Alternanza etnica al vertice: le leve di comando passano a Pardatscher. Duiella alla presidenza
L’Assemblea straordinaria dei soci di Autostrada del Brennero SpA riunitasi nella sede di via Berlino a Trento, presente l’intero capitale sociale, ha approvato il bilancio 2012, modifiche allo statuto della società ed eletto il nuovo consiglio d’amministrazione per i prossimi tre anni.
Rinnovato il consiglio di amministrazione dell’A22: nove le riconferme e cinque nuovi nomi, tra cui tre volti femminili nel rispetto della normativa per le cosiddette “quote rosa”. Il nuovo consiglio guiderà la società nel prossimo triennio 2013-2015, consapevole delle difficoltà che la attende legate al rinnovo della concessione, in scadenza il 30 aprile 2014. Il consiglio è composto da Paolo Duiella (nominato presidente), Walter Pardatscher (designato nuovo amministratore delegato), Renate Ainhauser, Walter Kaswalder, Heinrich Holzer, Maria Teresa Bernelli, Silvano Baratta, Paolo Rosatti, Giovanni Frasca, Carla De Beni, Alberto Righi, Emilio Sabattini, Mauro Maia e Aleardo Merlin. L’assemblea ha provveduto poi alla nomina del collegio sindacale che risulta composto da Giuseppe Suppa, (designato dal Ministero dell’economia e delle finanze quale presidente), Eduardo Petroli (designato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti), Alfonso Sonato, Georg Mayr, Cristina Odorizzi.
L’assemblea dei soci ha poi approvato il bilancio 2012 di A22. La gestione dell’autostrada del Brennero chiude con un utile di esercizio pari a 71,8 milioni di euro che, rispetto al risultato conseguito nel 2011 (84,3 milioni di Euro), segna un decremento del risultato finale di 12,53 milioni di euro. Anche per Autobrennero, il 2012 è stato un anno segnato dalla negativa congiuntura sia economica che finanziaria. Essa, infatti, ha significato un calo del traffico con conseguente riduzione degli introiti da pedaggio e contrazione delle royalty provenienti dalle aree di servizio. Elementi che hanno inciso sul valore della produzione di Autobrennero arrivata, nel 2012, a 340,8 milioni euro registrando una diminuzione, rispetto al 2011, del 4,07%. Gli introiti da pedaggio (al lordo dei “sovrapprezzi”) sono passati da 313,5 milioni di euro del 2011 a 303,2 milioni di euro del 2012, mentre i ricavi derivanti dalle royalty per le aree di servizio (pari a 27,7 milioni di euro) sono calati del 15,27% (nel 2011 erano risultati pari a 32,7 milioni di euro).
I costi della produzione hanno registrato un aumento del 4,70% (265,09 milioni di euro) dovuto principalmente a costi per acquisti e servizi. Il risultato operativo (74,9 milioni di euro nel 2012 contro i 101,3 milioni di euro del 2011) segna un decremento del 26,04%. Nel 2012, l’apporto positivo della gestione finanziaria al risultato di gestione si è incrementato in maniera sensibile, per il positivo andamento dei tassi d’interesse che ha caratterizzato l’anno appena trascorso: complessivamente, l’area finanziaria contribuisce al risultato di periodo con circa 26,1 milioni di euro (19,8 milioni di euro nel 2011), con un incremento del 31,46%. Il risultato prima delle imposte è stato di 104,22 milioni di euro; al netto delle imposte d’esercizio e delle imposte differite, l’utile d’esercizio risulta pari a 71,84 milioni di euro, in calo rispetto al 2011 di 12,53 milioni di euro.
La società nel corso del 2012, ha realizzato investimenti per oltre 39 milioni di euro che hanno interessato principalmente i sovrappassi, le innovazioni gestionali e l’adeguamento della corsia di emergenza. A dividendo sono stati destinati 29.155.500 euro, pari ad un erogazione di 19,00 euro per ciascuna azione.
Nella prima seduta del nuovo consiglio di amministrazione si provvederà alla nomina di vicepresidente, comitato esecutivo, amministratore delegato e all’attribuzione delle relative deleghe e poteri.
L’assemblea ha poi provveduto ad adeguare il proprio statuto adeguandolo all’equilibrio dei generi tra rappresentanza maschile e femminile, aprendo la strada alla presenza minima di tre rappresentanti del gentil sesso che nel prossimo mandato diverranno cinque.Chiusura a riccio invece sulla richiesta di maggiore trasparenza nella gestione e negli atti della società chiesta a maggioranza dal consiglio comunale di Trento, su proposta di Giovanna Giugni. Pur essendo una società posseduta quasi interamente da soci pubblici (tra questi il comune di Trento), la società è una realtà a gestione privata e come tale gli obblighi di trasparenza propri degli enti pubblici non può essere applicata alla società. Cadono, quindi, nel nulla le richieste di conoscere alcuni dettagli di gestione della società, tra cui l’elenco dei beneficiari delle tessere di libero transito che consentono di viaggiare gratuitamente sui 313 chilometri di tracciato. Amareggiata ma non sconfitta Giovanna Giungi: “un’occasione persa, ma non mi arrendo: attendo la sentenza del Consiglio di Stato che dovrebbe fare luce definitivamente su questo aspetto dopo che il Tar di Trento ci ha dato ragione, assieme al Difensore civico. L’A22 sarà pure una Spa di diritto privato, ma gestisce un servizio pubblico, è stata costituita con denaro pubblico e la stragrande maggioranza del capitale sociale è in mano a soci pubblici”.
Oltre che di trasparenza, in seno all’assemblea dei soci si è respirato un misto d’incertezza e di speranza in merito al futuro della concessione che scade giusto tra un anno: l’avvento del nuovo governo Letta fa ben sperare, ma rimane l’incognita dell’atteggiamento di Bruxelles che ha già avuto modo di ribadire l’obbligatorietà della gara europea per il rinnovo della concessione (peraltro già bandita e che vede in lizza, oltre ad Autobrennero, cinque colossi delle costruzioni e delle autostrade). I vertici uscenti (e rientranti) della società, spalleggiati dagli azionisti, hanno giocato la carta della società “in house” interamente in mano pubblica (cosa che comporterebbe la liquidazione dei soci privati), che dovrebbe gestire tutto il traffico sull’asse del Brennero, autostradale e ferroviario.