Amministratori regionali esterrefatti. Protesta unitaria delle categorie economiche della provincia
Una “pagina di brutta politica” per Pordenone e la sua provincia perché, sono “prevalsi interessi di parte”. E’ il commento del presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, alla mancata firma da parte del sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti (centro sinistra) dell’accordo di programma per realizzare il nuovo ospedale di Pordenone.
Anche per il vicepresidente Ciriani, è stata scritta “una pagina nerissima”; anche perché “l’avvio di un cantiere da 270 milioni di euro avrebbe potuto anche dare un importante contributo all’economia provinciale”. “Sconcerto e incredulità” è stato espresso anche dal direttore generale dell’Azienda Zanelli, che ha ricordato come “tutto il personale sanitario dell’Azienda si era espresso per la realizzazione del nuovo ospedale”.
L’amministrazione regionale ha preso atto che “l’assenza del rappresentante del comune ha impedito di sottoscrivere l’accordo di programma per realizzare il nuovo ospedale di Pordenone, bloccandone di fatto l’iter”.
Il gesto del sindaco di Pordenone e della sua maggioranza di centro sinistra ha fatto sollevare all’unisono tutte le categorie economiche della provincia che hanno stilato un comunicato congiunto dove si stigmatizza pesantemente il comportamento dell’amministrazione comunale. “Le categorie economiche esprimono il loro più fermo disappunto per l’ennesima dimostrazione del prevalere di miopi logiche di appartenenza politica e di evidente dimostrazione della debolezza della funzione istituzionale. Si è deciso di non decidere e di mettere a rischio un investimento indispensabile innanzitutto per l’organizzazione della sanità del nostro territorio e per le tutela di chi ne deve fruire, gli ammalati”.
Alberto Marchiori (presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia ASCOM Pordenone), Silvano Pascolo (Confartigianato Imprese Pordenone), Virgilio Maiorano (Confcooperative Unione Provinciale Cooperative Friulane), Cesare Bertoia (Federazione Provinciale Coldiretti Pordenone) e Michelangelo Agrusti (Unione Industriali Pordenone) criticano la bocciatura di “un investimento che, in un momento di crisi gravissima, avrebbe rappresentato inoltre un fondamentale volano di ripresa economica per molti settori. Ancora una volta Pordenone viene penalizzata dall’incapacità dei suoi gruppi dirigenti di affrontare e di risolvere le tante questioni inesorabilmente rimaste aperte. Sono rimasti inascoltati gli appelli sia delle categorie economiche sia di tutte le rappresentanze della sanità che unanimemente avevano espresso il loro inequivocabile consenso affinché venissero completati tutti i passaggi indispensabili alla realizzazione del nuovo ospedale. Pordenone ancora una volta non si è assunta l’onere di essere capoluogo di tutta la sua provincia, non essendo l’ospedale una struttura della sola città ma elemento fondamentale dell’organizzazione sanitaria di tutta la Regione”.