La centralizzazione delle attività finanziarie di tutti gli enti pubblici della provincia di Trento sta dando frutti concreti nella riduzione della spesa e nel pagamento di interessi minori della media del mercato
L’assemblea dei soci di Cassa del Trentino S.p.A. presieduta da Gianfranco Cerea e diretta da Lorenzo Bertoli ha approvato il bilancio del 2012. Nel corso dell’esercizio la società ha proseguito nell’attività di erogazione dei contributi per conto della provincia di Trento ed è stata in grado di generare un utile netto pari a 6 milioni di euro, frutto della capacità di porsi come interlocutore di primo piano dei mercati finanziari anche extra provinciali ed extra nazionali.
Tale ruolo ha permesso di poter effettuare sia una raccolta di risorse finanziarie a costi contenuti, sia di poter impiegare i temporanei surplus di liquidità in maniera remunerativa, a supporto del credito e dell’economia locale. A conferma della capacità della società di creare valore aggiunto nell’ambito della propria missione di gestione e valorizzazione delle masse finanziarie a vantaggio di tutti gli enti pubblici locali, il 2012 si chiude con un margine di interesse di oltre 14 milioni di euro.
Cassa del Trentino ha contribuito con il suo operato alla difficile operazione di contrasto della crisi messa in atto dalla Provincia autonoma di Trento. L’attività di erogazione dei contributi ha registrato nel solo 2012 erogazioni complessive per 726,4 milioni di euro, ripartiti in 359,2 milioni per investimenti (conto capitale 144,9 milioni e 214,4 milioni in conto annualità) e 367,2 milioni di parte corrente. Dall’inizio dell’operatività della Società (primavera del 2007) fino al 31 dicembre 2012, sono stati erogati contributi agli enti pubblici per complessivi 2.949 milioni di euro, di cui 1.895 milioni per investimenti (788 milioni in conto capitale e 1.107 milioni in conto annualità) e 1.054 milioni di parte corrente, che Cassa del Trentino è stata chiamata a gestire dal 2010 per ottimizzare i flussi in base agli effettivi fabbisogni finanziari degli enti. Dall’autunno 2011, le erogazioni riferite ai canoni aggiuntivi delle derivazioni idroelettriche sono state complessivamente di 36 milioni di euro. All’attività di erogazione dei contributi, la Società ha affiancato una serie di operazioni finanziarie che hanno permesso, in una logica comunque volta alla salvaguardia degli equilibri economici e finanziari di Cassa del Trentino, di dare un sostegno concreto all’economia locale, con la collaborazione anche degli istituti di credito operanti sul territorio.
Cassa del Trentino ha dimostrato di essere uno strumento efficace per promuovere la cooperazione con il sistema finanziario locale, non operando sul mercato in una logica concorrenziale rispetto agli altri intermediari finanziari, con i quali invece sono stati attivati spazi di collaborazione per la crescita del sistema economico trentino. Da segnalare poi l’apertura in corso d’anno del conveniente canale dei finanziamenti della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) il cui primo prestito a dieci anni ha beneficiato di un tasso fisso inferiore al 2%.
Relativamente ai dati dello stato patrimoniale, che pareggia su di un dato del capitale complessivamente investito nella società pari a 1.643 milioni di euro, si segnala un attivo patrimoniale rappresentato per il 98,7% da crediti, di cui l’81% sono crediti verso la clientela (1.320,69 milioni di euro), e il 19% da crediti verso gli enti creditizi (301,47 milioni di euro). Fra i crediti verso la clientela, sono inclusi crediti nei confronti della Provincia per un importo pari a 1.259,56 milioni di euro, di cui 1.222,22 milioni per contributi. Le passività patrimoniali sono rappresentate per circa il 60% (962 milioni di euro) da prestiti obbligazionari parte dei quali, 341 milioni di euro, sottoscritti da Cassa Depositi e Prestiti. Circa il 39% (626 milioni di euro) delle passività è, invece, rappresentato da debiti verso la clientela, cioè da contributi assegnati dalla Provincia, ma non ancora erogati ai beneficiari, e da debiti verso banche, costituiti dalle nuove aperture di credito semplice, per 155 milioni di euro, e dalla prima quota, per 50 milioni di euro, del contratto stipulato con la BEI. Il patrimonio netto si attesta al valore di 42,4 milioni di euro, ivi compreso l’utile di esercizio pari a circa 6,0 milioni di euro. Le altre poste concernono il capitale sociale per 7,6 milioni di euro e le riserve per 28,8 milioni di euro. Il personale addetto, tra comandati dalla Provincia e di ruolo, ammonta a 18 persone.