Inaugurato a Treviso il primo “Villaggio del buon pescato italiano”

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Vongole dellAdriatico DSC00058 1Zaia: “riequilibrare le regole europee sulla pesca”. Manzato: “garantire la qualità dei prodotti alimentari”

Treviso ha ospitato l’apertura del primo “Villaggio del buon pescato italiano”: un vero e proprio paradiso dei buongustai della cucina di mare, allestito nell’area dell’ex Foro Boario che rimarrà aperto fino a domenica prossima. L’inaugurazione alla presenza del presidente della regione Veneto, Luca Zaia, dell’assessore regionale alla pesca, Franco Manzato , del sindaco di Treviso, Gian Paolo Gobbo, del presidente della provincia di Treviso, Leonardo Muraro e il direttore generale del Ministero Emilio Gatto.

Il “Villaggio del buon pescato italiano” aperto a Treviso è parte di una iniziativa nazionale partita dal Veneto, unica regione del nord coinvolta, all’interno di un programma organizzato e finanziato dal Ministero con fondi europei. L’obiettivo dell’iniziativa è diffondere tra consumatori, distribuzione e ristorazione la conoscenza di specie ittiche abbondanti nei nostri mari, convenienti economicamente e ottime in cucina. La manifestazione è itinerante e nelle prossime settimane si sposterà al Sud, transitando per Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

Taglio nastro Muraro Zaia Gobbo Manzato 1

Luca Zaia ha aperto polemizzando: “l’Italia della pesca è divisa in due: il Nord che non ha i soldi e il Sud che ne ha troppi. Bisogna riequilibrare i fondi FEP a livello europeo: non è colpa dell’Italia ma sono le politiche FEP che vanno riequilibrate, perché comunque i problemi che hanno le marinerie a Mazara del Vallo li hanno anche le marinerie di Chioggia ed è bene che questo sia riconosciuto anche a Bruxelles”. Quello di Zaia è stato un intervento a tutto campo, per nulla di circostanza, sui problemi della pesca, sull’esigenza di fare un salto di qualità sulla tracciabilità per difendere il prodotto nazionale, che “è ottimo, anche se ordinare sardine o sgombro al ristorante non è ‘figo’; dobbiamo attivare un circolo virtuoso; dobbiamo chiedere il pesce azzurro nei ristoranti: finché pochi o nessuno lo chiede, i ristoranti non se lo procurano, anche se guadagnerebbero probabilmente di più”. Ma occorre agire, secondo Zaia, anche sul modo di tutelare le risorse marine, “rispettandole e coltivando il mare, come fanno i nostri fasolari” (che pescano gli omonimi molluschi compresi nelle 16 specie dei mari nazionali promosse dall’iniziativa). “Il cittadino vuol dare una mano alle marinerie – ha concluso Zaia – ma nei banchi delle pescherie non si sa qual è il nostro pesce e quale viene da mari o posti misteriosi. Quanto al Veneto, la nostra regione è anche acquacoltura, produciamo anche caviale: rinobilitiamo anche il pesce di acqua dolce e pensiamo che l’acquacoltura è una sfida anche per l’agricoltura”.

La qualità degli alimenti e la sicurezza per i consumatori è stato il tema del discorso dell’assessore Manzato: “collaboreremo in modo sempre più assiduo con le forze dell’ordine al fine di garantire un ‘buon pescato’ sulle nostre tavole. Ringrazio il nucleo dei Carabinieri di Chioggia per essere intervenuti ed aver denunciato questo grave abuso”. Il commento dell’assessore alla pesca e alla tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato sull’operazione con la quale sono stati individuati pescatori che hanno pescato in acque vietate e molluschi e cappesante contaminati da cadmio.

“Non mi stancherò mai di ribadire – ha ribadito Manzato – che servono controlli ferrei e norme altrettanto stringenti sull’etichettatura dei generi alimentari, come su qualsiasi altro prodotto al consumo, e che la Regione è al fianco delle forze dell’ordine e degli operatori onesti per agevolare e supportare il loro operato. Esistono numerose minacce, spesso ahimè dolose, che generano pericolo nei nostri mercati alimentari, e per questo è richiesta estrema attenzione da parte delle istituzioni per evitare simili episodi, ma anche da parte del consumatore, nella verifica costante della corrispondenza della qualità del prodotto e nella segnalazione di anomalie”.