Sarà Redipuglia la sede del memoriale diffuso per celebrare i cent’anni della Grande Guerra

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REDIPUGLIA Sacrario Militare 1La decisione del Governo comporta investimenti di 14,5 milioni di euro e due anni di lavori

Filmati storici e documentari che ricostruiscono le vicende belliche, plastici delle battaglie, lettere e diari dei militari che prendono vita con la voce di attori, mappe interattive, commenti storici. E anche un sito online al quale si potrà scegliere di affidare le memorie di guerra della propria famiglia. Sperimentato il format con il memoriale di Garibaldi a Caprera, l’Italia della crisi si appresta a celebrare i cento anni dalla Grande Guerra con un “memoriale diffuso” che punta sulla multimedialità e sulla messa in rete dei principali sacrari, restaurati e collegati fra loro da un progetto scientifico unitario. Lo annuncia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Peluffo, che presiede il comitato per le celebrazioni: “un progetto che si può realizzare in due anni, con una spesa complessiva contenuta intorno ai 14,5 milioni di euro e la chiave vincente è l’integrazione”.

Lo studio preliminare c’è già e sarà presentato giovedì prossimo alla Commissione Amato, poi il progetto di massima dovrebbe essere pronto in un mese. Perché il tempo stringe, in tutta Europa l’avvio delle celebrazioni è fissato per il prossimo mese di novembre. La Francia, già un anno fa ha inaugurato il grande nuovo museo di Meaux, dedicato alla battaglia di Marne, e anche Belgio, Gran Bretagna, Australia hanno previsto investimenti da decine di milioni. L’Italia dovrà per forza fare i conti con risorse più limitate. “Ma puntiamo sull’innovazione – dice Peluffo – ricapitalizzando quello che già c’è”.

Paolo Peluffo sottosegretario difesa 1Il memoriale diffuso avrà il suo centro nel mausoleo di Redipuglia, in Friuli Venezia Giulia, costruito nel 1935 e al quale nel 1971 è stato aggiunto un Museo storico militare all’interno della ex casa della III Armata, mille metri quadri che al momento accolgono una media di 150.000 visitatori l’anno. “Quel museo verrà svuotato, riallestito e trasformato in museo della battaglia dell’Isonzo con la comprensione della guerra mondiale”, spiega Peluffo, e costituirà una sorta di “porta d’accesso agli itinerari della prima guerra mondiale”, collegato ai sacrari sparsi sul territorio, in undici dei quali verranno allestite “sale espositive e aule multimediali integrate con Redipuglia”. Una rete alla quale potranno aderire, adeguandosi al protocollo scientifico, anche musei di enti locali e privati. Il Comitato scientifico che dovrà vigilare sulla serietà dei progetti c’è già, ne fanno parte gli storici Mario Isnenghi , Walter Barberis, Giovanni Sabbatucci, Francesco Perfetti e Alberto Melloni ai quali si affiancheranno i componenti di un comitato operativo. Già disegnato anche il logo, che sarà concesso, sottolinea Peluffo, “solo a condizioni di livello scientifico, impegno didattico per le scuole, costruzione di un programma comune di attività annuale”.