Lago di Garda i dati Arpav confermano la balneabilità sponda veronese

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lago-di-garda-torbole-sponda-bresciana-ilnordestSmentiti gli allarmi lanciati da Legambiente circa l’inquinamento delle acque da reflui fognari

Il lago di Garda non è inquinato: oltre che la sponda trentina, ora i dati certificano quest’evidenza anche per la sponda veronese, mentre per quella bresciana si attende ancora che l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente comunichi i dati delle analisi effettuate. Secondo il presidente della Comunità del Garda, Giorgio Passionelli, “i dati diffusi dalla Goletta dei Laghi di Legambiente sono in netto contrasto con i dati ufficiali sulla balneabilità diffusi dall’Arpav che ha concluso oggi la quarta campagna di monitoraggio prevista dalla normativa e iniziata l’8 luglio scorso.

I risultati dei campioni evidenziano una situazione di eccellente qualità delle acque dei comuni di Bardolino, Lazise, Castelnuovo del Garda, Peschiera del Garda, Torri del Benaco e Garda. Per i restanti comuni di Malcesine e Brenzone, i prelievi sono ancora in corso e gli esiti saranno disponibili il 15 luglio prossimo”.

Tutte le zone esaminate hanno presentato valori di Escherichia Coli (EC) ed Enterococchi intestinali (EI) nettamente al di sotto dei valori limite di legge (che per i laghi sono pari a 1000 unità su 100 ml per Escherichia Coli e 500 unità su 100 ml per Enterococchi intestinali) stabiliti per il giudizio di balneabilità. Nel dettaglio i valori rilevati dall’Arpav sono i seguenti:

Bardolino: EC= valore massimo 2 unità su 100 ml; EI= 0 (zero);

Lazise: EC= valore massimo 3.1 unità su 100 ml; EI= 0 (zero);

Castelnuovo del Garda: valore massimo 1 unità su 100 ml; EI= 0 (zero);

Peschiera del Garda: EC= valore massimo 5.3 unità su 100 ml; EI= 0 (zero).

Torri del Benaco: EC = valore massimo 5.3 unità su 100 ml; EI: valore massimo riscontrato 2 unità su 100 ml

Garda: EC = valore massimo 62.4 unità su 100 ml; EI: 8 unità su 100 ml.

Dinanzi ai dati ufficiali diffusi da Arpav nasce il dubbio circa l’affidabilità dei dati raccolti da Legambiente, che parla di “poco significativi miglioramenti sulla sponda veneta del lago di Garda”. Secondo il responsabile della ricerca di Goletta dei Laghi, Simone Nuglio, “l’operazione condotta da Legambiente non è in contrasto con chi ha la responsabilità di dichiarare la balneabilità”, ma finisce sicuramente per ingenerare confusione tra i cittadini e, soprattutto tra i tantissimi turisti dei paesi esteri per i quali il Garda è una delle destinazioni maggiormente in voga.

Secondo Passionelli, “dinanzi a dati così contrastanti, amplificati anche dalla stampa con titoli ad effetto (“Il lago di Garda inquinato in Veneto e Lombardia”), è lecito prestare fede solo ad organizzazioni ufficiali dello Stato e della Regione del Veneto che effettuano controlli sistematici, metodici e ripetibili sulle acque del Garda e dei relativi affluenti. Gli stessi enti locali che si affacciano sul Benaco e la società AGS che gestisce il sistema fognario della sponda veneta del Garda tengono costantemente monitorato il territorio e gli impianti di scarico delle acque nere. La stessa Polizia locale, letto dell’allarme lanciato dalla Goletta dei Laghi, ha provveduto tempestivamente a controllare le località incriminate, salvo non riscontrare nulla di anomalo.

L’invito che rivolgo a tutti è quello di collaborare per il comune obiettivo di tutelare e valorizzare il Garda, il suo territorio e l’ambiente evitando – sostiene Passionelli – di fare sensazionalismi ed allarmismi che non servono a nessuno se non a disorientare l’opinione pubblica, specie quella straniera, creando danni al tessuto economico e sociale lacustre difficili da recuperare”.