Trapianti, per il Veneto il 2012 anno dei record

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COLETTO CON RIELLO E RUPOLO 1Coletto: “eccellenza di assoluto livello di cui siamo orgogliosi”

Il 2012 è stato l’anno dei record per il Sistema trapianti del Veneto, di gran lunga il migliore dell’ultimo decennio, sia per quanto riguarda gli organi, sia per le cornee, sia per i tessuti. E’ quanto emerso a Padova dove, nella sede della Fondazione Italiana Trapianti di Organi e Tessuti – Fitot, è stato presentato il Report annuale trapianti Veneto alla presenza, tra gli altri, dell’assessore alla sanità Luca Coletto, del presidente di Fitot Pilade Riello, del coordinatore del Centro Trapianti Veneto Giampietro Rupolo, del direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Padova Claudio Dario, dei maggiori chirurghi trapiantisti operanti in Veneto, dei responsabili delle Fondazioni e delle Banche dei tessuti e dei rappresentanti del mondo della donazione.

Nel 2012 i trapianti d’organo sono stati 454 contro i 427 del 2011, un più 6,3% che vale il 15,6% di tutti i trapianti effettuati in Italia (2.902). Non è stato da meno il settore dei tessuti, le cui donazioni hanno superato il 30% del totale dell’intero Paese rendendo possibili 2.768 trapianti di cornea e 5.730 trapianti di altre tipologie di tessuto (valvole cardiache, segmenti vascolari, segmenti ossei). Eccezionale il risultato ottenuto dalla Banca della cute di Verona, la cui attività ha consentito di distribuire 1.298.303 centimetri quadrati di preziosissimo tessuto a 997 pazienti e garantito la totale autosufficienza regionale (per il secondo anno consecutivo) per i grandi ustionati e per i Centri di chirurgia ricostruttiva. Percentuali di molto superiori alle media nazionale anche sugli aspetti della donazione: i donatori effettivi (123, 118 quelli utilizzati) sono stati pari al 25,3 per milione di abitanti contro il 20,2 in Italia; le opposizioni alla donazione sono state del 20,6% (dato considerato “fisiologico” dagli esperti) contro il 29,2% nazionale. Significativo, anche perché emerso per la prima volta, il dato sui trapianti e le donazioni riguardanti cittadini stranieri extracomunitari: entrambe le voci hanno ampiamente superato il 10% del totale, “il che dimostra – ha detto Rupolo – quanto infondate fossero le polemiche di alcuni mesi addietro sul presunto rifiuto di un trapianto ad un paziente rumeno”.

Su base provinciale, i 118 donatori utilizzati del 2012 provenivano in 30 da Treviso, 30 da Verona, 26 da Padova, 12 da Vicenza, 11 da Venezia, 6 da Rovigo, 3 da Belluno. Record anche per il programma di trapianto da donatore vivente che ha registrato 47 interventi.

Grandi passi sono stati compiuti in tema di innovazione sul fronte dell’uso dei sistemi di assistenza ventricolare impiantabili per garantire ai pazienti in attesa la sopravvivenza necessaria a ricevere un organo e su quello dei sistema di perfusione degli organi dopo il prelievo, che simulano la permanenza dell’organo stesso nell’organismo e ne aumentano quindi il tempo di trapiantabilità. I sistemi di assistenza ventricolare impiantati sono passati dai 4 del 2011 ai 28 del 2012, pari al 25% di tutti i dispositivi di questo tipo utilizzati in Italia. Le purtroppo lunghe liste d’attesa sono state soddisfatte per il 46,3%, percentuale assolutamente positiva in considerazione della storica difficoltà di reperimento degli organi.

Significativo, infine, il dato sulla formazione degli operatori, particolarmente curata da Fitot: in un decennio sono state 5.400 le altissime professionalità costruite in particolare grazie al lavoro della Fondazione presieduta da Pilade Riello. “Questi numeri parlano da soli – ha detto Coletto ringraziando tutti i protagonisti del settore e la generosità dei veneti e del volontariato di settore – e costituiscono un’eccellenza della quale andiamo fieri anche ai tavoli nazionali. Tra le tante del Veneto – ha aggiunto – questa dà particolare soddisfazione perché ad ogni organo donato e trapiantato corrisponde una vita salvata e perché se non sei al top tecnico, scientifico e organizzativo questi risultati non li ottieni. Il Veneto lo è e continuerà ad esserlo perché nonostante le difficoltà finanziarie e i continui tagli nazionali non abbiamo nessuna intenzione di frenare”.

Per quanto riguarda le attività di trapianto di organi solidi il numero complessivo degli organi trapiantati è passato dai 427 del 2011 ai 454 dello scorso anno, con un incremento pari al 6,3%, un dato di assoluta eccellenza, che vede la Regione del Veneto effettuare il 15,6% di tutti i trapianti del Paese (2902 nel 2012) e vede i Centri di Trapianto Veneti collocati nelle prime posizioni a livello nazionale: il Centro Trapianti di Polmone dell’Azienda Ospedaliera di Padova risulta essere il centro con maggior numero di trapianti effettuati in Italia (23), i Centri Trapianto di Rene delle Aziende Ospedaliere di Padova e di Verona registrano entrambi lo stesso numero di trapianti (79), ponendosi come secondi centri italiani per numerosità, mentre il Centro Trapianti di rene pediatrico di Padova si conferma come secondo programma nazionale. Infine non va dimenticato che il programma di trapianto da donatore vivente vede il Veneto, oltre che promotore, anche protagonista in ambito nazionale: nel 2012 sono stati effettuati 47 trapianti di rene da vivente coinvolgendo tutti i Centri di Trapianto della Regione.

Se si considera che la numerosità complessiva dei pazienti in lista d’attesa presso i Centri veneti era al dicembre 2011 pari a 981 persone, risulta che la capacità della Regione del Veneto di dare risposta alla propria lista d’attesa è del 46,3%.