Il padovano Alberto Baban eletto presidente nazionale di Piccola Industria

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Il presidente di Venetwork, Alberto Baban
Alberto-Baban-presidente-piccola-industria-veneto-ilnordestDiventa automaticamente vicepresidente di Confindustria. I complimenti di Zaia all’imprenditore veneto per la carica

L’imprenditore padovano Alberto Baban è il nuovo presidente nazionale di Piccola Industria, l’organizzazione delle aziende fino a 100 dipendenti all’interno di Confindustria. Baban subentra al salernitano Vincenzo Boccia, giunto alla fine del mandato, e diventerà di diritto anche vicepresidente di Confindustria.

“Baban – ha commentato il presidente degli industriali veneti, Roberto Zuccato – ha tutte le caratteristiche giuste per ricoprire questo ruolo in un momento particolarmente delicato come quello che stiamo vivendo: capacità di leadership, grande conoscenza dei temi e della realtà imprenditoriale, qualità umane di altissimo profilo. Pensiamo che affidare a lui la guida di questa sezione di Confindustria sia stata la miglior scelta possibile e siamo certi che Alberto Baban saprà esercitare questa nuova responsabilità nel migliore dei modi possibili”.

“Per me un grande onore raccogliere il testimone di Vincenzo Boccia, al quale va il merito di aver rafforzato lo spirito di squadra e di appartenenza di tutti i rappresentanti di Piccola Industria”, ha commentato Baban aggiungendo come “il nostro primo obiettivo deve essere quello di rimettere al centro del dibattito e delle politiche di sviluppo l’industria. Da neo presidente della piccola impresa, ho subito una raccomandazione da rivolgere al Governo: se vogliamo davvero risollevare questo Paese servono interventi seri e uguali per tutti: non possiamo accettare politiche di privilegio, come è successo ieri con la vicenda Imu”. Per il neo presidente “oggi Piccola Industria è ancora più consapevole del ruolo che ha sia in ambito associativo sia nel contesto economico e sociale del Paese: la piccola impresa ha salde radici nella tradizione, un carattere distintivo che deve però diventare la base per sperimentare e raggiungere obiettivi al passo con i tempi: la nostra struttura produttiva è per la gran parte fatta di piccole e medie realtà che, crescendo, sapranno dare nuovo, forte impulso allo sviluppo del Paese. Internazionalizzazione e innovazione devono essere le parole d’ordine: nella gestione aziendale, nella cultura manageriale e d’impresa, nell’approccio ai mercati”.

46 anni, imprenditore di prima generazione, Alberto Baban dal 2010 ad oggi ha guidato la Piccola Industria di Confindustria Veneto, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicepresidente con delega a ricerca e innovazione e alle politiche industriali. E’ il presidente del Gruppo Tapì, impresa fondata con un socio nel 1998 e specializzata nella produzione di tappi sintetici brevettati per vino e liquori, con 5 siti produttivi tra Italia, Messico e Argentina, una presenza commerciale in oltre 60 nazioni e un fatturato 2012 di 22 milioni di euro. Baban è anche presidente e socio fondatore di Venetwork Spa, società per azioni con capitali privati di cui fanno parte 47 imprenditori veneti, che ha come obiettivo la promozione della cultura d’impresa attraverso il finanziamento e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali ad alto potenziale che generino valore aggiunto per il territorio in termini economici, professionali e culturali

La nomina di Baban al vertice dell’organizzazione confindustriale nazionale è stata salutata con favore dal governatore del Veneto, Luca Zaia: “in un momento di così grave crisi congiunturale per i nostri territori, sapere che le piccole imprese venete sono rappresentate a così alto livello in Confindustria, non può che essere motivo di conforto e di speranza. Il presidente Baban, col quale ci congratuliamo e al quale auguriamo buon lavoro, sa bene quali sono le necessità immediate e quelle strutturali della piccola industria, il cuore dei nostri sistemi produttivi – prosegue Zaia – anche se credo che la questione più grossa, che finora ha trovato i governi colpevolmente sordi, è quella fiscale. Si continuano a caricare imprese e lavoro di tasse, imposte, contributi e oneri, con una pressione complessiva che si aggira sul 68% contro il 46% medio europeo, contribuendo a mettere prodotti e aziende fuori mercato. Senza contare la burocrazia, che toglie ogni residua speranza a chi ha voglia di fare impresa e competere a parità di condizioni”.

L’auspicio di Zaia è che “Baban saprà portare a Roma la voce di tanti distretti industriali che sono al limite della resistenza e della sopportazione, il lamento di chi vuole continuare a fare impresa e creare ricchezza, di chi chiede soltanto di poter lavorare libero da lacci e lacciuoli che lo strangolano. La voce di chi eroicamente resiste alla crisi e non vuole cedere. Ma Baban saprà anche farsi interprete delle nostre battaglie perché il gettito fiscale rimanga sui territori che l’hanno prodotto, evitando che finisca ad alimentare sprechi di ogni genere e sorta, e perché i costi standard si impongano a tutta la pubblica amministrazione. La Regione è al suo fianco in una battaglia che ci deve vedere vincitori. Perché abbiamo ragione noi”.