Mediocredito Trentino Alto Adige, nel 2012 bilancio in crescita

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Mediocredito Taa - da sinistra Senesi e Scarpa 1Maggiori accantonamenti per coprire la congiuntura a danno dell’utile

Il consiglio di amministrazione di Mediocredito Trentino – Alto Adige ha approvato il progetto di bilancio 2012. In un quadro congiunturale fortemente negativo, la banca ha continuato ad assicurare piena operatività alle imprese clienti, in particolare nel territorio regionale, con una crescita delle erogazioni di nuovo credito e dei servizi prestati alle imprese.

In un anno ancora difficile per il settore bancario, Mediocredito esprime volumi di attività e ricavi in crescita rispetto al 2011, ma le svalutazioni del portafoglio crediti, intensificatesi nel corso dell’anno e più che raddoppiate rispetto al precedente esercizio, costituiscono il principale fattore di compressione della redditività netta, che si è attestata attorno ai 3 milioni di euro.

Nel 2012 il flusso di nuove erogazioni ha raggiunto i 227 milioni (+11,3% rispetto al 2011). Particolare attenzione è stata riservata al territorio locale. Infatti, in Trentino Alto Adige, si è registrato un incremento superiore al 50% del livello delle erogazioni. In particolare con una buona performance nell’area trentina, interessata anche dall’adesione di Mediocredito alla manovra di sistema promossa nei primi mesi dell’ anno dalla provincia di Trento.

Nell’ambito della finanza strutturata si è consolidato l’impegno della banca nelle operazioni di finanza di progetto e nell’organizzazione di prestiti sindacati, in particolare nel comparto delle energie rinnovabili che, nonostante l’indebolimento degli incentivi pubblici, ha continuato a dimostrare una certa vivacità.

L’attività legata alle partecipazioni ha registrato l’ingresso di Mediocredito nel capitale di Alto S.r.l., società del gruppo Podini che ha acquisito il controllo di un’azienda lombarda operante in una qualificata nicchia di prodotti software per applicazioni finanziarie.

I crediti verso la clientela hanno registrato, in controtendenza rispetto al sistema, una crescita dell’1,4% nel confronto con lo stesso dato dell’esercizio passato. Per ripartizione geografica, il Trentino Alto Adige si conferma il principale mercato della banca: qui è concentrato il 47% del totale del portafoglio crediti, in crescita rispetto al 45,9% del 2011. Il restante è distribuito tra Veneto (25%), Lombardia (11,5%), Emilia Romagna (8,8%) e altre aree (7,6%).

Quanto alla rischiosità degli impieghi, il portafoglio della banca ha risentito dell’acutizzarsi della crisi ed è tornato a manifestare una sensibile crescita dei crediti deteriorati, dopo un biennio di rallentamento. Le sofferenze lorde hanno evidenziato un incremento contenuto al 13,5% rispetto a fine 2011. Più intensa è stata la crescita delle altre partite meno deteriorate: questo lascia prevedere un 2013 ancora critico sotto il profilo della rischiosità. Rimangono comunque sempre elevati i coefficienti patrimoniali della banca, più che allineati alle previsioni di Basilea III.

Nel 2012, si è ulteriormente rafforzata la sinergia con il credito cooperativo: la percentuale complessiva delle erogazioni effettuate in collaborazione con questa realtà è risultata in consistente crescita rispetto allo scorso esercizio, soprattutto nel territorio regionale dove meglio si esprime il ruolo di supporto e sussidiarietà del Mediocredito con le due Casse Centrali, a interpretazione delle esigenze delle rispettive associate su specifiche aree di prodotto.

La nuova provvista del 2012 si attesta su livelli superiori a quelli dell’analogo periodo del precedente esercizio. Raggiunge 508,9 milioni di euro contro i 434,5 milioni di euro del 2011. I principali flussi di provvista sono rappresentati, per la componente obbligazionaria, dall’emissione di titoli per 71,2 milioni nell’ambito dell’EMTN programme e per 29 milioni collocati presso istituzioni finanziarie locali. Per la componente relativa ai prestiti a medio-lungo termine, principalmente dal finanziamento triennale della Banca Centrale Europea per 300 milioni di Euro. Questo ingente flusso di mezzi finanziari ha dato la possibilità di sostenere gli impegni di rimborso dell’esercizio, mantenere piena operatività nell’erogazione del credito e costituire riserve di attività eleggibili a presidio del rischio di liquidità.

Il 2012 è stato un anno di crescita del margine di intermediazione. Ha raggiunto i 28,7 milioni (+9,2 rispetto al 2011) grazie alla crescita sia del margine di interesse sia dei ricavi da servizi.

Costi: l’accennata forte crescita delle rettifiche di portafoglio (oltre 12 milioni, +133% nel confronto con il 2011) ha vanificato l’incremento dei ricavi e il miglioramento dell’efficienza (con un rapporto cost/income disceso al 37,2% dal 39,6% del 2011) comprimendo l’utile al lordo delle imposte a poco meno di 6 milioni (- 44% rispetto al 2011).

L’accresciuta incidenza del carico fiscale ha portato l’utile netto a 3 milioni circa, con un calo amplificato al 54,8% rispetto al 2011.