Radio digitale, ufficializzate le trasmissioni in standard DAB+ a partire dal Trentino

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Radio digitale presentazione trento 1Rai e operatori presentano a Trento la prima area in Italia e i nuovi scenari di trasmissione dei contenuti radiofonici. Entro i prossimi tre anni la copertura del nuovo segnale estesa a tutta la penisola

Dopo alcuni mesi di sperimentazione e di rodaggio, la trasmissione del segnale radiofonico a standard digitale è una realtà anche in Italia, ad iniziare dal Trentino che ha svolge il ruolo di “testa da ponte” per una tecnologica che progressivamente entro i prossimi tre anni sarà estesa a tutto il paese.

La radio digitale si è presentata ufficialmente all’Italia e al Trentino, realtà in cui è sperimentata la nuova modalità di trasmissione dei contenuti radiofonici. Dopo la televisione anche la radio lascia l’analogico per trasferirsi (progressivamente) sulle frequenze digitali. Le prospettive del nuovo media sono state presentate nel corso di un incontro che ha svolto da introduzione al convegno internazionale che si è aperto a Riva del Garda sulla radiofonia digitale, cui hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della provincia di Trento, Alberto Pacher, il direttore generale Rai, Luigi Gubitosi, e il presidente di Ard e di RaiWay, Stefano Ciccotti. “Il Trentino – ha sottolineato Gubitosi – è stata scelta come area sperimentale in quanto territorio tecnologicamente avanzato e come partner tradizionale Rai. Qui siamo partiti, con successo, anche per la televisione digitale”. Il ruolo dell’innovazione in Trentino è stato sottolineato dal presidente Pacher: “Stiamo lavorando per portare i servizi digitali, e anche la radio, in tutte le aree del Trentino perché crediamo siano una delle risposte più efficaci al rischio di spopolamento della montagna”. Già, ma c’è ancora molto da fare, come ha ammesso lo stesso Ciccotti e ci vorrà ancora un anno buono per portare il segnale dalla valle dell’Adige anche nelle vallate periferiche della provincia di Trento. Comunque sia, il cammino è stato avviato e i presupposti sono molto lusinghieri.

A favore del nuovo standard di trasmissione digitale che si affianca a quello esistente analogico in FM (che continuerà ad esistere ancora per molti anni) è la qualità delle trasmissioni prive di disturbi e la possibilità di veicolare molte più informazioni e la capacità di localizzarle geograficamente, proponendo menu personalizzati sulla base della posizione territoriale degli ascoltatori, dal traffico al meteo o contenuti visuali quali schede del luogo in cui ci si trova. Ne va taciuto il fatto che la trasmissione in digitale comporta anche minore inquinamento ambientale per via della ridotta emissione elettromagnetica delle antenne di trasmissione (la potenza di un trasmettitore cala drasticamente: dalle decine di chilowatt si passa a 1-2 kW per impianto), con conseguenti minori costi per le aziende editoriali.

La presentazione ufficiale del nuovo servizio è stata organizzata dall’associazione per la Radiofonia Digitale in Italia (ARD) e si inquadra all’interno di un percorso virtuoso che vede il Trentino (e, a seguire, l’Alto Adige) come la prima in Italia nella quale è iniziato il processo di trasmissione digitale del segnale radiofonico. Da pochi mesi il ministero dello Sviluppo Economico ha rilasciato i diritti in uso delle frequenze in Trentino ai consorzi che partecipano al progetto pilota di diffusione della radio con la tecnologia DAB+.

Per ascoltare la radio digitale è sufficiente disporre di un apparecchio con marchio DAB+. Sono numerosi i modelli oggi in commercio, alcuni dei quali permettono anche la ricezione tradizionale delle emittenti in FM, anche se i modelli disponibili sul mercato nazionale sono ancora pochi, complice il fatto che il consorzio Aeranti-Corallo ha imposto l’adozione di apparecchi abilitati a ricevere anche in banda L, quando in tutt’Europa la normalità è utilizzare solo la banda III. Anche per chi ascolta la radio in mobilità (il 60% degli ascolti si effettua in automobile) esistono apparecchi (come il Pure Highway 300D) in grado di portare il segnale digitale all’interno del sistema audio già installato a bordo delle auto con una spesa relativamente contenuta.

