Zaia: “il Governo trattiene il 78% delle entrate, mentre taglia il 64% della spesa alle amministrazioni locali”
Il Veneto sale sulle barricate leggendo le cifre contenute nella proposta della Legge di stabilità per l’anno 2014: secondo il presidente della regione del Veneto Luca Zaia, “il patto di stabilità sta entrando nel porto delle nebbie dei palazzi romani, traghettato dalle immarcescibili burocrazie e da un Governo sordo e miope ai bisogni del Nord e di un Veneto che ogni anno lascia nelle casse centrali oltre 21 miliardi di euro.
Si tratta di soldi che i veneti si sudano quotidianamente con il proprio lavoro. Per capirci: ogni cittadino veneto è costretto a cedere a Roma oltre 4.000 euro a fondo perduto. I nostri territori sono vicini al game over, il tempo è scaduto: serve una terapia shock chiamata federalismo e autonomia”. Secondo Zaia “il Veneto con i suoi 170.000 disoccupati e con imprenditori che si tolgono la vita dentro le proprie fabbriche, o che fuggono oltreconfine, non riesce più a sopportare che le risorse prodotte siano utilizzate per colmare i buchi delle Regioni sprecone e di un’amministrazione centrale che non ha ancora capito che il federalismo oggi è una necessità ancor prima che una ideologia”.
Zaia ricorda i tagli subiti dagli enti locali imposti dall’amministrazione centrale: “negli ultimi anni, i 34 miliardi di tagli alla spesa pubblica hanno riguardato per il 64% le amministrazioni locali: risorse tolte ai servizi, alle imprese, ai lavoratori e alla comunità con lo scopo di giustificare l’esistenza indi poteri e burocrazie. E mentre Roma si trattiene il 78% delle entrate, agli enti locali e territoriali si demanda la gestione dei servizi. Un sistema ormai asfittico, che toglie ossigeno ai territori che già fanno fatica e che rischiano di non reggere più”.
Per uscire da questa situazione sempre più difficile, Zaia sottolinea come la strada obbligata sia l’adozione dell’applicazione “senza indugi dei costi standard e dell’autonomia, unici a poter assestare uno shock innovativo al Paese e rimettere in moto la nostra economia garantendo le risorse necessarie per investire sulla crescita e sullo sviluppo”.