Governo Letta, ancora tasse sui carburanti: rincari fino a 388 euro per famiglia

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Sergio-Divina-ilnordestStudio Cgia sulla portata dei rincari previsti a seguito del ritocco di Iva ed Accise. Divina: “così non si fa”

Dal 2011 ad oggi. Si sono verificati ben 7 aumenti delle accise sui carburanti (vedere Tab. 1) ed un incremento dell’Iva: se dal prossimo primo luglio non sarà scongiurato il ritocco all’insù di un punto dell’aliquota ordinaria attualmente al 21%, gli aumenti subiti dall’imposta sul valore aggiunto in questi ultimi 3 anni saranno 2. Secondo l’elaborazione effettuata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, tutto ciò ha avuto degli effetti pesantissimi sulle tasche degli automobilisti italiani: rispetto al 2010, una famiglia media italiana con un auto alimentata a benzina che, secondo i consumi medi rilevati dall’Istat, percorre circa 15.000 chilometri all’anno con un consumo di circa 900 litri di carburante, ha subito un rincaro di 217 euro. Se tra una decina di giorni l’aumento dell’Iva verrà confermato, per l’anno in corso l’aggravio salirà a 223 euro per toccare i 230 euro nel 2014 (vedere Tab. 2).

Molto peggio sono andate le cose per chi dispone di un’autovettura di media cilindrata alimentata a gasolio. A fronte di una percorrenza media annua rilevata dall’Istat pari a 25.000 chilometri all’anno che dà luogo ad un consumo annuo di circa 1.300 litri di gasolio, il rincaro subito a seguito degli aumenti delle accise e dell’Iva avvenuti negli ultimi 3 anni è stato di 379 euro. Se dal prossimo primo luglio l’aumento dell’Iva verrà confermato, per il 2013 l’aggravio salirà a 388 euro e nel 2014 toccherà i 397 euro. Una vera e propria stangata (vedere Tab. 3).

Per Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, si corrono grossi pericoli: “i risultati emersi da questa elaborazione servono da monito. Ricordo che l’80% circa delle merci in Italia viaggia su gomma. Se l’aumento dell’Iva non verrà bloccato, quasi sicuramente si registrerà un rincaro generalizzato dei prezzi di tutti i beni che quotidianamente si trovano sugli scaffali dei negozi o dei supermercati. Non dobbiamo scordare che dall’inizio della crisi alla fine del 2012, il Pil nazionale è diminuito di 7 punti percentuali e la spesa delle famiglie di 5. Questa caduta di 5 punti corrisponde, in termini assoluti, ad una diminuzione media della spesa pari a circa 3.700 euro a famiglia. Se non si scongiura il ritocco dell’Iva, c’è il pericolo di penalizzare ulteriormente la domanda peggiorando la situazione economica delle famiglie e quella delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi che vivono quasi esclusivamente di consumi interni”.

Gli incrementi subiti dalle accise sui carburanti cosa sono andati a finanziare? La cultura e lo spettacolo, gli interventi umanitari a favore degli immigrati arrivati in Italia dal nord Africa, la messa in sicurezza dei territori della Liguria e della Toscana colpiti dall’alluvione del 2011 e la ricostruzione delle zone terremotate dell’Emilia e dell’Abruzzo.

La Cgia ricorda che l’Iva è stata introdotta nell’ordinamento fiscale nel 1973 (vedere Tab. 4): in questi 40 anni l’aliquota ordinaria è variata ben 8 volte, raggiungendo il valore massimo del 21% , quello attualmente in vigore. L’ultimo ritocco è avvenuto il 17 settembre 2011: nonostante l’aliquota ordinaria sia salita dal 20 al 21%, nel 2012 il gettito Iva è diminuito di 3,5 miliardi di euro. Certo, la situazione economica generale ha condizionato moltissimo questo risultato, tuttavia anche l’incremento dell’aliquota ha sicuramente contribuito a penalizzarne il gettito.

Sull’ipotizzato rincaro dei carburanti previsto alla chetichella dal Governo Letta, interviene anche il vicecapogruppo della Lega Nord al Senato, Sergio Divina: “probabilmente a Letta piace Ligabue, quel signore che facendo una cosa ne sbagliava due: se va bene avere in parte cancellato l’inutile e odiosa tassazione sui natanti decisa un anno fa da uno scellerato Mario Monti che ha avuto come unico effetto quello della distruzione delle marine italiane (con migliaia di posti di lavoro inesorabilmente perduti) e della cantieristica nazionale, perdendo anche il gettito fiscale che prima il settore assicurava, non va affatto bene che si scopra solo a posteriori e per giunta alla chetichella che lo sconto sulle imbarcazioni è caricato a far data dal 1 gennaio 2014 con un ritocco all’insù sulle accise per i carburanti di autotrazione, pari ad un maggior gettito previsto di 75 milioni di euro”. Secondo Divina, “anche Monti si era cullato nell’idea che l’aumentare pesantemente le accise sui carburanti desse solo un maggior gettito: mal gliene incolse! Dopo il rincaro di 11 centesimi al litro sul gasolio e di 8 cent sulla benzina decise da Monti il 6 dicembre 2011, i consumi di carburante sono andati drasticamente calando, tanto che il gettito fiscale sui carburanti nel 2012 è stato largamente inferiore a quello del 2011 e la tendenza per il 2013 è quella di bissare il ribasso”.

