Simulato un terremoto di 5.8 gradi scala Richter in Veneto. Intervento delle strutture di tutto il NordEst. Zaia celebra anche il 50esimo anniversario della tragedia del Vajont
La simulazione di un terremoto di 5,8 gradi scala Richter con epicentro nel comune bellunese di Tambre a 7,5 km di profondità, che ha provocato ingenti danni e disagi nelle province di Belluno, Treviso e Pordenone, è servito per testare l’efficienza d’intervento delle Protezioni civili di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige all’interno dell’esercitazione “NordEst 2013”.
“Bravi i nostri angeli. Ci proteggono e ci assistono nelle emergenze più disparate, da volontari e da professionisti e operatori, utilizzando anche il proprio tempo libero per prepararsi ad affrontare ogni tipo di situazione e di catastrofe. Li saluto tutti, e vorrei poterli ringraziare uno per uno perché è il minimi che si meritano, assieme al grazie di tutta la comunità regionale” Così il presidente della regione del Veneto Luca Zaia ai volontari e ai componenti del Sistema nazionale e regionale di Protezione Civile.
All’esercitazione, organizzata dalla Protezione Civile della regione del Veneto in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile e con la partecipazione della regione Friuli Venezia Giulia e le province autonome di Trento e Bolzano, nell’ambito della tre giorni dedicata alla Protezione Civile regionale nell’ambito delle manifestazioni per il 50esimo anniversario della tragedia del Vajont, sono stati attivati fin dalla prima ora i moduli del soccorso tecnico urgente, del soccorso sanitario e quelli per l’assistenza alla popolazione con l’impiego delle risorse della colonna mobile regionale delle province, la colonna mobile nazionale della regione del Veneto e il concorso delle colonne mobili della provincia di Trento e simulata dalla regione Marche. A livello regionale è stata convocata l’Unità di crisi regionale, attivati il Coordinamento tecnico di emergenza e il Coordinamento regionale in emergenza – Co.R.Em. con il coinvolgimento di tutte le strutture regionali operanti in materie connesse alla Protezione Civile, compresa l’attivazione del Coordinamento regionale emergenza urgenza – CREU e quella dei Vigili del fuoco e dell’ANAS, dell’ARPAV e dell’OGS-CRS di Udine.
All’esercitazione hanno partecipato una settantina di comuni, i Sistemi provinciali di Protezione civile coordinati dal Centro di coordinamento soccorsi presso le Prefetture di Belluno e Treviso, i Vigili del fuoco, le Forze dell’ordine e circa 1.300 volontari. Tra l’altro è perfettamente riuscita l’attivazione delle telecomunicazioni di emergenza che è stata richiesta per l’interruzione delle comunicazioni ordinarie, fisse e mobili, che sino alle 12,30 circa ha interessato l’area del bellunese più vicina all’epicentro.
Lecelebrazioen della ricorrenza del disastro del Vajont è stata organizzata a Longarone, tragedia che costò circa 2.000 vittime e un paese in gran parte spazzato nel nulla. Alla celebrazione sono intervenuti tra gli altri anche il ministro dell’ambiente Andrea Orlando, la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serrachiani, il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, il sindaco di Logarone Roberto Padrin con i primi cittadini degli altri comuni colpiti dal disastro e di tutta l’area del bellunese e pordenonese, ma soprattutto i protagonisti dei primi soccorsi di allora: Forze armate, Vigili del fuoco e volontari da ogni parte d’Italia e i loro eredi di oggi, che costituiscono un sistema di Protezione Civile tra i più efficienti al mondo.
“Il Vajont è l’embrione di quella che è poi diventata la grande Protezione civile”, ha ricordato Zaia, che ha voluto dedicare un applauso ai volontari.