18 maggio 1913 – 18 maggio 2013: un secolo di vita del Collegio dei Geometri della provincia di Udine

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collegio geometri Udine
collegio geometri UdineA villa Manin di Passariano i festeggiamenti con un convegno tecnico sulle attività del settore

Sabato 18 maggio 2013, nello stesso giorno in cui 67 tecnici firmavano a Udine cento anni prima l’atto di costituzione (18 maggio 1913) del “Collegio dei Periti Agrimensori del Friuli”, si è svolto a Villa Manin il convegno dedicato ai 100 anni di attività dell’ordine del Collegio dei Geometri e dei Geometri laureati della Provincia di Udine, organizzato dal collegio stesso.

“Come 100 anni fa i geometri sono ancora i tecnici di fiducia che gestiscono il patrimonio immobiliare familiare”, ha raccontato nel proprio intervento il geom. Elio Miani, presidente del Collegio della Provincia di Udine. “E questa ricorrenza è l’occasione per la riflessione su una categoria come la nostra che è in continua evoluzione.”

Molti i saluti istituzionali, tra cui quello dell’assessore regionale alla pianificazione territoriale e ai lavori pubblici, l’architetto Mariagrazia Santoro, che ha aperto le celebrazioni ricordando che “i geometri sono l’anello professionale tra le famiglie e le istituzioni”. Saluti anche da parte del presidente del Consiglio regionale Franco Jacop, secondo cui “i geometri hanno sempre avuto la capacità di produrre lavoro” e da Pietro Fontanini, presidente della provincia di Udine che ha ricordato come “nella ricostruzione del terremoto del 1976, i geometri sono stati parte attiva, interpretando lo spirito friulano”.

Insieme al geom. Giancarlo Bianchini, assessore ai lavori pubblici e all’edilizia privata del comune di Codroipo, “i geometri appartengono alla cultura del fare”, hanno poi partecipato in rappresentanza degli organi nazionali collegati all’Ordine, anche il geom. Leo Momi, consigliere nazionale della Cassa italiana di previdenza ed assistenza dei Geometri liberi professionisti, il quale ha sottolineato come “Udine sia un caso particolare: è un Collegio tra i più antichi d’Italia, mentre la maggior parte sono nati nel dopoguerra.”

A portare i saluti da parte del Consiglio nazionale Geometri è stato il geom. Bruno Razza, consigliere nazionale, che ha evidenziato il ruolo della categoria come “intreccio tra scienza e conoscenza e come il geometra conosca le esigenze della società perché misura e frequenta il territorio.”

A seguire, la presentazione del volume “Alle radici del nostro futuro 1913-2013: cent’anni di geometri friulani”, a cura di Pierdomenico Abrami, Lucio Barbiero, Filippo Bisaro, Diane Copetti, Luigi Francescutti, Elio Miani, Andrea Monte, Raffaele Stocco, Germano Zamolo, realizzato per l’occasione e frutto di un anno di lavoro e presentato dal coordinatore editoriale, lo storico triestino Alessandro Pesaro, che ha definito il geometra come “colui che pensa con le mani” e ha raccontato di come attraverso questo lavoro, elaborato per il Centenario, “il Collegio di Udine consegni al futuro la propria memoria e agli storici un secolo di vita italiana da analizzare.”

Proiettato anche per la prima volta il documentario “L’orgoglio e la speranza. Storia di tecnici storie di territori”, realizzato per la celebrazione, frutto di un progetto finora inedito legato al recupero della memoria orale della categoria professionale. Le interviste sono state realizzate a protagonisti anziani e giovani che hanno raccontato per la prima volta la propria esperienza: Valter Mason, Mario Burba, Antonio Beltrame, Roberto Celledoni, Ulisse Varisco, Ezio Della Vedova, Gianni Borta, Diane Copetti, Gloria Gobetti, Nicla Manetti, Elena Smirnova. Insieme a loro, in una brillante testimonianza, anche alcuni studenti dell’Istituto Tecnico di Udine G.G. Marinoni.

Per l’occasione l’artista Gianni Borta ha realizzato una serigrafia in 100 esemplari che descrive quella del geometra come “una professione che si rinnova sempre e velocemente come il fiore dell’ibisco.”

In conclusione si è svolta la visita alla mostra di strumenti storici, attrezzature e progetti, a cura del Collegio, e realizzata in una barchessa di Villa Manin, sopra la stanza delle Carrozze, visitabile fino al 1 giugno 2013. Tra gli oggetti esposti, vecchi manuali, una Lambretta, i diplomi ottocenteschi del “perito agrimensore”, la calcolatrice “Triumphator” meccanica, il regolo, le prime tariffe professionali.