Carburanti, tre anni vissuti all’insegna dei continui rincari fiscali

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Secondo la Cgia di Mestre dal 2010 si è abbattuta sui consumatori un’autentica stangata

Dal 2010 sulle tasche dei consumatori di carburanti (automobilisti, motociclisti ed autotrasportatori) si è abbattuta una vera e propria stangata. Dal 2011 le accise sono aumentate 7 volte. Se sarà confermato l’incremento di un punto dal prossimo 1 ottobre, l’Iva, invece, aumenterà di 2 volte. Secondo un’analisi effettuata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, tutto ciò ha avuto degli effetti pesantissimi: rispetto al 2010, una famiglia media italiana con un auto alimentata a benzina che, secondo i consumi medi rilevati dall’Istat, percorre circa 15.000 chilometri all’anno con un consumo di circa 900 litri di carburante, ha subito in questi ultimi 3 anni un rincaro di 216 euro. Se tra poco meno di una ventina di giorni l’aumento dell’Iva verrà confermato, l’aggravio salirà a 219 euro.

Molto peggio sono andate le cose per chi dispone di un’autovettura di media cilindrata alimentata a gasolio. A fronte di una percorrenza media annua rilevata dall’Istat pari a 25.000 chilometri all’anno che dà luogo ad un consumo annuo di circa 1.300 litri di gasolio, il rincaro subito nelle aree di servizio a seguito degli aumenti delle accise e dell’Iva avvenuti negli ultimi 3 anni è stato di 372 euro. Se dal prossimo primo ottobre l’aumento dell’Iva verrà confermato, l’aggravio salirà a 377 euro: una vera e propria stangata.

Per Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre si corrono grossi pericoli: “i risultati emersi da questa elaborazione devono servire da monito. Ricordo che l’80% circa delle merci in Italia viaggia su gomma. Se l’aumento dell’Iva non verrà bloccato, quasi sicuramente registreremo un rincaro generalizzato dei prezzi di tutti i beni che quotidianamente si trovano sugli scaffali dei negozi o dei supermercati. Non dobbiamo scordare che dall’inizio della crisi alla fine del 2012, il Pil nazionale è diminuito di 7 punti percentuali e la spesa delle famiglie di 5. Questa caduta di 5 punti corrisponde, in termini assoluti, ad una diminuzione media della spesa pari a circa 3.700 euro a famiglia. Se non scongiuriamo il ritocco dell’Iva corriamo il pericolo di penalizzare ulteriormente la domanda peggiorando la situazione economica delle famiglie e quella delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi che vivono quasi esclusivamente di consumi interni”.

Gli incrementi subiti dalle accise sui carburanti cosa sono andati a finanziare? La cultura e lo spettacolo, gli interventi umanitari a favore degli immigrati arrivati nel nostro Paese dal nord Africa, la messa in sicurezza dei territori della Liguria e della Toscana colpiti dall’alluvione del 2011 e la ricostruzione delle zone terremotate dell’Emilia e dell’Abruzzo.


Tab. 1 – Famiglia media con auto a benzina

che percorre in un anno circa 15.000 km consumando circa 900 litri di benzina

Anno

Prezzi

IVA

Accisa

Totale

Incidenza tassazione

Incremento tassazione
rispetto 2010

2010

510

202

502

1.214

58,0%

2011

621

234

532

1.387

55,2%

62

2012

676

276

638

1.590

57,5%

210

2013 (**)

645

275

648

1.569

58,9%

219

2013 (*)

645

272

648

1.566

58,8%

216

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA su dati ISTAT e Ministero dello Sviluppo Economico

(*) senza aumento IVA dal 21% al 22%

(**) con aumento IVA dal 21% al 22%

I calcoli sono stati effettuati considerando i consumi medi nazionali della generalità delle famiglie così come rilevati dall’ISTAT nell’indagine sui consumi.

Tab. 2 – Famiglia media con auto a gasolio

che percorre in un anno circa 25.000 km consumando poco più di 1.300 litri di gasolio

Anno

Prezzi

IVA

Accisa

Totale

Incidenza tassazione

Incremento tassazione
rispetto 2010

2010

781

268

560

1609

51,5%

2011

979

322

607

1908

48,7%

102

2012

1063

392

802

2257

52,9%

366

2013 (**)

1008

388

817

2212

54,4%

377

2013 (*)

1008

383

817

2208

54,3%

372

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA su dati ISTAT e Ministero dello Sviluppo Economico

(*) senza aumento IVA dal 21% al 22%

(**) con aumento IVA dal 21% al 22%

I calcoli sono stati effettuati considerando i consumi medi nazionali per una famiglia di 4 componenti così come rilevati dall’ISTAT nell’indagine sui consumi.