Divina auspica una drastica inversione di tendenza: “il rilancio dell’economia si attua con tagli drastici e decisi alla spesa pubblica (che nelle sue prime settimane di governo Letta pare non essere affatto in grado di contenere) e con tagli altrettanto decisi alla tassazione diretta ed indiretta. Aumentare ancora una volta le accise sui carburanti significa innescare incrementi a catena lungo tutta la filiera della distribuzione, della produzione e del consumo, deprimendo ulteriormente l’economia nazionale e, conseguentemente il Pil ed il gettito fiscale”.


Tab. 1

Accise sui carburanti: gli aumenti avvenuti a partire dal 2011

(gli importi sono parametrati ad ogni 1.000 litri consumati)

Benzina

Gasolio auto

Al 1° gennaio 2011 le accise sui carburanti erano

   564,00

     423,00

GLI AUMENTI

Le misure adottate

Dal

Al

aumenti

risorse per la cultura e lo spettacolo

6-apr-11

27-giu-11

7,30

risorse per interventi umanitari legati all’afflusso degli immigrati dal Nord Africa

28-giu-11

30-giu-11

40,00

1-lug-11

31-ott-11

1,90

risorse alluvione della Liguria e Toscana

1-nov-11

6-dic-11

8,90

risorse Decreto “Salva Italia manovra Monti” DL 201/2011

7-dic-11

7-giu-12

82,1

112,1

risorse terremoto 20 e 29 maggio 2012 Emilia Romagna

8-giu-12

10-ago-12

20,00

risorse terremoto Abruzzo per anno 2012

11-ago-12

31-dic-12

4,20

risorse Legge di Stabilità 2013 rende permanenti gli aumenti

dal 2013

Totale aumenti

164,40

194,40

Dal 2013 le accise pagate per ogni 1.000 litri di carburanti sono

   728,40

       617,40

con un aumento % rispetto a quelle pagate all’inizio 2011

29,1%

46,0%

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre

Nota A questi aumenti si deve aggiunge, con decorrenza 17 settembre 2011, quello relativo all’aliquota IVA passata dal 20% al 21% (non considerato nella tabella). Inoltre vi è il rischio che a partire dal 1 luglio 2013 l’aliquota IVA aumenti al 22%.


Tab. 2

Famiglia media con auto a benzina

che percorre in un anno circa 15.000 km consumando circa 900 litri di benzina

Anno

Prezzi

IVA

Accisa

Totale

Incidenza tassazione

Incremento tassazione
rispetto 2010

2010

510

202

502

1.214

58,0%

2011

621

234

532

1.387

55,2%

62

2012

676

276

638

1.590

57,5%

210

2013 (**)

650

279

648

1.577

58,8%

223

2013 (*)

650

273

648

1.571

58,6%

217

2014 (**)

650

286

648

1.584

59,0%

230

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati ISTAT e Ministero dello Sviluppo Economico

* senza aumento IVA dal 21% al 22%

** con aumento IVA dal 21% al 22%

I calcoli sono stati effettuati considerando i consumi medi nazionali della generalità delle famiglie così come rilevati dall’ISTAT nell’indagine sui consumi.

Tab. 3

Famiglia media con auto a gasolio

che percorre in un anno circa 25.000 km consumando poco più di 1.300 litri di gasolio

Anno

Prezzi

IVA

Accisa

Totale

Incidenza tassazione

Incremento tassazione
rispetto 2010

2010

781

268

560

1609

51,5%

2011

979

322

607

1908

48,7%

102

2012

1063

392

802

2257

52,9%

366

2013 (**)

1039

399

817

2254

53,9%

388

2013 (*)

1039

390

817

2245

53,7%

379

2014 (**)

1039

408

817

2264

54,1%

397

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati ISTAT e Ministero dello Sviluppo Economico

(*) senza aumento IVA dal 21% al 22%

(**) con aumento IVA dal 21% al 22%

I calcoli sono stati effettuati considerando i consumi medi nazionali per una famiglia di 4 componenti così come rilevati dall’ISTAT nell’indagine sui consumi.


Tab. 4

Variazioni dell’aliquota ordinaria Iva in Italia (serie storica)

01/01/1973

12%

08/02/1977

14% 

03/07/1980

15%

01/11/1980

14% 

01/01/1981

15% 

05/08/1982

18% 

01/08/1988

19% 

01/10/1997

20% 

17/09/2011

21%

Elaborazione Ufficio studi CGIA Mestre su dati CE

Elaborato 21 giugno 2013