Provincia di Venezia, il punto sulla gestione dei rifiuti urbani.

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provincia venezia Dalla Vecchia incontro rifiuti2 1Cresce la differenziata: in testa Ceccia, Cintro Caomaggiore e Gruaro con una raccolta oltre l’80%

Il Centro servizi della provincia di Venezia a Mestre ha ospitato un incontro con i sindaci e i rappresentanti dei comuni della Provincia promosso dall’assessore all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia assieme al tecnico Alessandro Pavanato sulle “nuove disposizioni per l’organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani ed attuative dell’articolo 2, comma 186 bis della legge 23 dicembre 2009, n. 191 “disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge finanziaria 2010)”. Quattro gli argomenti trattati: adempimenti a seguito della soppressione delle Autorità d’ambito e l’istituzione dei Consigli di bacino, istituzione della Tares e differimento della riscossione, affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti.

Per quanto riguarda la soppressione delle Autorità d’ambito e istituzione dei Consigli di bacino, la legge regionale n. 52/2012 stabilisce che le funzioni di organizzazione e controllo del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani vengano esercitate in forma associata a livello provinciale, o in bacini territoriali di diversa dimensione, riconosciuti dalla Giunta regionale, all’interno dei quali gli enti locali esercitano le funzioni in forma associata attraverso i consigli di bacino, che subentrano nelle funzioni già di competenza delle autorità d’ambito, operando in nome e per conto degli Enti locali associati. “Per garantire la continuità nell’esercizio delle funzioni relative alla gestione integrata dei rifiuti urbani – afferma l’assessore Dalla Vecchia – la regione del Veneto ha nominato i commissari liquidatori, nella figura dei presidenti degli enti soppressi, che dovranno gestire la fase transitoria di passaggio da autorità d’ambito a consiglio di bacino, convocando l’assemblea dei sindaci e predisponendo tra l’altro, sulla base di una convenzione tipo, la convenzione che dovrà essere approvata dall’assemblea e ratificata dai consigli comunali. Alla riunione di oggi abbiamo deciso di sollecitare con una lettera la Regione affinché emani al più presto questa convenzione tipo”.

In tema d’istituzione della Tares e il differimento della riscossione, bisogna ricordare che da quest’anno, la Tia (tariffa di igiene urbana) e la Tarsu ove ancora applicata, sono sostituite dal tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (Tares), a copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento, svolto dai comuni, e dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni. La Tares viene riscossa dai comuni ed utilizzata per il pagamento del servizio, secondo il piano finanziario approvato dal consiglio comunale, mentre la Tia era riscossa direttamente dalle aziende incaricate del servizio di gestione dei rifiuti. La riscossione del tributo, entrato in vigore dal 1 gennaio 2013, è stata differita a luglio, creando notevoli problemi di liquidità alle aziende che effettuano il servizio e che devono comunque sostenere i costi inerenti all’erogazione del servizio stesso (personale, materiali, e altro). Questa situazione ha indotto Veritas a richiedere l’intervento del Prefetto, che ha sollecitato i Comuni ad anticipare quanto dovuto per l’erogazione del servizio, in attesa di riscuotere la Tares. Anche i comuni, peraltro, sono alle prese con difficoltà di bilancio e con il patto di stabilità; riteniamo però che, nei limiti del possibile, i comuni possano provvedere all’anticipo almeno delle quote relative al servizio già erogato.

Quanto all’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, le nuove norme per l’affidamento dei servizi pubblici prevedono anche, in determinate condizioni, la possibilità di affidamento “in house”, esclusivamente da parte dell’organo di governo dell’ambito territoriale, come definito dalla regione: nel nostro caso, il consiglio di bacino in fase di costituzione. I consigli di bacino, quindi, dovranno decidere quale forma di affidamento adottare, predisponendo gli atti necessari e provvedere, nel caso di affidamento “in house”, alla stipula di un contratto di servizio, di durata adeguata a garantire la programmazione delle attività e dei servizi.

Quanto all’approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, l’assessore ha ricordato che la Giunta regionale ha adottato il Piano per la gestione dei rifiuti urbani e speciali, anche pericolosi. A partire da tale data, gli enti hanno 60 giorni di tempo per proporre osservazioni.

