La Commissione UE risponde all’interrogazione dell’On. Bizzotto sui kit di vinificazione venduti online. Bizzotto: “Falsi Prosecco, Amarone e Valpolicella, bene il giro di vite contro le contraffazioni”
Per la contraffazione dei vini di prestigio italiani forse è giunto il momento della reazione: “l’Unione Europea dichiara guerra ai più importanti siti di e-commerce al mondo, dove vengono spacciati falsi vini in polvere che scopiazzano alcuni tra i più famosi DOP ed IGP italiani. Amazon ed Ebay sono avvisati: ritirino subito dal commercio online i falsi Prosecco, Amarone e Valpolicella ottenuti con improbabili miscugli di polveri, agenti chimici e trucioli di quercia, altrimenti fioccheranno multe e provvedimenti vari” dichiara soddisfatta l’europarlamentare leghista Mara Bizzotto, annunciando la risposta che la Commissione UE ha dato alla sua interrogazione sul caso dei falsi vini in polvere venduti sui più importanti siti di e-commerce al mondo, come Amazon ed Ebay.
Nella sua risposta, il Commissario Europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, che già nei mesi scorsi, sempre su sollecitazione dell’eurodeputata veneta, aveva esortato gli Stati Membri a ritirare dal mercato i wine kit per la produzione di vino in polvere venduti in Inghilterra e smascherati dalla trasmissione televisiva “Striscia la Notizia”, sottolinea come “è stata evidenziata la necessità di adottare provvedimenti anche contro le aziende che si occupano di commercio elettronico. A tal fine è stato richiesto un intervento da parte degli Stati membri in cui queste aziende hanno sede”.
Bizzotto, nell’ultima interpellanza parlamentare, aveva espressamente invitato la Commissione Europea a “vietare la commercializzazione dei falsi vini in polvere anche sui principali siti web di e-commerce”, dove “la lista dei vini DOP ed IGP maldestramente contraffatti mette letteralmente i brividi: dal Prosecco all’Amarone, dal Valpolicella al Chianti, fino ad arrivare ad altre improbabili bevande come il Frascati al Cocco o lo Chardonnay alla Pera bianca”. Per Bizzotto “la risposta di Ciolos conferma l’interesse e l’impegno con cui la Commissione UE sta provando a porre fine alla commercializzazione di questi colossali tarocchi, tanto negli scaffali dei supermercati quanto sul web Internet non deve più essere la terra di nessuno e chi spaccia questi intrugli per vini di qualità va severamente punito perché, oltre a violare la legge, inganna i consumatori e provoca pesanti danni economici e di immagine ai nostri produttori”.
Come già ribadito nei mesi scorsi dall’esecutivo UE “questi prodotti non possono essere commercializzati utilizzando una denominazione di origine protetta (DOP) o un’indicazione geografica protetta (IGP), nemmeno attraverso una semplice evocazione del nome”, in quanto violerebbero “e norme in materia di etichettatura del settore vitivinicolo stabilite dalla legislazione europea. Con questi provvedimenti l’Europa ha fatto finalmente un passo in avanti nella lotta al business illecito dell’agropirateria, tutelando il settore vitivinicolo di casa nostra che rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale” conclude Bizzotto.