Confcooperative, Zese nuovo presidente del Consorzio Veneto Servizi Integrati

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Marco-Zese-presidente-Veneto-Servizi-Integrati-ilnordestIl cooperatore polesano al vertice delle cooperative che si occupano di produzione lavoro e servizi

Marco Zese è il nuovo presidente di Veneto Servizi Integrati, la società consortile attiva soprattutto nel territorio regionale nel settore dei servizi: “Esprimo soddisfazione per la nomina. Ho la consapevolezza che in questo periodo di crisi economica e finanziaria il mio sarà un compito complicato ma sono convinto che un’aggregazione come la nostra, che può fornire una molteplicità di soluzioni per le aziende private e le pubbliche amministrazioni, possa essere ancora e ancor di più il più efficace degli strumenti per lo sviluppo imprenditoriale perché può contare nella forza della rete”.

Così il nuovo presidente al margine dell’assemblea di bilancio che aveva all’ordine del giorno anche il rinnovo delle cariche sociali: Veneto Servizi Integrati è il consorzio di riferimento di Federlavoro, la federazione delle cooperative di produzione lavoro e servizi di Confcooperative, una società di secondo livello in cui sono associate alcune delle principali cooperative venete dei servizi di logistica e facchinaggio, pulizie, servizi ecologici ed ambientali, vigilanza e sicurezza, impiantistica e manutenzioni.

Marco Zese è un cooperatore polesano, presidente della cooperativa Libera di Occhiobello, attiva nel settore della logistica con un volume di affari di 10 milioni di euro, occupando più di 400 persone.

Congratulazioni a Zese anche da Confcooperative Rovigo, l’associazione di categoria di cui è consigliere per il settore dei servizi: “siamo soddisfatti per Zese e per la cooperazione polesana di cui Marco è uno dei principali esponenti – commenta Simone Brunello, direttore provinciale di Confcooperative – e siamo certi che sarà un ottimo promotore di sviluppo per l’imprenditorialità cooperativa dei servizi sia a livello regionale che locale, una cooperazione che sta dimostrando anche in questo periodo che nelle mille difficoltà della recessione, sceglie di sacrificare gli utili per mantenere l’occupazione, confermando in questo modo la centralità per le imprese cooperative del capitale umano rispetto a quello economico”.