioni di domani e pertanto è doveroso che sia l’intera comunità ad assumersi la responsabilità di questi problemi».

L’AROF si riserva pertanto di presentare ai responsabili dei servizi e delle istituzioni un documento complessivo riferito a queste problematiche che verranno discusse in un incontro con la nuova assessora provinciale alla salute e solidarietà sociale Donata Borgonovo Re e con l’assessore competente del comune di Trento, Maria Chiara Franzoia.

Sull’allarme lanciato dall’Arof, scende in campo il Movimento 5 stelle, secondo il quale «la provincia di Trento preferisce finanziare gli alberghi piuttosto che le case di riposo e i servizi agli anziani».