A raccontare l’arrivo della radio digitale in Trentino e le sue potenzialità, a Riva del Garda si svolge un convegno internazionale sullo sviluppo della radiofonia digitale in Italia, in collaborazione l’organizzazione mondiale World DMB, con il supporto di Club DAB Italia e Trentino Network cui partecipano il presidente dell’Associazione per la Radiofonia Digitale in Italia Stefano Ciccotti, il direttore generale RAI Luigi Gubitosi; il responsabile della direzione reti di AgCom Vincenzo Lobianco, il presidente di Club Dab Italia Fabrizio Guidi e il coordinatore Aeranti-Corallo, Marco Rossignoli. Promotrice dell’evento è l’Associazione per la Radiofonia Digitale in Italia – ARD, costituita nel 2008, i cui soci fondatori sono Aeranti-Corallo (associazione maggiormente rappresentativa del settore radiofonico locale a carattere commerciale e comunitario con circa 600 associati), RaiWay la società del Gruppo RAI che gestisce la trasmissione e diffusione del segnale radiotelevisivo per la concessionaria del servizio pubblico, e RNA “Radio Nazionali Associate” che rappresenta la maggioranza degli editori radiofonici nazionali privati.

“L’Italia – ha ribadito Luigi Gubitosi – arriva con qualche ritardo alla radio digitale e per questo motivo deve accelerare i tempi. La Rai crede nell’innovazione come fattore di sviluppo e quindi intende investire nelle nuove tecnologie. Crediamo che la radio digitale intercetterà il gradimento del pubblico”. Ciò anche grazie alla disponibilità di apparecchi che partono da 30 euro in su.

Per facilitare la diffusione del digitale si è pensato di impiegare l’eurochip, vale a dire un microprocessore integrato capace di ricevere sia in analogico e sia in digitale destinato ad essere adottato da una pluralità di apparecchi elettronici: dai telefonini di ultima generazione, ai tablet ai computer portaitli ed altro ancora.

A livello europeo lo standard DAB+ si sta diffondendo rapidamente; nel 2012 sono stati venduti 17 milioni di radio DAB+ in Inghilterra, in Norvegia un milione e in Danimarca due milioni e questo perché assicura diversi vantaggi. “Il DAB+ – ha spiegato Jorn Jensen, presidente, WorldDMB – oltre ad un’alta qualità sonora consente di scegliere la stazione digitando il nome della stessa e non il numero della frequenza, si possono ricevere diverse informazioni dallo schermo della radio, come il titolo della canzone. Inoltre ora il DAB+ si sta diffondendo sulle automobili grazie a semplici dispositivi ibridi e all’avanguardia”.

In Germania il primo agosto del 2011 sono stati attivati i servizi radiofonici digitali: “Al momento – ha riportato Michael Reichert dell’ARD – abbiamo due reti, una rete multiplex con 13 programmi attivi, una rete pubblica che arriva all’84% della popolazione e una copertura complessiva che raggiunge il 90% della popolazione tedesca”.

Nel caso della Norvegia, invece, lo “switch-off” con lo spegnimento definitivo del segnale analogico è previsto per il 2017: “prima della fine del 2014 – ha assicurato Gunnar Garfors di NRK – gli standard DAB e DAB + verranno diffusi su circa il 95% del paese”. Infine, guardando il Regno Unito si può trovare un semplice modello da imitare: “la copertura radio digitale – ha concluso Laurence Harrison, direttore di Technology & Market Development, Digital Radio UK – è attualmente del 94% per l’emittente nazionale BBC, dell’85% per le stazioni commerciali nazionali e del 66% per i Digital Audio Broadcaster locali. I progressi della radio digitale all’interno delle automobili inoltre continuano; da gennaio 2013 la BMW ha introdotto la radio digitale di serie”. Nel Regno Unito il governo britannico deciderà entro la fine del 2013 se effettuare la migrazione completa al digitale.