Zago: “puntare su efficienza energetica, impatto ambientale ridotto e opportunità per il territorio”
Filiera cartaria, opportunità per il territorio, economia verde come modello di sviluppo: questi i temi del convegno dedicato a “La Green Economy. La filiera cartaria e le opportunità per l’economia e le comunità locali” promosso da Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi Cellulosici, in collaborazione con Cartiere Villa Lagarina e Pro-Gest, il gruppo cartario veneto cui la cartiera lagarina appartiene. L’evento si colloca nell’ambito delle iniziative organizzate in occasione di Riciclo Aperto 2013, il “porte aperte” della filiera cartaria promosso da Comieco in collaborazione con Assocarta, Assografici, Federmacero e Unionmaceri e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, che da giovedì 11 a sabato 13 aprile ha permesso a cittadini e studenti di tutta Italia di visitare gli impianti della filiera del riciclo di carta e cartone per capire “cosa succede dopo il cassonetto” e come carta e cartone tornino a vivere grazie al riciclo.
Al dibattito hanno preso parte, oltre al direttore generale di Comieco Carlo Montalbetti, rappresentanti delle associazioni di categoria (il direttore generale di Assocarta, Massimo Medugno) del mondo dell’industria (Bruno Zago, amministratore delegato del Gruppo Pro – Gest cui appartengono le Cartiere Villa Lagarina), delle istituzioni locali e nazionali e politici dello schieramento di sinistra (l’unico rappresentante del centro destra, il deputato veneto Giorgetti non è potuto intervenire) si sono confrontati nell’ambito di una tavola rotonda sul tema della green economy come modello di sviluppo.
La filiera cartaria si conferma un’industria attenta all’ecologia. Sul fronte dell’impatto ambientale sono da registrare significativi passi avanti, dall’alleggerimento dei materiali perseguito dai produttori di carta e cartone ai progressi nei consumi idrici ed energetici. L’impiego di acqua nel processo produttivo per il 90% è oggi acqua di riciclo e negli ultimi trent’anni sono stati dimezzati i quantitativi impiegati. In materia di energia il settore cartario ha sempre avuto un approccio proattivo: produce oggi più della metà dell’energia elettrica di cui necessita, e, grazie all’impiego combinato nel proprio processo di energia elettrica e termica (cogenerazione), ottiene i più elevati livelli di efficienza energetica, contribuendo fattivamente alla limitazione delle emissioni di gas responsabili dell’effetto serra. L’efficienza energetica del settore è migliorata di oltre il 20% negli ultimi 15 anni.
L’Italia è il quarto Paese europeo per produzione cartaria dopo Germania, Finlandia e Svezia ed è il secondo Paese del vecchio continente per utilizzo di macero, dopo la Germania e a pari merito con Francia e Spagna. Per quanto riguarda il tasso di recupero e il riciclo, l’Italia rappresenta un’eccellenza: nel 2011 è stato sfiorato infatti l’88%: ciò significa che 9 imballaggi su 10 sono stati recuperati e riciclati, posizionando il Belpaese ai vertici della classifica europea.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata di materiali cellulosici, nel 2011 sono state raccolte dai comuni italiani 3 milioni di tonnellate di carta e cartone, per una media procapite di 50,6 kg/abitante. Il Trentino Alto Adige, anche se in leggero calo rispetto all’anno precedente (-0,9%), si è confermata una delle regioni più virtuose per la raccolta differenziata di carta e cartone: 83,3 kg pro capite nel 2011, al secondo posto dopo l’Emilia Romagna.
Considerando vari aspetti come l’occupazione e l’indotto legati al settore, il valore della materia prima generata dal riciclo e i mancati costi di smaltimento, si calcola che il riciclo di carta e cartone in Italia abbia portato, dal 1999 a oggi, benefici economici pari a circa 4 miliardi di euro, 478 milioni solo nel 2011. Dal 1999 al 2011, inoltre, grazie ai risultati della raccolta differenziata, si è evitata la costruzione di ben 248 nuove discariche, 26 solo nel 2011.
