“CasaClima”, presentati a Bolzano gli studi su come demolire e riciclare edifici ad elevato risparmio energetico

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demolizione-edificio-ruspa-ilnordestLo studio “Recupero dei materiali di demolizione di CasaClima” realizzato da l’IFEU (Institut für Energie und Umweltforschung Heidelberg) in collaborazione con lo Studio Syneco di Bolzano su incarico della Provincia (Agenzia provinciale per l’ambiente) contiene le linee guida per un’adeguata differenziazione dei materiali

Mentre il patrimonio edilizio italiano è in larghissima percentuale composto da edifici a basse prestazioni energetiche, in provincia di Bolzano, terra dove è nata la certificazione “CasaClima” ormai conosciuta ed adottata in tutto il Paese per classificare gli edifici sulla base del loro consumo energetico,si pensa già oggi a come demolire e riciclare i materiali derivanti dalla demolizione di edifici ad alta coibentazione. La certificazione “CasaClima” costituisce un concetto innovativo di risparmio energetico per migliorare lo standard energetico nell’edilizia. Obiettivo tra l’altro è il miglioramento degli standard energetici per edifici nuovi e l’adeguamento nel caso di edifici esistenti. I relativi criteri risalgono al 1992, ma la provincia di Bolzano aveva iniziato a seguire i principi del risparmio energetico già a partire dagli anni ’80.

“Con l’adeguamento qualitativo degli edifici con il meccanismo di certificazione ‘CasaClima’, siamo riusciti a dare una risposta adeguata al crescente fabbisogno energetico degli edifici” ha sottolineato il direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente Flavio Ruffini a nome dell’assessore provinciale competente, secondo il quale “ora si tratta di aggiungere un ulteriore anello alla catena della sostenibilità, partendo dal costruire in modo sostenibile con ‘CasaClima’, giungendo al benessere abitativo per concludere con il nuovo sfruttamento delle risorse dopo la demolizione”. La sostenibilità, infatti, per Ruffini “costituisce un aspetto culturale, non soltanto un aspetto ambientale”.

Al direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente ha fatto eco Stefano Fattor, presidente dell’Agenzia “CasaClima” di Bolzano, secondo il quale “è necessario pensare non solo alla ‘vita attiva’ dell’edificio ed alla cosiddetta energia grigia necessaria per la costruzione, ma anche al suo ‘post mortem’, ovvero al corretto smaltimento con la differenziazione dei materiali per portare tali materiali in un ciclo attivo tramite il riciclo giungendo così alla gestione energetica anche per la fine dell’edificio: non sarebbe più possibile occupare suolo per discariche dove semplicemente depositare i materiali. In pochi anni si potrebbe giungere ad una situazione di emergenza”.

Con il modello “CasaClima”, l’Alto Adige è stato un riferimento a livello locale e nazionale, come ha detto Ruffini: “ad oggi sono stati certificati in Italia più di 5.000 edifici (‘CasaClima’ Oro, A e B)”. I materiali isolanti utilizzati nella realizzazione di questi edifici possono, però, influire sulla possibilità di recupero e lavorazione dei rifiuti da demolizione, come ha ricordato il direttore dell’Ufficio gestione rifiuti Giulio Angelucci: “dal 2000, la provincia di Bolzano si è dotata del nuovo Piano gestione rifiuti che costituisce la base per il riciclo e il reimpiego dei materiali da demolizione. I rifiuti da demolizione prodotti in territorio altoatesino attualmente arrivano a 900.000 tonn/anno, quantitativo totalmente recuperato per nuovi materiali edili. Di questo quantitativo di rifiuti edili fra il 5 ed il 10% sono riferiti a ‘CaseClima’, ma nel prossimo futuro per l’estensione sempre maggiore di questo modello edilizio di elevato risparmio energetico il trend è in crescita”.

