Coletto: “carni e uova si possono consumare senza alcun timore”
“Ad oggi gli allevamenti avicoli del Veneto sono assolutamente esenti dall’’influenza aviaria; i controlli dei servizi veterinari e dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie sono continui, pressoché H24; al tavolo tenutosi al Ministero della salute si è rafforzata la sinergia con le Regioni contermini all’Emilia Romagna dove si sono verificati 4 focolai; non c’è nessun pericolo per la popolazione dal punto di vista virologico; le carni di pollo e tacchino e le uova in vendita nel Veneto sono assolutamente sicure, controllate e mangiabilissime”.
Il messaggio rassicurante è venuto dall’assessore regionale alla sanità del Veneto Luca Coletto che, reduce dal vertice nazionale, ha convocato una conferenza stampa all’Ulss 20 di Verona “per dare informazioni trasparenti alla gente – ha detto – e rassicurare i nostri imprenditori del settore, giustamente preoccupati per la possibilità che insorga una sorta di ‘psicosi’ tra popolazione e consumatori”.
Coletto, affiancato dal direttore generale dell’Izs, Igino Andrighetto, e dal direttore sanitario, Stefano Marangoni, considerato uno dei maggiori esperti europei di aviaria, ha affermato come “i consumatori veneti possono stare assolutamente tranquilli: i controlli sono giornalieri e stanno confermando l’assenza del virus negli allevamenti veneti dove, peraltro, il livello di attenzione dei servizi veterinari è al massimo sin dall’inizio del due focolai nel ferrarese. Ringrazio i nostri veterinari e i tecnici dell’Izs – ha aggiunto Coletto – perché pochi sanno che questo lavoro li impegna 24 ore su 24 7 giorni su 7”.
Notizie rassicuranti anche dai tecnici. In particolare, Andrighetto ha ricordato che in Veneto esiste e funziona ottimamente un Centro regionale epidemiologico specifico e che tutti gli allevamenti sono mappati. Coletto ha posto anche l’accento sulla valenza economica del settore nel Veneto, con circa 1.600 allevamenti, particolarmente diffusi nella provincia di Verona, che produce il 70% della carne di tacchino e il 50% di quella di pollo.