Il mese di maggio mai così instabile. Ne risentono pesantemente il comparto agricolo e quello turistico
Il mese di maggio non è mai stato così variabile e ricco di precipitazioni come quello di quest’anno. Le continue piogge stanno mettendo a serio rischio l’assetto idrogeologico del territorio, con numerosi smottamenti di terreno zuppo d’acqua e numerosi allagamenti dovuti alle esondazioni di molti laghi, tra cui il Garda a Sirmione e Caldonazzo in Trentino, con l’acqua alta che affligge nuovamente Venezia. Osservati speciali pure i fiumi, ad iniziare dal Brenta, Bacchiglione, Adige, Mincio e Po.
Quest’ultimo è già ai livelli massimi da qualche giorno e la situazione potrebbe aggravarsi se le piogge dovessero continuare ancora, come sembra prevedere il meteo. Preoccupa la situazione che potrebbe crearsi a valle del Mincio, con lo scarico dal Garda da molti giorni al massimo storico di 170 metri cubi al secondo, che sta causando l’innalzamento dei laghi di Mantova, che potrebbe avere fenomeni di rigetto se la portata dl Po dovesse crescere ancora.
La situazione del maggiore bacino lacustre italiano è controllata costantemente dalla Comunità del Garda: per il presidente Giorgio Passionelli è opportuno prevedere una nuova modalità di gestione dei livelli del lago, iniziando lo svaso quando questo raggiunge i 125 centimetri contro gli attuali 140, consentendo di agire in anticipo sugli eventi meteorologici e consentendo in caso di necessità di accumulare volumi ingenti d’acqua per evitare le piene nel mantovano.
Della situazione di grande piovosità ne risentono il comparto turistico e agricolo. Con il brutto tempo i turisti latitano, specie nei fine settimana e anche il periodo della pentecoste è stato all’insegna del calo. Sul lato agricolo, le continue piogge mettono in crisi le coltivazioni di frutta e di ortaggi, con i campi ridotti a pantani e con le piante a serio rischio di malattie a causa dei continui sbalzi d’umidità e di temperatura.
