Marò italiani riconsegnati all’India: monta la protesta delle istituzioni

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Consiglio veneto pdl stendardo marò 1Ordine del giorno del PdL in Consiglio regionale del Veneto sottoscritto da quasi tutti i partiti: “sconcerto per la gestione del caso da parte del Governo italiano”. Sul Canal Grande torna a sventolare il manifesto “salviamo i nostri marò”

Il Governo Monti non smette di stupire in peggio: dopo una pessima gestioen dell’economia e dei costi dello Stato (peggiorati durante la gestione degli insigni professori e tecnici), ora si deve assistere ad una gestione semplicemente scandalosa se non tragicomica della vicenda che ha visto protagonisti i due marò italiani arrestati dall’India che li accusa dell’omicidio di due pescatori che si erano avvicinati troppo ad una petroliera dove i due militari operavano da scorta. 

Il Consiglio regionale del Veneto, su proposta del gruppo del Popolo della Libertà, ha approvato, nel corso del dibattito notturno sulla Legge finanziaria 2013 della Regione, un ordine del giorno con il quale si esprime “sconcerto per la gestione incredibile della vicenda relativa ai due marò” e si denuncia “l’incapacità del Ministro degli esteri Giulio Terzi”. Primi firmatari sono il capogruppo del Pdl Dario Bond e il suo vice Piergiorgio Cortelazzo. Subito sotto la firma del capogruppo della Lega Nord Federico Caner e successivamente di tutti i consiglieri del Pdl e del Carroccio, ai quali si sono aggiunti tra gli altri i due rappresentanti dell’Udc Valdegamberi e Peraro.

Il Consiglio regionale ha chiesto che i due Marò Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, rispediti in fretta e furia dal Governo in India, restino in Italia definitivamente. “Lo abbiamo chiesto anche a nome dei Veneti che conoscono il valore dei soldati italiani ed in particolare del glorioso Battaglione San Marco e della Marina Militare, che hanno a cuore il destino di due italiani che vestono la divisa italiana e hanno ubbidito sempre ed in ogni circostanza agli ordini impartiti dal Governo Italiano”, spiegano dal gruppo consiliare del Popolo della Libertà. Vogliamo che lo Stato Italiano si faccia rispettare nel mondo: la gestione di questo caso è stata sconcertante”, affermano Bond e Cortelazzo.

“Abbiamo voluto condannare con chiarezza l’atteggiamento incapace e imbelle di questo governo”, afferma rincarando la dose l’assessore Elena Donazzan che durante la seduta di Consiglio serale ha raccolto personalmente le firme tra gli scranni di palazzo Ferro Fini, sotto il testo ideato con l’assessore Massimo Giorgetti.

Nella notte, appresa la notizia del rientro dei due marò in India, alcuni consiglieri del gruppo PdL sono tornati a srotolare dal balcone degli uffici sul Canal Grande il manifesto che chiede di salvare i due soldati, già esposto più di un anno fa all’inizio del caso diplomatico. “Ieri si è consumato un fatto gravissimo e la situazione è diventata intollerabile”, prosegue Elena Donazzan, “un manifesto con scritto ‘salviamo i nostri marò’ dovrebbe fare bella mostra fuori da ogni casa, da ogni ufficio e da ogni istituzione italiana”.