Da parte dei comuni sono state sollevate molte preoccupazioni riguardanti la Tares. “Continua a passare l’idea che ci siano sindaci più o meno virtuosi – ha osservato il sindaco di Marcon, Andrea Follini – Siamo costretti a trovare artifici finanziari. Auspico una rivisitazione complessiva della partita che penalizza i cittadini e mette in ginocchio i Comuni”. O come Spinea, che attraverso l’assessore Piercarlo Signorelli afferma che “i bilanci hanno regole che vanno rispettate; manca l’Aato, manca chiarezza, con il rischio di incorrere in incongruenze”, per questo alcuni comuni, com’è il caso di Ceggia, hanno chiesto di poter avere un supporto tecnico-amministrativo dalla Provincia.

L’incontro ha visto anche la diffusione dei dati relativi alla raccolta differenziata nei comuni della provincia veneziana. In mancanza di un metodo ufficiale stabilito a livello nazionale, per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata è stato utilizzato il metodo elaborato dall’Osservatorio regionale sui rifiuti di ARPAV e adottato dalla regione Veneto, che serve per calcolare eventuali penalizzazioni tariffarie a carico degli enti che non raggiungono le percentuali previste dalla legge e dagli strumenti di pianificazione regionale e provinciale (65% entro il 2012 a livello di ambito territoriale ottimale).

Dall’elaborazione dei dati 2012, si evince che la maggior parte dei comuni supera la percentuale, con alcune eccezioni dovute per la maggior parte a situazioni contingenti: caso tipico è quello del comune di Venezia, nel quale la raccolta differenziata è problematica sia per difficoltà territoriali (centro storico e isole), che per i flussi turistici che impongono in molti casi prestazioni straordinarie; in ogni caso, il dato del comune di Venezia è in linea con comuni di analoghe dimensioni e problemi territoriali molto meno evidenti.

Altri comuni nei quali la raccolta differenziata presenta problemi sono i comuni litoranei turistici, nei quali durante la stagione estiva la popolazione si moltiplica a causa delle presenze turistiche e che in tale periodo necessitano di servizi appositamente programmati. Il solo dato relativo alla raccolta differenziata, però, non fornisce un’informazione idonea a descrivere la realtà della gestione dei rifiuti. Infatti, l’obiettivo proposto dalle normative consiste nella riduzione dei rifiuti conferiti in discarica, al netto della riduzione della produzione, del riciclaggio e del recupero di materia e di energia. Se andiamo ad analizzare quest’ultimo dato, vediamo che nell’ambito territoriale delle provincia di Venezia la percentuale di rifiuto urbano conferito in discarica si attesta in molti casi oltre il 95%, costituendo una situazione di eccellenza a livello nazionale.

Raccolta differenziata rifiuti solidi urbani

Classifica per comuni della provincia di Venezia

CEGGIA 83,49%

CINTO CAOMAGGIORE  83,23%

GRUARO              79,54%

PRAMAGGIORE 79,26%

TEGLIO VENETO                78,63%

FOSSALTA DI PORTOGRUARO     78,45%

SAN STINO DI LIVENZA 77,69%

CONCORDIA SAGITARIA               76,93%

PORTOGRUARO 76,81%

ANNONE VENETO            75,66%

PIANIGA              75,18%

MARTELLAGO   75,10%

MEOLO 75,04%

SAN DONA’ DI PIAVE       74,67%

SALZANO           73,59%

QUARTO D’ALTINO          73,40%

TORRE DI MOSTO            72,87%

NOVENTA DI PIAVE          72,19%

STRA’    72,07%

FOSSALTA DI PIAVE         71,79%

MUSILE DI PIAVE              71,19%

FOSSO’  70,77%

MARCON             70,67%

SPINEA 70,19%

SANTA MARIA DI SALA                70,08%

CAMPAGNA LUPIA          69,39%

CAVARZERE        68,33%

CAVALLINO TREPORTI    68,29%

FIESSO D’ARTICO             68,04%

CAMPONOGARA              67,89%

CAMPOLONGO MAGGIORE          67,49%

ERACLEA            66,97%

SCORZE’               62,07%

DOLO    61,14%

CHIOGGIA           60,14%

MIRANO              59,39%

VIGONOVO          59,03%

MIRA    58,34%

NOALE  56,41%

SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO             55,96%

CAORLE               47,19%

JESOLO 43,12%

VENEZIA CENTRO STORICO         27,93%

VENEZIA TERRAFERMA                45,93%