Inaugurato a Codroipo il primo centro stoccaggio amianto in Friuli Venezia Giulia

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Codroipo-inaugurazione-impianto-smatimento-amianto-ilnordestAl taglio del nastro l’assessore regionale all’ambiente Sara Vito, il presidente della provincia di Udine Pietro Fontanini e l’assessore all’ambiente di Codroipo Andrea D’Antoni

Inaugurato a Codroipo il primo centro di lavorazione e stoccaggio dell’amianto, un impianto all’avanguardia nel suo genere e che fungerà anche da centro di sperimentazione per l’inertizzazione di questo materiale pericoloso per la salute ricorrendo a tecniche innovative e meno energivore.

“Abbiamo scelto di realizzare il centro così come lo vedete aperto, con grandi finestre basse, per dare un’immagine di trasparenza e di chiarezza di ciò che viene facciamo” così apre il suo intervento Michele Pellarini, responsabile tecnico della struttura. “Oggi qui non c’è un impianto, questo è uno stoccaggio di materiale contenente amianto che successivamente viene avviato a smaltimento. Il centro è autorizzato dalla regione Friuli Venezia Giulia per una capacità complessiva di 10.000 tonnellate all’anno e può raccogliere diversi codici di materiale contenente amianto: dalle più note lastre di eternit a quello cosiddetto friabile, ma anche lane di roccia e le fibre di vetro. Per perseguire l’obiettivo ‘Amianto Zero’, progetto che mira ad eliminare questo materiale dal territorio, Friulana Ambientale ha coinvolto i privati cittadini con un sistema di autotrattamento per piccole quantità di materiale, proponendo nello specifico un servizio di prossimità che consiste nel fornire le prime informazioni preliminari, il sopralluogo, la verifica dei requisiti per l’autorimozione, la fornitura delle attrezzature, le comunicazioni obbligatorie agli enti competenti, fino al trasporto e smaltimento. Relativamente al progetto dell’impianto di trattamento ed eliminazione dell’amianto con materiale biocompatibile, nello specifico – continua Pellarini – il siero di latte, il sistema funziona, il brevetto esiste, la tecnologia c’è: l’ingegnerizzazione del primo pilota è già in fase avanzata, in collaborazione con l’azienda che gestisce il brevetto, e non appena il progetto sarà terminato ci rivolgeremo all’autorità competente per avere le necessarie autorizzazioni all’avviamento. L’impianto non genera emissioni in atmosfera perché lavora in ambiente acquoso e ciò che si recupera è materiale riutilizzabile in edilizia, in agricoltura e in altri comparti. Per quanto riguarda la biocompatibilità del processo, esso non è energivoro in quanto si basa su tecnologia a basso impatto ambientale”.

Andrea D’Antoni, assessore all’ambiente di Codroipo commenta l’iter di approvazione dell’impianto: “la difficoltà di autorizzare un’attività come questa sul territorio di una comunità è quella di evitare che rappresenti un problema ambientale; questa è una ditta che risolve un problema ambientale, e la serietà che ha dimostrato in tutto l’iter autorizzativo ha fatto sì che il progetto venisse considerato realizzabile”.

Soddisfatto Pietro Fontanini, presidente della provincia di Udine: “la provincia è protagonista nella filiera dell’eliminazione dell’amianto, avendo pubblicato un bando, a favore soprattutto dei privati, di concessione di contributi fino al 70% del costo di smaltimento di questo rifiuto pericoloso, attualmente molto diffuso sui nostri territori: non solo coperture di capannoni, ma anche tettoie in eternit, presenti in gran parte nei borghi rurali, basti pensare ai nostri “ghalinârs”. La Provincia ha ricevuto 1.700 domande di contributo, oggi abbiamo già liquidato più della metà di queste e vogliamo continuare questo sforzo per agevolare uno smaltimento corretto di questo materiale, evitando situazioni irregolari di abbandono in aree pubbliche. La collaborazione che abbiamo con questa azienda è interessante perché è la prima che opera in regione, in più sono competitivi sul mercato ed è importante per permettere ai cittadini di ricevere il servizio ad un prezzo onesto. Infine è interessante che dal Friuli parta un progetto pilota, unico in Italia, per trattare l’amianto e renderlo innocuo per la salute dell’uomo”.