Lite tra Napoli e Venezia sull’impiego dei fondi pubblici dedicati al mondo del lavoro

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Governatore-campania-Stefano-Caldoro-ilnordestCaldoro: “Le risorse per il Sud sono finanziate con le risorse del Sud”. Zaia: “non è affatto vero”

Ennesima botta e risposta al calor bianco sull’impiego dei soldi pubblici sulla direttrice Napoli- Venezia. Il “Piano lavoro” appena varato dal Governo è in favore solo del Sud? “Se fosse vero non mi lamenterei – dice Stefano Caldoro, presidente della regione Campania – Le misure per il sud sono finanziate con le risorse del Sud. Il limite è che non c’è un euro in più, questo si”. A sostenere che il provvedimento favorisce il Sud era stato il governatore del Veneto Luca Zaia, che aveva parlato di un “ennesimo sberleffo da parte del Governo di Roma a quei territori, come il Veneto, che mantengono l’intera Italia, prima di tutto quelle sprecona, che piange il morto per fregare il vivo”.

La risposta da Napoli non si è fatta attendere: “è un provvedimento per il Paese – è la risposta di Caldoro – ed è giusto che sia così. Mi aspettavo più coraggio, ma capisco le difficoltà del momento. È un primo passo, ne dovranno seguire altri. Molti strumenti previsti sono stati anticipati dalla Campania. È la dimostrazione che sulle politiche del lavoro abbiamo visto bene”. Un’affermazione che ai più appare molto opinabile, tra cui anche Zaia che dà fuoco alle polveri con una replica che non lascia spazio: “poche cifre forse convinceranno il presidente Caldoro che è completamente fuori rotta quando afferma che le risorse per il Sud per l’occupazione e il sostegno allo sviluppo sono messe a disposizione dal Sud stesso”.

Luca-zaia-ilnordestSecondo Zaia “vorremmo ricordare al presidente Caldoro che il Veneto ha un saldo fiscale attivo di 18 miliardi di euro che non tornano affatto sul territorio sotto forma di servizi al lavoro e alle imprese. Faccio presente inoltre che se si applicassero in tutte le regioni i costi standard della pubblica amministrazione del Veneto, cosa prevista quando fu riformato il titolo quinto della Costituzione e non ancora fatta, l’Italia potrebbe contare immediatamente su 30 miliardi di liquidità che corrispondono a un terzo del costo annuale del debito pubblico. Altro che dibattito sull’Iva”. Zaia carica sugli effetti che deriverebbero dall’applicazione generalizzata dei costi standard: “perchè sia chiaro a tutti cosa significa applicare i costi standard, farò due esempi: una siringa viene pagata dal sistema sanitario veneto 6 centesimi circa mentre in altre regioni, certamente meno virtuose ma anche meno efficienti nell’erogare sanità (ricordo che la mia regione è una eccellenza a livello mondiale), viene pagata 25 centesimi; un pranzo in ospedale viene pagato da noi fra i 6 e gli 8 euro, cifra che in altre zone d’Italia può arrivare addirittura a 60 euro. E non stiamo parlando di un ristorante da guida Michelin”. “Tutti facciano un esame di coscienza, a partire dal governo: senza sostegno concreto ai sistemi produttivi del Nord – aggiunge Zaia – il Pil nazionale crollerà. Il Nord continua a dare senza ricevere, e lo dimostrano anche i recenti provvedimenti del governo. È arrivata l’ora di dire basta: che i frutti del lavoro veneto – conclude Zaia – restino qui e non vadano ad alimentare nuovi sprechi oltre a quelli storici che ben conosciamo”.

A breve giro di posta la replica piccata di Caldoro: “caro Luca Zaia sei bravo ma non hai letto le carte. Piano lavoro e risorse. Nulla con fiscalità, sono fondi Ue e risorse Sud”. Sarà anche così, ma tante regioni, province, comuni e altri enti minori devono ancora dimostrare di essere in grado di volere e di ottenere l’efficienza nel campo della spesa pubblica. Finché tale obiettivo non sarà raggiunto, le polemiche sull’asse Napoli-Venezia non sono destinate a cessare.