Dopo Bolzano, il Dalai Lama Tenzin Gyatso a Trento in visita alle istituzione autonome

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Dalai Lama Tenzin Gyatso a Trento consiglio PAT Dorigatti Pacher 1Saluto nella sede della Provincia e del Consiglio, tra religione e politica. Bagno di folla al Palasport. “Incontro con il Papa solo rinviato”

Dopo Bolzano, il Dalai Lama Tenzin Gyatso ha fatto tappa a Trento in visita alle istituzioni autonomistiche, affrontando temi spazianti dalla politica internazionale (e del Tibet in particolare) a quelli più meramente religiosi, concludendo con un bagno di folla al Palasport.

“I tibetani che si sono tolti la vita per sfuggire alle torture e alle prigioni dei cinesi, non sono matti, hanno pensato che togliersi la vita fosse l’unico modo per sfuggire alla brutalita” ha esordito il Dalai Lama Tenzin Gyatso a sostegno alla causa dell’autonomia del Tibet. “Sono molto preoccupato e soffro per loro, io sono qui per servire i 6 milioni di tibetani – ha proseguito – ma cosa posso fare da fuori? Posso solo pregare affnché i leader politici trovino una soluzione ragionevole per la questione del Tibet. Non si risolvono queste situazioni con la forza. Anche Deng Xiao Ping si è detto d’accordo a trovare soluzioni di buon senso”. E in merito alla pace nel mondo, il Dalai Lama ha sostenuto come il concetto buddista di “interdipendenza degli esseri umani”, che afferma l’esistenza di una fratellanza universale tra l’umanità, può promuovere in modo considerevole la pace tra le Nazioni. “Nel Buddismo – ha sottolineato – non ci sono qualità differenti, non ci sono discriminazioni, ma ogni fenomeno ha la sua funzione, perché siamo tutti interconnessi, tutti gli esseri umani dipendono uno dall’altro. Così se pensiamo a cosa possiamo fare per gli altri, si annulla l’ego che invece alimenta sentimenti che separano, come rabbia, odio e paura. Io penso che la vostra felicità è la mia felicità, la vostra sofferenza è la mia sofferenza”.

Il Trentino per il Dalai Lama Tenzin Gyatso non è una novità, visto che questa è la quarta volta che viene in visita all’autonomia, grazie anche all’attività dell’Associazione Italia Tibet, che in Trentino Alto Adige conta 1.750 membri.

Dalai Lama Tenzin Gyatso palatrento folla 1La giornata l’aveva iniziata con un intervento nell’aula del Consiglio provinciale di Trento, dove si è rivolto ai consiglieri con un breve discorso di saluto. La parte più partecipata della giornata trentina è stata nel primo pomeriggio al Palasport dove oltre 3.500 persone si sono strette fin sotto il palco per poterlo ascoltare. “Lo dicono studi scientifici e medici: praticare la compassione e la meditazione, come fanno i buddisti, rafforza il sistema immunitario e riduce lo stress” ha detto il Dalai Lama, aggiungendo come “negli Stati Uniti, tempo fa hanno addestrato un gruppo di persone alla pratica dell’empatia con gli altri e a pratiche di preghiera meditativa. Alla fine della sperimentazione è stato verificato che i valori fisiologici e l’umore delle persone erano nettamente migliorati. Anche se non si è buddisti si può praticare la compassione, diventare felici e vedere che l’ambiente intorno a noi cambia di conseguenza”.

Ad ascoltarlo un pubblico variegato: dai praticanti del buddismo tibetano – sono alcune centinaia in Trentino – vestiti con il tradizionale saio rosso scuro e giallo, con i capelli rasati, tra cui anche donne, a famiglie con bambini. Moltissimi i giovani di tutte le età: adolescenti e studenti universitari, ma anche politici e cittadini seduti uno accanto all’altro, proprio a simbolizzare l’ideale buddista di fratellanza tra gli esseri umani.

Un proposito il Dalia Lama ha espresso per un suo prossimo viaggio italiano: incontrare il nuovo Pontefice: “in occasione di questa mia visita in Trentino Alto Adige ho chiesto se ci fosse l’opportunità di incontrare papa Francesco ma non è stato possibile per motivi di tempo, per via dei molti suoi impegni. Il nostro incontro però è soltanto rinviato”.