43 milioni di investimenti affidati ad imprese del Trentino Alto Adige. Mellarini: “un gioco di squadra che dà risultati”
Una struttura attesa da cinquant’anni e che ora si concretizza portando notevoli benefici al settore agricolo dell’intero Alto Garda che ora hanno preso formalmente il via i lavori riguardanti il rifacimento di tutto il sistema di irrigazione della zona. Un’opera, suddivisa in tre lotti, che complessivamente costerà 43 milioni di euro finanziati al 90% dalla provincia di Trento con fondi provinciali sui capitoli di spesa relativi alle infrastrutture agricole.
Grazie all’impegno dell’assessorato provinciale all’agricoltura e al consorzio di secondo grado dell’Alto Garda con la partecipazione di tutti i consorzi di miglioramento fondiario ed irrigui che operano in zona si sono finalmente superati anni di polemiche. Le coltivazioni agricole interessate all’irrigazione nella zona del Basso Sarca si estendono per oltre 2.000 ettari. L’impianto di irrigazione che preleverà l’acqua dalle condotte di HDE HidroDolomitiEnergia che alimentano la centrale idroelettrica di Torbole, grazie ad un accordo di programma sottoscritto tra gli altri proprio da HDE andrà ad irrigare tutte le zone coltivate dell’Alto Garda, olivi compresi, con le più moderne tecniche di irrigazione a goccia. Attualmente la tecnica dei microsistemi irrigui a goccia risulta essere la più adeguata alle colture praticate nei territori dei consorzi di miglioramento fondiario nella zona del basso Sarca, necessitando di una minore portata d’acqua a condizione che questa sia fornita in pressione. “Ciò consentirà – ha affermato l’assessore all’agricoltura Tiziano Mellarini – un notevole risparmio di acqua rispetto alle più tradizionali forme di irrigazione presenti come lo scorrimento o a pioggia ed un uso mirato della preziosa risorsa idrica e grazie a questa opera tutte le colture presenti nell’alto Garda, da Nago fino a Dro, Riva, Arco, Oltresarca, comprese tutte le olivaie potranno essere raggiunte dalle diramazioni di quest’opera imponente”.
Il progetto di riordino irriguo porterà anche vantaggi paesaggistico-ambientali cessando lo sfruttamento a fini irrigui di alcuni corsi d’acqua minori e con la dismissione del canale principale e delle “canalette” inutilizzati con il conseguente riutilizzo delle aree occupate. Ad eseguire la nuova infrastruttura saranno due consorzi di imprese temporanee associate con sede in Trentino Alto Adige con una notevole ricaduta per l’occupazione locale.