II trimestre 2013, economia trentina ancora in crisi per il V trimestre consecutivo

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grafico indice calo disoccupazione
grafico indice caloL’indagine condotta dalla Camera di commercio di Trento in collaborazione con la Banca d’Italia evidenzia l’aumento della disoccupazione e la flessione del fatturato delle imprese

Il motore dell’economia trentina gira ancora al minimo con crescita della disoccupazione e ulteriore calo dei fatturati delle aziende. Il dato emerge dalla periodica indagine congiunturale condotta dalla Camera di commercio di Trento in collaborazione con la filiale locale della Banca d’Italia.

In Trentino nel periodo aprile-giugno 2013 c’è stata una flessione del fatturato complessivo realizzato dalle imprese dell’1,4% rispetto all’analogo periodo del 2012 e l’occupazione è in calo del 2,7%. Per il fatturato si tratta del quinto trimestre negativo consecutivo. I settori del manifatturiero, del commercio all’ingrosso, dell’artigianato e delle costruzioni registrano variazioni negative ma più contenute, in particolare l’edile per i trimestri precedenti con -2,6%. Sempre negativo e in crisi strutturale il settore estrattivo (-12,5%) e molto negativi anche i servizi alle imprese e del terziario avanzato (-5,6% su base annua).

La domanda interna registra una costante contrazione: il fatturato realizzato si riduce su base tendenziale del 2,2% rispetto a quella nazionale (-2,8%). La domanda estera evidenzia un segno positivo, +2%. Sul fronte occupazionale si è registrato il quarto trimestre negativo consecutivo. Nei trasporti c’è il calo maggiore (-8,4%), complice il rincaro dei carburanti e il minor tasso d’attività delle imprese, mentre solo l’artigianato manifatturiero e dei servizi mantiene un numero di occupati stabile.

Le previsioni degli imprenditori su redditività e situazione economica aziendale – rileva l’indagine – sono ancora decisamente negative. “Per uscire dalla crisi è necessaria una maggiore integrazione fra i settori e arrivare ad una pacificazione”, sottolinea il presidente della Camera di commercio di Trento, Adriano Dalpez, secondo il quale “l’ambito manifatturiero in Trentino, al di là delle difficoltà, è irrinunciabile per lo sviluppo e il consolidamento del Pil e dell’occupazione”.

Ne va meglio il settore creditizio. In Trentino, secondo un’indagine della Banca d’Italia, nel secondo trimestre 2013, i prestiti delle banche alle imprese sono calati di circa il 6% in un anno. Il calo a livello nazionale è del 4%. I prestiti bancari alle famiglie sono invece sostanzialmente stabili (+0,4%). Una flessione maggiore si registra nei prestiti alle grandi e medie imprese (-7%) rispetto alle imprese piccole (-4%), con un’inversione di tendenza rispetto allo stesso periodo del 2012. Il calo maggiore (-8%) c’è stato nel settore manifatturiero. Il tasso d’insolvenza delle aziende è in crescita del 2,5% (2,9% a livello nazionale). Le sofferenze rappresentano il 15% del portafoglio credito. Le cause dei cali dei prestiti sono da attribuirsi alla flessione della domanda di finanziamenti e all’elevata percezione del rischio da parte delle banche, sottolinea il direttore della Banca d’Italia di Trento, Antonio Cinque.