Cartiere Villa Lagarina, l’impianto che ha ospitato il dibattito, è la più innovativa cartiera d’Italia. Lo stabilimento trentino è in prima fila nella riduzione dell’impatto ambientale e dei suoi consumi energetici. Rilevata nel 2005 dalla famiglia Zago, proprietaria del Gruppo Pro-Gest, la cartiera ha da subito avviato il perfezionamento dell’impianto di depurazione biologica dell’acqua in uscita. Ha poi investito oltre 100 milioni di euro nell’acquisto della più grande e avanzata macchina da carta d’Italia in grado di produrre nei suoi 200 metri di lunghezza oltre 1.500 metri di carta riciclata al minuto consumando un terzo dell’acqua utilizzata dalle cartiere tradizionali. Tra gli altri interventi realizzati c’è anche il potenziamento dei recuperi energetici del calore, cosa che dal 2011 consente alla struttura la piena autosufficienza energetica e che, a breve, consentirà la realizzazione di un progetto di teleriscaldamento esteso ai comuni di Villa Lagarina, Nogaredo e Pomarolo abbattendo così l’impatto visivo dei grandi pennacchi di vapore che s’innalzano dall’impianto industriale, sprecando nell’atmosfera prezioso calore che ora verrà recuperato per riscaldare gli edifici residenziali dei tra comuni limitrofi alla cartiera.
Francesco Zago, direttore dello stabilimento lagarino, illustra la filosofia operativa: “il gruppo è nato nel 1973 e siamo l’unica realtà attiva nella filiera completa della carta, dalla raccolta del macero fino alla produzione di carta per imballaggi, cartone e mobili di cartone. Il comparto della carta è assai segmentato e il nostro business è quello della carta per imballaggi e per cartone, con una piccola nicchia dedicata alla carta vergine per scopi igienici”. In questo momento di crisi, anche il settore dell’imballaggio risente della contrazione generale, ma ciò non preoccupa Zago: “ci differenziamo per una maggiore capacità d’investimento in tecnologie d’avanguardia come quelle che abbiamo installato a Villa Lagarina che ci permette di fare un prodotto migliore e a prezzi più competitivi che risente meno delle tensioni del mercato”.
Una cartiera che è all’avanguardia per aspetti ambientali ed energetici: “le cartiere normalmente hanno un ciclo semichiuso dell’acqua: per produrre un chilo di carta servono mediamente 20 litri d’acqua fresca. Nello stabilimento di Villa Lagarina ne utilizziamo da 5 a 7, con indubbi vantaggi sia sull’ambiente che sui costi. L’acqua di scarico è poi trattata in un depuratore biologico che la restituisce all’ambiente pressoché pura. Abbiamo fatto passi avanti anche nell’equilibrio energetico: grazie ad un gruppo turbogas e a una turbina vapore, lo stabilimento è energeticamente autonomo e ha abbattuto i costi grazie ad una maggiore efficienza del ciclo produttivo. A breve, ci sarà un altro passo: il calore oggi disperso in atmosfera sarà recuperato da un impianto di teleriscaldamento che servirà gli edifici civili dei tre comuni limitrofi all’impianto. Calore che sarà ceduto gratuitamente agli utenti”. Altra nicchia su cui il gruppo lagarino sta investendo è quello del cartone-arredo: “si tratta di una nicchia interessante per i suoi potenziali sviluppi – dice Francesco Zago – specie per alcuni settori, come quello dell’arredo per negozi e per gli allestimenti fieristici. Si tratta di prodotti leggeri, resistenti e montabili senza viti, facilmente trasportabili e, soprattutto, economici da produrre e da smaltire a fine vita, completamente riciclabili. Noi come gruppo ci crediamo”.