Al Palamostre di Udine la premiazione del bando promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Udine
C’è Tensocapillari (primo classificato), con un brevetto per modellare, senza l’utilizzo di stampi, superfici piane di spessore, forma e materiale variabile conferendogli resistenza e rigidezza strutturale, c’è Click, del Gruppo Max Medical (secondo classificato), un carrello informatizzato e automatizzato per la corretta distribuzione della terapia ospedaliera, poi c’è Spider, di BClever (premio speciale), una rivoluzionaria stampante per decorare gli spazi interni, e infine MemoMu (premio speciale), un gioco innovativo che aiuta i bambini ad apprendere la musica e il ritmo, potenziando al contempo le loro capacità logiche.
Sono questi i quattro vincitori di “Start & Go”, il bando promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori (GGI) di Confindustria Udine per sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali innovative, che si è concluso con l’evento finale presso il Teatro Palamostre di Udine. Ai vincitori sono stati distribuiti premi non in denaro, ma in servizi qualificati e in competenze messe loro a disposizione da una rete di realtà tra le più significative del territorio: le nuove start up potranno dunque usufruire di spazi fisici per l’insediamento iniziale dell’impresa, dell’iscrizione gratuita e consulenze degli uffici di Confidustria, di un valido supporto agli iter di brevettazione e alla contabilità, oltre che di una consulenza di media marketing.
Dopo i saluti del sindaco di Udine Furio Honsell (“È un orgoglio per la città che il Gruppo Giovani sia capofila a livello italiano di questo torneo dell’innovazione che presenta spiccati elementi di originalità”) e del vice-presidente vicario di Confindustria Udine Michele Bortolussi (“Un’iniziativa innovativa e concreta, che copre a 360 gradi le esigenze delle start up, che stimola le nostre eccellenze e il capitale umano, ma soprattutto che rilancia e riporta al centro il valore della cultura d’impresa, in Italia ancora troppo osteggiata”), ha preso la parola il presidente del GGI friulano Massimiliano Zamò: “per avere successo in un’attività sono necessari: talento, lavoro duro e costante. Ma questi elementi – ha evidenziato Zamò – non sono sufficienti se non supportati dal contesto ambientale. In qualità di associazione di categoria è nostro dovere dare il nostro contributo per rendere il contesto ambientale più favorevole possibile alle nuove iniziative imprenditoriali. A livello territoriale come giovani imprenditori friulani diamo la nostra disponibilità a coadiuvare il nostro nuovo governo regionale nella promozione e nello sviluppo economico, in modo da evitare che a forza di chiudere imprese e di delocalizzazioni la nostra regione diventi l’Autogrill di passaggio per l’Europa”.
Dal canto suo Jacopo Morelli, presidente nazionale del Gruppo Giovani di Confindustria ha evidenziato come “Start & Go” abbia saputo stimolare “tanti giovani a confrontarsi e a gareggiare con le proprie idee, a coltivare i propri sogni. Oggi dobbiamo essere innovativi, ma è difficile vincere la competizione globale con il livello di pressione fiscale raggiunto in Italia, dove fare impresa resta un atto di amore e di patriottismo. Questa è una Regione – ha aggiunto Morelli – di gente dalla testa dura, e in questo momento ci vogliono proprio persone determinate, capaci, che non si fanno spaventare dall’ampiezza delle sfide. Bisogna avere i piedi per terra ma anche saper guardare lontano, lavorare per un Paese più moderno e più libero”.
È seguito, introdotto da Francesco Inguscio, amministratore delegato di Nuvolab, e presentato da Monica Bertarelli, la presentazione dei cinque progetti finalisti. Le premiazioni finali sono state precedute da una tavola rotonda sul tema “L’arte di fare impresa”, moderata dal direttore del Messaggero Veneto, Omar Monestier, a cui hanno partecipato Matteo Marzotto, presidente della Fondazione CUOA, e Philippe Daverio, storico dell’arte.
“L’Italia dal secondo dopoguerra non ha mai avuto politica economica strutturata – ha detto Marzotto sollecitato da Monestier in tema di competitività del sistema produttivo italiano -, la politica non è mai riuscita a guardare al di là del proprio naso ed è per questo che siamo in questa situazione oggi. Il mostro della burocrazia è incontrollabile, la situazione è drammatica. È necessario guardare alle best practices europee, invece siamo ancora arroccati in posizioni di destra e di sinistra, abbiamo perso la capacità manifatturiera, chi ci governa sta sottovalutando il declino”.
Per Philippe Daverio “un intervento anche marginale della giovane impresa può avere un impatto forte sull’economia del Paese. Vorrei che i giovani facessero la rivoluzione, ogni generazione ha avuto la sua scommessa con la storia – ha detto Daverio -, invece il nostro Paese è più sedato degli altri. Il meccanismo aggregativo è saltato, ma si sta riordinando a livello europeo. Il dibattito deve riprendere anche in Italia – ha auspicato lo storico dell’arte -, soprattutto nel campo del prodotto e della produzione, il problema del lavoro deve tornare a essere prioritario. Come la Germania, che ha avuto un’apertura potentissima verso il mondo giovanile, con una riforma del lavoro che ha fatto vincere la Merkel, e di cui nessuno ne parla”.
A chiudere, l’intervento del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani: “siamo consapevoli che è arrivato il momento di voltare pagina, che è un problema di classe dirigente e generazionale, perché siamo un Paese che non investe nei possibili errori dei suoi giovani. Oggi a livello politico è finita un’epoca, con un cambiamento importante che apre una nuova prospettiva. Se è vero che ci sono difficoltà un punto su cui la Regione farà la differenza è il sistema della conoscenza, il nostro capitale umano deve essere il migliore”.