Pac, vertice a Roma tra le regioni per discutere sulla divisione delle risorse per l’agricoltura

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Durnwalder: “servono maggiori stanziamenti per le zone di montagna”

La ripartizione dei fondi UE per lo sviluppo rurale assegnati all’Italia è stato il tema di un primo confronto a Roma tra le Regioni. “Di certo l’Alto Adige potrà contare su maggiori risorse, anche se devono ancora essere quantificate”, annuncia il presidente della Provincia Luis Durnwalder, presente al vertice romano.

Dopo il via libera di Bruxelles alla riforma della politica agraria europea (PAC) sino al 2020, è in corso la trattativa tra Stato e Regioni per definire la concreta applicazione dei principi di redistribuzione dei fondi UE sul territorio nazionale. Un importante passaggio è stato il vertice a Roma della Commissione politiche agricole della Conferenza delle regioni, che si è confrontata sullo schema di ripartizione del budget del finanziamento europeo assegnato all’Italia per la programmazione 2014-2020. Durnwalder torna con un’assicurazione da questo primo incontro: “nel prossimo periodo di programmazione l’Alto Adige non solo non vedrà ridotti i fondi europei a disposizione, ma potrà contare su maggiori risorse”. La ripartizione deve essere ancora definita (le posizioni tra diverse Regioni sono ancora divergenti) e già la prossima settimana è fissato un nuovo vertice.

Il tema centrale è quello del calcolo dei contributi diretti che raggruppano alcune voci obbligatorie quali i pagamenti di base, il “greening” (prescrizioni ambientali nella coltivazione), i pagamenti aggiuntivi per i giovani agricoltori. La situazione attuale vede l’Italia basarsi ancora sul modello storico che ammette grandi differenze nei pagamenti sia per tipologia della produzione che tra Regioni. “In questo schema – ha ribadito Durnwalder – l’Alto Adige, come il Trentino e la Val d’Aosta, risulta penalizzato con importi fino a 10 volte inferiori per ettaro rispetto a quelli di altre Regioni”. Da qui la richiesta di rivedere i criteri di ripartizione del budget nazionale: sull’aggiornamento dei parametri Bolzano, Trento e Aosta fanno squadra per confrontarsi con le Regioni che vantano i maggiori contributi diretti grazie al vecchio criterio storico, e che sarebbero costrette a rinunciare a parte del finanziamento se venisse applicato il nuovo sistema di calcolo. “Ma è necessario riequilibrare tale disparità tra Regioni – ha sottolineato Durnwalder – e per farlo si possono adottare criteri più oggettivi. In questo modo ci si adegua anche alle richieste di obiettività e di non discriminazione trasmesse dall’UE agli Stati membri”.