Situazione migliore che nel resto d’Italia grazie agli interventi di sostengo realizzati grazie all’autonomia speciale
Sono 116.932 i pensionati in provincia di Trento con un reddito medio mensile di 1.160 euro e nel 2012 si è registrato un calo di pensionamenti del 2% rispetto all’anno precedente, per via della legge Fornero che ha previsto l’innalzamento dell’età pensionabile e il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo. Tuttavia sono pochi gli esodati in Trentino – si tratta di alcune diecine – per l’esiguo numero di grandi aziende. Questi i dati del quadro tracciato dal direttore generale dell’Inps Trentino Alto Adige, Marco Zanotelli, in occasione della presentazione della “Relazione annuale 2013 in provincia di Trento” svoltasi alla Camera di commercio di Trento.
Nel corso del 2012, secondo gli stessi dati, si è anche verificato un processo di femminilizzazione del lavoro: la crisi ha costretto anche le donne vocate alla casa a cercare un lavoro. Sono 78.108 le donne in pensione rispetto ai 54.902 uomini. In Trentino, inoltre, un uomo va in pensione con un importo medio mensile di 1.241 euro e una donna con 596 euro: il 50% in meno, vuoi per le posizioni di responsabilità meno elevate, vuoi per il minor monte contributivo legato a tempi di lavoro più brevi.
“Il Trentino è un caso a parte rispetto al resto d’Italia – ha sottolineato Zanotelli – perché il contributo della Provincia agli ammortizzatori sociali, a partire dal reddito di garanzia, ha permesso di tenere i lavoratori attaccati alle imprese. Nonostante la crisi – ha osservato – diminuiscono solo dell’1,3% i lavori dipendenti iscritti all’Inps rispetto all’anno precedente. Sempre più il Trentino è un territorio-laboratorio per il resto d’Italia, perché l’Inps sta sperimentando l’integrazione pubblico privato, che qui è possibile grazie ai fondi pensionistici integrativi territoriali Pensplan”.
Tuttavia il presidente della provincia di Trento, Alberto Pacher ha affermato come “il Trentino è ancora in attesa di stilare un quadro complessivo con il ministro del lavoro Enrico Giovannini sul contributo statale alle misure di cassa integrazione locali. Stiamo aspettando l’incontro che dovrà esserci nei prossimi giorni, visto che dobbiamo chiudere entro luglio la trattativa sui fondi del governo sugli ammortizzatori sociali erogati dall’Inps”.
Quanto ai numeri del settore produttivo, sono 16.004 le imprese trentine iscritte all’Inps nel 2012, mentre erano 16.137 nel 2008. A risentire maggiormente della crisi, che ha avuto un doppio picco, nel 2008 e nel 2010, oltre al settore delle costruzioni, quello manifatturiero: sono state 2.214 le imprese iscritte all’Inps nel 2012, mentre erano state 2.347 nel 2008. Sono 145.137 i lavoratori dipendenti complessivi iscritti all’Inps lo scorso anno, 44.942 gli autonomi e 16.942 quelli con gestione separata per un totale di 207.021 su una popolazione di circa 550.000 abitanti.