Il “Quartetto di Tokio” per la Società Filarmonica di Trento

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Interessante appuntamento venerdì 8 marzo con uno delle più interessanti formazioni del panorama musicale internazionale

Fondato ufficialmente nel 1969 alla Juilliard School of Music, il “Quartetto di Tokyo” si forma in realtà nella Scuola di Musica ‘Toho’ di Tokyo, dove i membri fondatori vennero profondamente influenzati dal professor Hideo Saito. Concentrati sin dall’inizio sulla musica da camera, i componenti originali di quello che sarebbe divenuto il “Quartetto di Tokyo” si trasferirono in seguito in America. La fama arrivava con le affermazioni nei concorsi ‘Coleman’, ‘Monaco’ e alle “Young Concert Artists International Auditions”.

Un contratto discografico in esclusiva con Deutsche Grammophon consacrava definitivamente il gruppo come uno dei principali quartetti d’archi attivi sulla scena mondiale. Con oltre cento concerti ogni anno, il Quartetto si è esibito nelle principali sale concertistiche di tutto il mondo, partecipando a numerosi programmi radiofonici e televisivi, incidendo oltre quaranta Cd.

Formato da Martin Beaver e Kikuei Ikeda (violino), Kazuhide Isomura (viola) e Clive Greensmith (violoncello), ha collaborato con un vasto numero di importanti artisti e compositori dal pianoforte di Louis Lortie all’oboe di Eugene Isotov sino al violoncello di David Watkin.

Da anni il complesso è impegnato in una generosa azione didattica nei confronti dei quartetti d’archi emergenti, insegnando d’estate al Festival Musicale da Camera di Norfolk. Il Quartetto di Tokyo si esibisce sul “Quartetto Paganini”, un gruppo di preziosi strumenti Stradivari che prendono il nome dal leggendario Niccolò Paganini che li suonò nel diciannovesimo secolo. Gli strumenti sono stati affidati all’ensemble nel 1995 dalla Nippon Music Foundation, che li ha acquistati dalla Corcoran Gallery of Art di Washington D.C. Questa serata in Filarmonica sarà un’occasione imperdibile per salutare la formazione cameristica più illustre al mondo, impegnata in Italia in quella che si preannuncia come l’ultima tournée del complesso prima di un più che meritato ritiro.

Il programma del concerto prevede l’esecuzione di pagine da J. Haydn (Quartetto op. 77/1 in Sol magg.), A. Webern (Quartetto in Mi magg.) e F. Schubert (Quartetto in Sol magg. D 887).