Partendo da questo punto di vista, l’Agenzia per l’ambiente ha incaricato l’Institut für Energie und Umweltforschung Heidelberg (Ifeu) di svolgere lo studio “Recupero dei materiali di demolizione di CaseClima”. Lo studio, finanziato nell’ambito del programma FESR 2007-2013 competitività regionale ed occupazione dell’Unione Europea, è stato svolto in collaborazione con la ditta Syneco di Bolzano e grazie alla disponibilità dell’Agenzia “CasaClima”. Obiettivo dello studio è censire i materiali utilizzati per ottenere la certificazione “CasaClima”. Questa informazione consente di individuare i materiali che ci si può attendere dopo la demolizione per capire quali possono essere avviati direttamente agli impianti di recupero e quali no, e inoltre individuare se gli impianti esistenti sul territorio siano adeguati al trattamento di questi rifiuti. Inoltre è stato trattato il tema dei pannelli fotovoltaici e dei collettori solari.

Obiettivo dello studio è creare le basi per garantire un recupero qualitativamente e quantitativamente elevato dei residui provenienti dalla demolizione. Per questo è necessario partire già nella fase di progettazione e selezione dei materiali impiegati. “In futuro – sottolinea ancora una volta Ruffini – nella progettazione di ‘CasaClima’ non si considereranno solo gli standard energetici, ma anche la possibilità di riciclare il materiale proveniente dalla demolizione”.

Come ha riferito Angelucci, lo studio ha messo alla luce i seguenti punti:

lo smaltimento di un materiale da demolizione misto o sporco ha un forte impatto in termini di costo di lavorazione.

la demolizione selettiva (con separazione della frazione minerale da quella non minerale) ha un ruolo centrale. Decisiva è la relazione tra demolizione selettiva dell’edificio e impianto di trattamento di rifiuti da demolizione.

gli impianti di trattamento dei rifiuti da demolizione dovrebbero essere dotati di un separatore leggero (separatore dei materiali leggeri tramite soffiatura o lavaggio).

Il recupero presso l’impianto di materiale da demolizione proveniente da edifici ad alta efficienza energetica dove sono stati utilizzati materiali da costruzione compositi quali mattoni riempiti con materiali isolanti è particolarmente complesso. Per questo motivo si dovrebbe evitare di usare questo tipo di materiali (che finora in Alto Adige non sono ancora utilizzati, ma che giungono sempre più sul mercato). Buoni risultati si hanno in edifici realizzati con sistema termoisolante a cappotto, dove avviene la separazione dello scheletro dell’edificio e del materiale termoisolante (cappotto) con il semplice utilizzo di una benna selettrice. Altrettanto buoni sono i risultati in edifici realizzati con pareti monolitiche, dove la demolizione produce soltanto materiale minerale o materiale legnoso, e in edifici con struttura a intelaiatura in legno (con demolizione selettiva relativamente semplice e recupero energetico del materiale in inceneritori appositi).

Per il futuro, lo studio propone di redigere schede tecniche, nelle quali sono elencate tutte le informazioni sull’edificio formulate nel momento della progettazione/realizzazione e che sono disponibili durante la demolizione. Queste aiutano ad individuare le tipologie di materiali minerali e isolanti utilizzati e semplificano la separazione dei materiali durante la demolizione.

Per ora, come ha fatto presente Stefano Fattor, direttore dell’Agenzia “CasaClima”, tali schede tecniche non sono ancora obbligatorie, ma la tendenza in atto anche a livello europeo in edilizia impone di non lasciare insoluto il problema. Come il modello “CasaClima” ha segnato la strada in Italia per l’efficienza energetica degli edifici cambiando l’approccio culturale e l’edilizia, ora “CasaClima” dovrà nuovamente segnare la strada verso la corretta demolizione degli edifici.

Il progettista deve essere consapevole, già nel concepire la casa, delle possibilità di demolizione selettiva. In base allo studio, infatti, come ha riferito Ruffini, si adegua anche l’attuale sistema formativo “CasaClima” di consulenza.

Sono stati preparati due opuscoli (“Consigli per la scelta dei materiali edili e termoisolanti e per la realizzazione della costruzione di CaseClima” rivolto a consulenti “CasaClima” e progettisti e “Consigli per la demolizione di CaseClima e il recupero dei materiali di demolizione” rivolto a imprese di demolizione e recuperatori di materiali di costruzione e demolizione). In essi sono stati inseriti suggerimenti pratici e consigli in merito alla costruzione di “CaseClima” nonché la scelta di materiali da costruzione isolanti, e istruzioni per una corretta demolizione.