Attrattività locale: Trento sul podio con Roma e Perugia, Milano al quarto posto. Napoli chiude la classifica.

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Trento PiazzaDuomo PalazzoPretorio 1L’associazione Assirm mette a confronto i capoluoghi di regione

La città di Trento si aggiudica la medaglia d’oro come capoluogo di regione più attrattivo d’Italia, seguita sul podio da Roma e Perugia. Quarto e quinto posto per Milano e Bologna mentre la maglia nera per l’attrattività locale va a Napoli, che si posiziona all’ultimo posto della graduatoria, preceduta da altre città del Sud, come Palermo e Bari.

È quanto emerge dall’indagine per mezzo dello IAL, l’Indicatore di Attrattività Locale sviluppato dal Centro Studi di Assirm – l’Associazione degli Istituti di ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale – in collaborazione con il prof. Gian Carlo Blangiardo, ordinario di demografia all’Università Bicocca, e presentato a Milano con l’obiettivo di analizzare in ottica Expo 2015 il livello di attrattività del Paese. Sulla base di dati disponibili da fonti pubbliche (ad esempio quelli provenienti dal Ministero dell’economia e della finanza o dall’Istat), l’indice IAL, attraverso l’utilizzo di un “cruscotto socio-economico” formato da 9 indicatori elementari, più un decimo riassuntivo (reddito mediano, divario ricchi/poveri, percentuale obbligo scolastico non conseguito, percentuale possesso diploma, età media popolazione, n. indice variazione popolazione 2006-2010, n. indice variazione famiglie 2006-2010, indice migratorio, attrazione ed eterogeneità), è in grado di fotografare le caratteristiche economiche, demografiche e sociali di un territorio e valutarne, così, la competitività. Assirm ha così realizzato una vera e propria classifica dei capoluoghi di regione per stabilire quale città italiana sia più attrattiva a partire dalle sue potenzialità economiche, umane, demografiche e sociali.

“Non colpisce il primo posto di Trento, città-laboratorio emblema del NordEst produttivo che continua a rappresentare un’area privilegiata della geografia socio-economica italiana – dichiara Alessandro Amadori, direttore del Centro Studi Assirm – Più interessante il secondo posto di Roma: città piena di problematiche, ma intrinsecamente attrattiva, unica vera città galassia del Paese. Se il primo posto di Trento conferma che ‘piccolo è bello’ – ha continuato Amadori – il secondo di Roma ci fa capire che ‘grande significa ancora attrattivo’. E probabilmente in futuro lo sarà sempre di più”.

La capitale vince come comune migliore per potenziale economico-umano e demografico, Milano invece è il comune con capitale sociale maggiore. Per quanto riguarda il capitale demografico, i due comuni peggiori sono Torino e Genova. Napoli e Palermo invece sono i comuni con capitale umano e potenzialità economiche minori.

Fra dimensioni e attrattività non c’è una vera correlazione, dicono i dati, fotografando una realtà territoriale italiana complessa, unica nel suo genere dove, nessuna città è realmente “egemonica” rispetto alle altre e dove il boom abitativo delle grandi metropoli convive con la tendenza a scegliere città di medie dimensioni. Nella top 10 della classifica, infatti, sembra confermata l’alternanza tra piccolo e grande: con Perugia al terzo posto, seguita da Milano al quarto, con L’Aquila al sesto seguita da Firenze all’ottavo e così via.

La classifica elaborata da Assirm inverte a tratti il luogo comune sul Nord sempre più attrattivo rispetto al Sud. A dimostrarlo il posizionamento di Campobasso al decimo posto, sopra quattro città del Nord: Torino, Venezia, Aosta e Genova. A chiudere la classifica, tuttavia, restano tre grandi città del Sud, tradizionalmente afflitte da problemi strutturali: Bari, Palermo e Napoli. Torino, all’undicesimo posto, nonostante la buona qualità della vita odierna paga lo scotto di un lungo processo di de-industrializzazione, che non si è ancora concluso. Il tredicesimo posto di Aosta, appena due posti sopra Catanzaro, incarna la situazione paradossale di una provincia ricca e felice, ma oggi effettivamente marginale, rispetto ai grandi assi creativi, e ai flussi principali di persone, risorse e idee, che attraversano l’Europa e il mondo.

“Lo IAL – ha dichiarato il presidente di Assirm Umberto Ripamonti – è uno strumento che aiuta a comprendere le caratteristiche di un territorio e valutarne la sua competitività, in un momento in cui la competitività è la vera sfida con cui si devono confrontare tutti i territori. Il progetto di Assirm, in ottica EXPO 2015 – ha concluso Ripamonti – è di mappare il territorio italiano, attraverso il livello di benessere, attrattività e potenzialità di sviluppo delle sue città per individuare i comuni virtuosi che possano fungere da esempio per il resto del Paese”.


Ecco i risultati dello IAL ponderato, in ordine dal comune più attrattivo (Trento) a quello meno attrattivo (Napoli).

Nota di metodo

Gli indicatori e le relative fonti, utilizzati per la messa a punto dello strumento, sono i seguenti (e vanno calcolati su ogni singolo comune oggetto dell’analisi di competitività territoriale).

• Per il reddito: il reddito mediano, il decimo percentile, il novantesimo percentile, il rapporto fra novantesimo e decimo percentile. Fonte: www.finanze.gov.it.

• Per il capitale umano: indice di non conseguimento della scuola dell’obbligo (15-52 anni); indice di possesso del diploma di scuola media superiore (19 anni e più); divario di genere nell’indice di non conseguimento della scuola dell’obbligo (15-52 anni); divario di genere nell’indice di possesso del diploma di scuola media superiore (19 anni e più). Fonte: www.dawinci.istat.it.

• Per la popolazione e le famiglie: numero indice del totale popolazione residente al 1 Gennaio 2011 (base 1.1.2006 = 100); numero indice del totale famiglie residenti al 1 Gennaio 2011 (base 1.1.2006 = 100); età media della popolazione residente al 1.1.2011; indice migratorio della popolazione residente nell’anno 2010. Fonte: www.demo.istat.it.

• I dati relativi al bilancio demografico e alla popolazione residente consentono di definire un indice migratorio (attrazione). Si può infine calcolare l’indice di eterogeneità di Gini relativo alla composizione per provenienza etnico-culturale della popolazione presente in un certo territorio (comune).

• Come si vede, bastano pochi indicatori per dare la rappresentazione sintetica maneggevole ed efficace dell’attrattività di un territorio.

Gli istituti associati ad Assirm sono società private, indipendenti, senza sovvenzioni pubbliche, dotate di organizzazione e tecnologie adeguate, in possesso di conoscenze tecniche e metodologiche collaudate e, soprattutto, di risorse umane di alto livello. Gli Associati sono impegnati al rispetto di un codice di etica professionale molto articolato e di standard di qualità certificati e formalizzati sulla base di standard minimi di qualità condivisi.

Presidente di Assirm è Umberto Ripamonti.

Per informazioni:

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Paolo Monti – Daniela Mase

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